Cosa avrà fatto in questi trenta anni di silenzio?
Il silenzio di tutta l’infanzia di Gesù, rotto solo dall’episodio di lui dodicenne rimasto nel tempio, fra i dottori. Anche questo è un episodio così strano. Va ricordato che i vangeli sono redatti a resurrezione avvenuta; che sono frutto di lunghe riflessioni di tutta la comunità dei credenti: documenti di laboriosissima fede.
Silenzio dei trenta anni avanti la vita pubblica. E anche a vita pubblica iniziata, altri enormi spazi di silenzio; ad esempio: i quaranta giorni di digiuno e di preghiera nel deserto; le molte notti passate in solitudine e preghiera; e ancora spazi in ritiro e abbandono.
Era la parola vivente del Padre; l’atteso dei secoli, dei millenni; era il messia inviato dal Padre a salvare il mondo. Parola fattasi carne nel seno verginale, immagine di tutta la creazione obbediente, concepito per opera dello Spirito santo, cioè dello Spirito creatore continuamente librato sugli abissi a compiere l’esodo dal caos alle forme, dal continuo disordine all’ordine, alla bellezza. E invece lui, l’atteso, ecco che passa dalla stalla a una falegnameria; e solamente dopo passerà alle piazze del paese e s’incamminerà su tutte le strade; prima ancora si attarderà ad andare a nozze, e per le nozze compirà il primo segno dell’acqua mutata in vino: il primo miracolo di Cristo sarà un bicchier di vino! E tutto questo, dopo trent’anni di silenzio.