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Francesco: più spazio ai laici nella Chiesa

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Andrea Tornielli - Vatican Insider - pubblicato il 27/09/15

Il Papa è arrivato a Filadelfia, ultima tappa del suo viaggio negli Stati Uniti

«E tu, che cosa farai?». Queste parole del vecchio Papa Leone XIII, dirette a una giovane, la santa Caterina Drexel, sono servite a Francesco per ribadire l’importanza dei laici nella Chiesa. Bergoglio è arrivato a Filadelfia, dopo i bagni di folla e le standing ovation di New York. L’apparato di sicurezza è imponente, la città bloccata. Mentre scende dall’aereo Francesco è accolto con la colonna musicale di «Rocky».

Il primo appuntamento è nella cattedrale della città dove si svolge l’Incontro mondiale delle famiglie, dedicata ai santi Pietro e Paolo. Il Papa celebra una messa con i vescovi, il clero e i religiosi della Pennsylvania. Ai chierici e ai religiosi, parla dei laici. Ricorda che Caterina Drexel, «una delle grandi sante» di questa Chiesa locale, quando aveva parlato a Leone XIII si era sentito rispondere con una domanda personale: «E tu? Che cosa farai?». Quelle parole, dice Francesco, «cambiarono la vita di Caterina, perché le ricordarono che in fondo ogni cristiano, uomo o donna, in virtù del Battesimo, ha ricevuto una missione».

Papa Bergoglio sottolinea «due aspetti di queste parole nel contesto della nostra particolare missione finalizzata a trasmettere la gioia del Vangelo ed edificare la Chiesa, come sacerdoti, diaconi o membri di istituti di vita consacrata». In primo luogo, quelle parole «sono state rivolte a una persona giovane, a una giovane donna con alti ideali, e hanno cambiato la sua vita. Le hanno fatto pensare all’immenso lavoro che c’era da fare, e la portarono a rendersi conto che era chiamata a fare qualcosa in tal senso».

«Quanti giovani nelle nostre parrocchie e scuole – ha detto Francesco –  hanno i medesimi alti ideali generosità di spirito, e amore per Cristo e la Chiesa! Li mettiamo alla prova? Diamo loro spazio e li aiutiamo a realizzare il loro compito? Troviamo il modo di condividere il loro entusiasmo e i loro doni con le nostre comunità, soprattutto nella pratica delle opere di misericordia e nell’attenzione agli altri?Condividiamo la nostra gioia e il nostro entusiasmo nel servizio al Signore?».

Una delle «grandi sfide» per la Chiesa oggi, ha aggiunto, «è far crescere in tutti i fedeli il senso di responsabilità personale nella missione della Chiesa, e renderli capaci di adempiere tale responsabilità come discepoli missionari, come fermento del Vangelo nel nostro mondo. Questo richiede creatività per adattarsi al mutare della situazioni, trasmettendo l’eredità del passato, non solo attraverso il mantenimento delle strutture e delle istituzioni, che sono utili, ma soprattutto aprendosi alle possibilità che lo Spirito ci fa scoprire e mediante la comunicazione della gioia del Vangelo, tutti i giorni e in tutte le fasi della nostra vita».

Il futuro della Chiesa, continua Bergoglio, «in una società che cambia rapidamente, esige già fin d’ora una partecipazione dei laici molto più attiva». Questo, spiega, «non significa rinunciare all’autorità spirituale che ci è stata conferita; piuttosto, significa discernere e valorizzare sapientemente i molteplici doni che lo Spirito effonde sulla Chiesa. In modo particolare, significa stimare l’immenso contributo che le donne, laiche e religiose, hanno dato e continuano a dare alla vita delle nostre comunità».

QUI L’ARTICOLO ORIGINALE

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