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Baldisseri: “La riforma del Sinodo va avanti”

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© Mazur/catholicnews.org.uk

Iacopo Scaramuzzi - Vatican Insider - pubblicato il 30/12/15

Il cardinale conferma per febbraio l’intenzione del Papa di pubblicare una esortazione apostolica sulla famiglia

La segreteria del Sinodo organizza a febbraio un «seminario riservato a specialisti sia in campo ecclesiologico sia in campo canonistico» per portare avanti la riforma dell’ordo synodi e dell’istituto sinodale avviata da Papa Francesco: lo annuncia il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del sinodo dei vescovi, che, in un’intervista all’Osservatore Romano, conferma l’intenzione di Jorge Mario Bergoglio di pubblicare una esortazione apostolica a conclusione dei due sinodi, straordinario e ordinario, che si sono svolti, a ottobre 2014 e a ottobre 2015, sul tema della famiglia, traccia un bilancio positivo delle innovazioni metodologiche già introdotte, superata «una certa fatica» iniziale, e rende noto che ad aprile si inizierà a discutere del tema della «prossima assemblea» sinodale non ancora prefissata.

Il porporato toscano mette in luce che il «rinnovamento» del sinodo rientra «nel grande progetto di riforma della Curia romana e delle altre istituzioni ecclesiali che il Santo Padre sta conducendo» e ricorda, in particolare, sul recente discorso pronunciato dal Papa in occasione della commemorazione della nascita di questo istituto, dopo il Concilio vaticano II: Francesco «ha parlato di una sinodalità articolata a diversi livelli, mettendo specialmente in evidenza il ruolo delle Conferenze episcopali. Il primo accenno su questo tema era già stato dato nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, laddove il Papa aveva parlato della riforma della Curia e anche del rapporto tra il primato petrino e il corpo collegiale dei vescovi. Le Conferenze episcopali rivestono in questa prospettiva un ruolo importante. Proprio per poter contribuire a una maggiore comprensione della sinodalità, la segreteria del sinodo dei vescovi sta organizzando per il mese di febbraio un seminario riservato a specialisti sia in campo ecclesiologico sia in campo canonistico. L’iniziativa vuole costituire un approfondimento o almeno dare avvio a ulteriori studi, a partire dalla dottrina e dalle ricerche già esistenti».

Mentre «si attende l’esortazione apostolica del Papa relativa al cammino sinodale appena concluso», ci sarà «una riunione del nuovo consiglio ordinario della segreteria del sinodo in aprile. In quell’occasione, la segreteria generale presenterà una sintesi delle proposte venute dai padri sinodali e dalle Conferenze episcopali riguardo al tema della prossima assemblea. Per il momento abbiamo solo quelle dei padri. Si discuterà pure dei tempi, dato che nel frattempo stiamo lavorando alla riforma dell’ordo synodi. Infatti, alla luce del seminario di febbraio e anche dell’esperienza degli ultimi due sinodi, intendiamo continuare a studiarne la revisione».

Oggi, spiega Baldisseri al giornale vaticano, «ci troviamo di fronte a un organismo di grande rilievo per la vita della Chiesa, ma al tempo stesso bisognoso di una revisione». In questo senso, «si stanno moltiplicando le riflessioni su questo tema ed è proprio la sinodalità che il Papa desidera sia approfondita. Una sinodalità che si sviluppa seguendo un percorso circolare: dal basso all’alto e dall’alto al basso. È un modo di concepire la Chiesa come organismo vivente che si muove a diversi livelli senza compartimenti stagni.Una Chiesa che vive una comunione effettiva, senza identificarsi né solo con il vertice né solo con la base, una Chiesa nella quale tutti i membri del popolo di Dio sono chiamati a “camminare insieme”, ciascuno a partire dai doni e dagli incarichi ricevuti. La sinodalità è, in particolare, l’orizzonte entro il quale comprendere anche le funzioni e le istituzioni preposte alla guida del corpo ecclesiale. E’ a questo livello che si situa il discorso sulla collegialità episcopale, tema strettamente connesso con la sinodalità ma non coincidente con esso. La collegialità, infatti, chiama in causa l’autorità che tutti i vescovi, in quanto raccolti in collegio, esercitano sulla Chiesa cum et sub Petro. La sinodalità, invece, coinvolge l’intero popolo di Dio, compreso non come soggetto passivo, ma attivo secondo le funzioni, i carismi e i ministeri di ciascuno».

Baldisseri torna anche sulle tensioni emerse all’ultima assemblea ordinaria del sinodo sulla famiglia di ottobre scorso, che ha già registrato diverse modifiche metodologiche, poi concluso con l’approvazione della relazione finale, paragrafo per paragrafo, a maggioranza qualificata: «Il cambiamento è stato apprezzato, anche se inizialmente ha determinato una certa fatica, perché una nuova metodologia, che in linea teorica sembra facile, in pratica determina inevitabilmente dei problemi connessi alla necessità di sperimentazione. Tutto sommato abbiamo comunque registrato un buon successo», afferma il segretario del Sinodo.

«E’ stato un grande lavoro nel quale dobbiamo riconoscere la serietà e lo spirito di comunione che, nonostante le naturali differenze di opinione, ha permesso a tutti di convenire per arrivare a un consenso sulle diverse questioni. In questo ci è stato di enorme aiuto il Papa, che ha ricordato ai padri sinodali che l’assemblea non è un parlamento, ma uno spazio nel quale occorre lasciar agire lo Spirito Santo. Il confronto sinodale ha veramente arricchito il testo base. I padri si sono scambiati pareri, lavorando insieme con sincerità, serietà e onestà, senza raggiri, anche se i mass media hanno speculato su alcuni aspetti. Anche la lettera inviata al Papa da parte di alcuni cardinali va vista e compresa in questo orizzonte: alcuni padri sinodali hanno manifestato le loro difficoltà nell’accettare la nuova metodologia e hanno voluto esprimersi, ricevendo tempestivamente risposta. I loro dubbi sono stati chiariti il giorno seguente. Io stesso ho pronunciato un intervento chiarificatore e il Papa in persona ha preso la parola offrendo importanti precisazioni. Tutti sono rimasti così soddisfatti».

E «il cammino sinodale ha offerto un preludio del giubileo, indicando nella misericordia un pilastro essenziale sul quale si costruiscono la vita concreta delle famiglie e la stessa pastorale familiare».

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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