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La visita del Papa a Cuba è un evento nazionale persino per gli atei

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Jaime Septién - Aleteia - pubblicato il 18/09/15

Secondo il portale Cuba Contemporánea, la visita è diventata un “evento popolare”

La visita che papa Francesco inizierà questo sabato, 19 settembre, a Cuba è piena di significato per il continente americano, ma ancor più per i cubani che hanno visto in Francesco una via d’uscita dalla loro difficile situazione economica, dall’isolamento a cui gli Stati Uniti hanno sottoposto l’isola e dalla costante denuncia – poco nota fuori del Paese – delle violazioni dei diritti umani subite dai “nemici” del regime.

Un fatto che tocca tutti i cuori

Secondo il portale Cuba Contemporánea, la visita è diventata un “evento popolare” per l’ingente quantità di misture e sincretismi religiosi che popolano l’isola e anche per gli atei, che “si preparano a celebrare il grande evento, che avviene nel contesto della celebrazione dell’80° anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e la Santa Sede e a pochi giorni dai festeggiamenti per la giornata della Virgen de la Caridad del Cobre – che 100 anni fa i veterani della Guerra di Indipendenza chiesero venisse proclamata Patrona di Cuba – e della Virgen de Regla, per molti cubani regina delle acque e di quel mare che separa, ad esempio gli Stati Uniti e Cuba, ora sulla via di normalizzare le loro relazioni bilaterali”.

Per il portale cubano, la gente ha preso degli indumenti gialli, colore dello Stato vaticano, e le chiese hanno aperto le proprie porte e realizzato novene esplicative della visita del papa e di preghiera in onore della Madonna, “come dimostrazione del fatto che si tratta non solo di simboli dell’iconografia cattolica, ma anche di rappresentazioni di un’identità nazionale e culturale che raggiunge anche gli atei”. Forse come in nessun’altra visita in un Paese del mondo, la visita di papa Francesco a Cuba è già vista come “un fatto nazionale”.

Preparazione e frutti

Consultato dal portale, il consultore del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede Roberto Méndez ha detto a Cuba Contemporánea che “la preparazione della visita del Santo Padre Francesco non è stata limitata al funzionamento di una commissione congiunta della Chiesa cattolica di Cuba e delle autorità statali. Si potrebbe dire che (lo Stato) ha previsto quello che deve avere a che fare con le questioni formali e la logistica necessaria, ma non si può ignorare la preparazione spirituale promossa dalle comunità cattoliche, parrocchie o cappelle, soprattutto nelle diocesi che visiterà il papa”.

Un’attività che richiama fortemente l’attenzione degli analisti della realtà cubana è che sono scese nelle strade de L’Avana decine di missionari volontari, tra i quali molti giovani, che vanno di casa in casa, non solo portando materiale propagandistico relativo alla visita e invitando alla Messa che si celebrerà nella Plaza de la Revolución, ma anche spiegando l’importanza della visita e il suo valore spirituale, e mostrando che ha senso non solo per i cristiani, ma per tutto il popolo cubano.

Sono certo che, una volta conclusa la visita, al di là dell’impatto che provocherà il carisma personale di Francesco, questo lavoro previo sarà fruttuoso a livello spirituale perché non parte da una visione chiusa della Chiesa, ma coinvolge quegli elementi della religiosità popolare tanto radicati nella cultura cubana”, ha concluso Méndez.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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