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Gmg, una famiglia di Cracovia accoglierà 300 pellegrini

Vatican Insider - pubblicato il 10/05/16

Avere 300 «ospiti» nel giardino di casa non è da tutti, e soprattutto se questi parlano un’altra lingua e si muoveranno per catechesi, incontri di preghiera ma anche per giochi e attività di animazione. È quello che succederà durante la Giornata mondiale della gioventù alla famiglia Wolski, che abita nella frazione di Bolechowice, un tranquillo sobborgo nelle colline attorno a Cracovia. 

Qui, nell’imminenza della kermesse che dal 25 al 31 agosto convogliera’ centinaia di migliaia di ragazzi da tutto il mondo, il tranquillo centro di 3.500 abitanti a nordest della città verrà animato da almeno 450 pellegrini – ma il decanato si sta attrezzando per arrivare fino a 900 – di lingua tedesca. Sarà ospite anche un prelato, monsignor Olivier de Germay, vescovo di Ajaccio in Corsica, che si accomodera’ in una casa. 

Il paese si mobiliterà per assicurare la convivenza e l’assistenza ai ragazzi, impegnati nelle meditazioni e nelle catechesi, che si terranno nella chiesa parrocchiale del Santi Pietro e Paolo, un edificio elegante del XVI secolo, oltre a vedere assicurati i trasferimenti da e per Cracovia, per gli eventi della Gmg 2016. 

In particolare, 300 di essi troveranno una sistemazione comune nel giardino, ma si dovrebbe parlare più propriamente di un intero campo, situato poco dietro la villetta della famiglia Wolski, composta da papà Iakub, 41 anni, ex vigile del fuoco e oggi imprenditore edile, mamma Malgorzata (Margherita), 40 anni, e dai figli Karolina (14) e Robert (19).  

Nell’ettaro di terra dietro la villetta troveranno posto 30 tende militari da 10 posti ciascuna, bagni e toilette, un servizio di catering. Tutto gratis (con l’aiuto dell’esercito per le tende), tutto con la collaborazione anche dei vicini con i quali «i cancelli sono sempre aperti – sottolinea Iakub – e anzi daranno una mano pure loro». 

La disponibilità della famiglia Wolski nasce da un impegno a servizio della parrocchia che dura da tempo: il campo dietro casa è aperto a feste, grigliate, fuochi d’artificio e incontri per i fedeli.  

Così come intensa è la loro partecipazione all’adorazione mensile che la Diocesi di Cracovia ha avviato ovunque in vista della Gmg. E da un senso di riconoscenza particolare di Iakub per papa Giovanni Paolo II, la cui figura è stata decisiva per strapparlo dall’alcoldipendenza. «Proprio nei giorni in cui moriva – ha raccontato ai giornalisti – sono rimasto colpito dalla sua grande sofferenza, e ho chiesto l’aiuto a vincere la mia sofferenza. Non è un miracolo il mio, ma certo lo spirito di papa Wojtyla mi ha aiutato molto a uscirne». Differenze con Francesco, più «latino» nello spirito? «Quello che conta è il messaggio di fede – ha concluso Iakub – che è lo stesso di Giovanni Paolo II: l’aiuto di Dio e della Divina Misericordia, che il Santo Padre promuove in questo Giubileo». 

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