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Il grido di allerta di una musulmana convertita al cattolicesimo

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Sabatina James © Torsten Lapp WP

Aleteia - pubblicato il 30/11/15

Sabatina James: "Se vuole salvaguardare i diritti umani, l'Europa non può accogliere i musulmani radicali"

di Jules Germain

Sabatina James è una militante per i diritti umani pakistano-austriaca, convertita al cattolicesimo. In Pakistan è sfuggita per poco a un matrimonio forzato con uno dei suoi cugini, che ha ripetutamente abusato di lei a livello sessuale.

Minacciata di morte dalla propria famiglia a causa della sua conversione, Sabatina vive dal 2004 protetta 24 ore al giorno. Nel 2006 ha fondato l’organizzazione caritativa Sabatina, che aiuta le musulmane che non desiderano un matrimonio forzato assicurando alle vittime la possibilità di fuggire, aiuto giuridico e assistenza psicologica.

Di recente questa ex musulmana ha espresso forti critiche nei confronti della gestione tedesca della crisi dei migranti. Secondo quanto ha reso noto l’agenzia cattolica austriaca kath.net, ha ricordato le reali minacce di un’immigrazione musulmana incontrollata giunta da Paesi non democratici.

Sabatina esprime chiaramente le sue inquietudini, cozzando con la moderazione abituale dei cattolici dell’altro lato del Reno.

“Dobbiamo porci due domande: vogliamo continuare a preservare i diritti dell’uomo in Germania? Possiamo permettere che la Germania diventi un Paese a maggioranza musulmana?”, ha affermato Sabatina in un’intervista rilasciata al Neuen Osnabrücker Zeitung.

Dare il passaporto a tutti i rifugiati senza assicurarsi del fatto che siano “capaci di essere democratici” o senza accertarsi “se sono disposti o meno a usare la violenza” è una politica irresponsabile “tenendo conto dei diritti umani”, ha dichiarato.

L’equivalente di una città ogni mese

Sabatina ha anche detto che se nei prossimi anni arriveranno più di 10 milioni di musulmani potrebbero costituire la maggior parte del suo gruppo generazionale. Il tasso di natalità tedesca è inoltre considerevolmente basso.

Solo nel mese di novembre, sono arrivati più di 180.000 rifugiati in appena tre settimane, ovvero la popolazione di una città di media grandezza ogni mese, il che può trasformare radicalmente la società tedesca. Non è una fantasia, ma semplicemente la realtà. Molti critici, anche di sinistra, stanno iniziando a far sentire la propria voce in Germania.

Per Sabatina è inammissibile che i giovani violenti che attaccano i cristiani, gli yazidi o i musulmani democratici possano restare in Germania: “Devono andarsene”. È impensabile concedere loro il diritto d’asilo.

A suo avviso, è un grave errore e un’illusione troppo bella presupporre che tutti i rifugiati condividano i valori democratici. Sono nati in Paesi come la Siria, l’Afghanistan o il Pakistan che lei conosce bene, “con l’idea che le donne non hanno gli stessi diritti né la stessa dignità degli uomini, e che i non musulmani non sono completamente esseri umani”.

Protegerse de los predicadores radicales

Sabatina James critica anche il fatto che la Germania non metta limiti ai predicatori più radicali. “Li lasciamo fare, e ci sorprende che i giovani li seguano”. Conosce persone pentite del movimento salafita, e sa che si tratta di individui in cerca di Dio.

Secondo la ragazza, è anche una prova della triste situazione delle chiese in Germania: al giorno d’oggi nelle strade tedesche è diventato più comune trovare un salafita che distribuisce il Corano che un cristiano “che spiega il discorso della montagna e ripete le parole forti di Cristo: Amate i vostri nemici, benedite chi vi maledice, fate del bene a chi vi maltratta e pregate per chi vi calunnia e vi perseguita”.

Per salvaguardare i diritti umani, soprattutto quelli delle donne, e i valori del discorso della montagna, la Germania non può accettare chiunque: la garanzia della natura democratica di questo Paese si ridurrà probabilmente al minimo se la Germania non cambierà direzione.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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