Una scheda sintetica proposta dal Pontificio Consiglio per i Laici
non corrisponderebbe a un dato biologico ma ad una costruzione culturale,
una questione di “scelta”. L’identità sessuata, cioè l’essere uomini o donne,
viene sostituita dall’identità di genere, cioè dal “sentirsi” tali, a prescindere dal
dato biologico, con la possibilità di variare il proprio orientamento sessuale in
base alla “percezione” del momento.
gender” con l’educazione sessuale o con la rivendicazione alla piena parità
uomo-donna.
Si tratta di un “pensiero unico” (Papa Francesco, 11 aprile 2014) e di una
imponendo a tutti i livelli, utilizzando vari canali, nel caso italiano:
Parlamento):
settembre 2013, che introduce il reato di omofobia e transfobia.
Osservazioni:
l’omofobia tra le varie “fobie” e non c’è nessuna legge dell’ordinamento
giuridico italiano che ne definisca la natura di reato; non lo fa neppure il
DDL Scalfarotto. Da qui i rischio di infinite confusioni, ambiguità e
manipolazioni.
Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Chiunque esprime, in materia di etica sessuale, un’opinione diversa da
quella propagandata dalla gender-intellighenzia potrebbe essere tacciato
di omofobia e punito con la galera.
basato su fatti criminali oggettivamente riscontrabili. Qui non ci si basa
più su ciò che viene oggettivamente fatto o detto da un presunto
omofobo ma semplicemente sulla “percezione” che ne ha avuto la
sedicente vittima. Ognuno, in materia di orientamento sessuale, potrebbe
“sentirsi” offeso da chiunque altro, anche per futili motivi.
matrimonio omosessuale e, di conseguenza, per volontà dell’Unione Europea, a
quel punto l’Italia sarà costretta ad approvare le adozioni di minori da parte di
dell’ideologia del gender in tutte le scuole.
Canale giudiziario
(sentenze dei giudici inquinate dal nuovo pensiero
unico):
Esempio
: sentenza del tribunale di Messina del 4 novembre 2014; ha affermato
che l’identità di genere di una persona “può prescindere transitoriamente o
primari” (ad un ragazzo di Messina è stato riconosciuto il diritto di avere scritto
“femmina” sulla carta d’identità anche senza sottoporsi ad alcun intervento
legge!
ideologica” (Papa Francesco), anche se i genitori non sono minimamente
coinvolti nelle scelta educative degli insegnanti.
nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate
sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013.2015),
documento propagandato dall’UNAR (Ufficio Nazionale
Antidiscriminazione Razziale) – Presidenza del Consiglio dei Ministri, in
esecuzione della raccomandazione CM/REC (2010) del Comitato dei
ministri del Consiglio d’Europa.
dell’art. 30 della Costituzione Italiana che garantisce e tutela il diritto dei
genitori a educare i propri figli. Il documento, inoltre, è stato adottato
omettendo la consultazione di tutte le parti sociali interessate, con
specifico riguardo ai genitori e ai docenti, violando in tal modo il principio
ribadito all’interno dello stesso documento (pag.16) e il principio previsto
nella stessa Raccomandazione europea (Allegato VI, n.31), di cui è
emanazione.
tre opuscoli pubblicati nel gennaio 2014 intitolati “Educare alla diversità
a scuola”, destinati rispettivamente alle scuole elementari, medie e
superiori (poi ritirati per le azioni legali intraprese da Giuristi per la Vita). I
libretti avevano un’evidente natura propagandistica a favore
che, tra i vari criteri per definire l’omofobo, ve ne sono in particolare
quattro: il grado di religiosità – il credere “ciecamente” ai precetti
religiosi – sostenere che l’omosessualità è un peccato – sostenere che
l’unica attività sessuale lecita è quella aperta alla vita.
scuola, a partire da quella materna. Vi sono fiabe, filastrocche,
pubblicazioni, giochi e attività didattiche che circolano in numerose
scuole materne ed elementari in esecuzione di un altro documento
programmatico: lo Standard per l’Educazione Sessuale in Europa,
predisposto dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS, la cui diffusione
in Italia è partita da fine ottobre 2013. Per averne un’idea: i bambini della
prima fascia di età, da zero a quattro anni, devono essere iniziati alla
“masturbazione infantile precoce”, alla “scoperta del proprio corpo e dei
propri genitali”, e ad “acquisire consapevolezza dell’identità di genere”
(da 0 a 4 anni!). Il tutto è mascherato da progetti educativi finalizzati alla
“promozione delle differenze” e all’affrancamento dagli “stereotipi”.
Papa Benedetto XVI
umano come uomo e donna e chiede che quest’ordine della creazione venga
rispettato. Qui si tratta di fatto della fede nel Creatore e dell’ascolto del
dell’uomo e quindi una distruzione dell’opera stessa di Dio. Ciò che spesso
viene espresso ed inteso con il termine “gender”, si risolve in definitiva nella
auto-emancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da
solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo ciò che lo riguarda. Ma in
questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore. ».
Romana)
« … la Chiesa ribadisce il suo grande sì alla dignità e bellezza del matrimonio
come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna, e il no a
filosofie come quella del gender si motiva per il fatto che la reciprocità tra
Creatore.»
