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Papa: la pace è un lavoro artigianale, si fa con le mani, si fa con la propria vita

Vatican Insider - pubblicato il 30/11/15

Prima della veglia Francesco parla a braccio a migliaia di ragazzi radunati davanti alla cattedrale di Bangui.

di Mauro Pianta

«Fuggire lontano non è la soluzione. Voi dovete essere coraggiosi. Coraggiosi nel perdono, nell’amore , nel fare la pace». Papa Francesco rinuncia al discorso scritto  e si rivolge a braccio alle migliaia di giovani radunati sulla piazza della cattedrale di Bangui per una veglia di preghiera che durerà tutta la notte. Bergoglio risponde al giovane Evans che lo aveva salutato a nome  di tutti i ragazzi chiedendogli: “Cosa possiamo fare noi per la pace?”.

Francesco utilizza la metafora dell’albero di banane che è il simbolo nazionale: «Esso è resistente – ha detto – e in questo momento difficile di guerra, di odio, vi mostra la strada della resistenza». «Alcuni di voi vogliono andarsene, ma fuggire alle sfide della vita non è mai una soluzione. E’ necessario resistere, avere il coraggio della resistenza, della lotta per il bene. Chi fugge non ha il coraggio di dare vita».

Come si fa? Il Papa offre alcuni suggerimenti.

«Prima di tutto la preghiera. La preghiera è poderosa, la preghiera vince il male, la preghiera vi avvicina a Dio che è l’Onnipotente».

Secondo consiglio del Pontefice: lavorare per la pace.  «La pace – osserva il papa – non è un documento che si firma e rimane lì. La pace si fa tutti giorni. La pace è un lavoro artigianale, si fa con le mani, si fa con la propria vita. Ma qualcuno mi può dire:”Come posso fare io l’artigiano della pace?” Primo: non odiare mai. E se uno ti fa il male devi cercare di perdonare. Niente odio,  molto perdono. Diciamolo insieme: niente odio, molto perdono».

In palio, c’è la “vittoria”. «Se tu non hai odio nel tuo cuore, se tu perdoni sarai un vincitore. Perché sarai vincitore della battaglia più difficile della vita: vincitore nell’amore. E per l’amore viene la pace. Volete voi essere sconfitti o vincitori nella vita? ». «Con l’amore voi sarete vincitori nella vita e darete vita sempre. L’amore mai vi farà sconfitti».

Il Pontefice insiste su questo punto: « Avete capito cosa significa essere coraggiosi? Coraggiosi nel perdono, nell’amore, nel fare la pace. D’accordo? Lo diciamo insieme».

Quindi il riferimento alla Porta Santa che aveva aperto poco prima. «Fidatevi di Dio perché lui è misericordioso, Lui è amore, Lui è capace di darci la pace e per questo io ho detto all’inizio di pregare. E’ necessario pregare, per resistere, per non odiare, per essere artigiano di pace».

Prima di dedicarsi alle confessioni di alcuni ragazzi, Francesco torna sul punto che gli  preme: « Siete col cuore disposto a resistere? Sì o no?  Siete col cuore disposto a  lottare per la pace? Siete col cuore disposto a perdonare?  Siete col cuore disposto alla riconciliazione? Siete col cuore disposto ad amare questa bella patria? Ritorno all’inizio. Siete col cuore disposto a pregare? ».

Poi il saluto finale: «Adesso vi chiedo anche di pregare per me perché possa essere un buon vescovo, un buon papa. Mi promettete di pregare per me?».

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