Papa Francesco
forte per fare la costruzione di scuole per i poveri. Le hanno dato il prestito a
condizione che nelle scuole ci fosse un libro per i bambini di un certo livello. Era
teoria del gender. Questa donna aveva bisogno dei soldi del prestito, ma quella
era la condizione. Furba, ha detto di sì e anche ha fatto fare un altro libro e ha
entrano in un popolo con un’idea che niente ha da fare col popolo; sì, con
gruppi del popolo, ma non col popolo, e colonizzano il popolo con un’idea che
ritorno dalle Filippine)
che ci sono in Europa e vengono anche da Oltreoceano. Poi quello sbaglio della
mente umana che è la teoria del gender, che crea tanta confusione. Così la
sul lungomare Caracciolo)
l’essere umano ha bisogno della reciprocità tra uomo e donna … La cultura
moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove
introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per esempio, io mi domando,
se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una
sessuale perché non sa più confrontarsi con essa. Sì, rischiamo di fare un passo
indietro. La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione».
oggi messa in discussione dalla cosiddetta ideologia di genere, in nome di una
società più libera e più giusta. Le differenze tra uomo e donna non sono per la
sempre a “immagine e somiglianza” di Dio. Senza la reciproca dedizione,
nessuno dei due può comprendere nemmeno se stesso in profondità »
Apostolorum")
queste colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia: si deve
agire contro questo. Mi diceva, due settimane fa, una persona, un uomo molto
elementare e che la sera, lui e sua moglie tante volte dovevano “ricatechizzare”
i bambini, i ragazzi, per quello che riportavano da alcuni
professori della scuola o per quello che dicevano i libri che davano lì. Queste
colonizzazioni ideologiche, che fanno tanto male e distruggono una società, un
Paese, una famiglia … Il Signore vi ha scelti per amarvi e trasmettere la vita.
Queste due cose sono la vocazione dei genitori … Diventare papà e mamma
significa davvero realizzarsi pienamente, perché è diventare simili a Dio …
L’essere genitori si fonda nella diversità di essere, come ricorda la Bibbia,
maschio e femmina. Questa è la “prima” e più fondamentale differenza,
costitutiva dell’essere umano. E’ una ricchezza. Le differenze sono ricchezze.
differenza è la “prima” e la fondamentale differenza, costitutiva dell’essere
umano …Questa sfida di portare avanti le differenze, questa sfida li arricchisce,
nell’amore. Che grande ricchezza è questa diversità, una diversità che diventa
complementarietà, ma anche reciprocità. E’ un nodo lì, l’uno all’altro. E questa
reciprocità e complementarietà nella differenza è tanto importante per i figli. I
figli maturano vedendo papà e mamma così; maturano la propria identità nel
confronto con l’amore che hanno papà e mamma, nel confronto con questa
differenza ».
(14 giugno 2015 – Discorso del Santo Padre Francesco all’apertura del
convegno ecclesiale della diocesi di Roma)
significati è essenziale per una vera ecologia umana. Anche apprezzare il
proprio corpo nella sua femminilità o mascolinità è necessario per poter
possibile accettare con gioia il dono specifico dell’altro o dell’altra, opera di Dio
Creatore, e arricchirsi reciprocamente. Pertanto non è sano un atteggiamento
che pretenda di “cancellare la differenza sessuale perché non sa più
confrontarsi con essa” ».
il femminile non corrispondesse a qualità ontologiche, bensì a logiche
storico-sociali tanto di subordinazione, quanto di produzione dell’identità
sessuale e di genere. Questa nuova visione si rifaceva a Simone de Beauvoir
che, nel Secondo Sesso, affermava: la donna, costretta nel suo ruolo dalla
società patriarcale, «è stata e continua a essere complice dell’uomo nella
costitutivo”», ossia funzionale al sistema maschilista. Ciò nonostante, la
donna ha una predisposizione alla libertà radicale e universale, comune a
ogni essere umano, sicché non potrà esserci una dedizione femminile
all’altro se non come frutto consapevole di una scelta e di
«Donna non si nasce, lo si diventa. Nessun destino biologico, psichico,
economico, definisce l’aspetto che riveste in seno alla società la femmina
dell’uomo».
femminismo radicale statunitense — soprattutto di matrice lesbica —, con
l’intento di emancipare la sessualità dai ruoli in cui la società patriarcale
sostenitrice della politics location (politica del situarsi): «Siamo le stesse
nella nostra corporalità femminile, ma il corpo non è pura natura (sex), bensì
cultura, cioè punto di intersezione tra il biologico, il sociale, il
simbolico (gender)».
c’è differenza sessuale, se non ci sono diversità fra gli esseri umani e tutti sono
uguali, non ci sono ragioni per negare alle donne l’emancipazione. In pratica,
fondare l’uguaglianza dei diritti. Dopo le donne, sono venuti gli omosessuali,
che avevano il problema di una identità non valorizzata dalla società da cui
gender, ci sono riusciti.
teoria gender può anche essere considerata come una ennesima
versione delle utopie egualitarie che da oltre due secoli percorrono il panorama
ideologico dell’occidente (uguaglianza di classi, di valori, di fedi religiose, di
si oppone all’eguaglianza, ma all’appiattimento, alla uniformità indistinta e
all’identità forzata. Ma, negando la differenza sessuale, la teoria del gender,
aumentare le possibilità di scelta individuale, trasforma in modo definitivo la
cultura occidentale, cambiando completamente i tre nodi fondamentali di
qualsiasi sistema antropologico: 1) l’idea di natura e di identità naturale; 2) il
concetto di famiglia; 3) la procreazione.
2. La teoria gender nel contesto della rivoluzione culturale degli
ultimi 25 anni
etica globale” che ha invaso il mondo a partire dagli anni ’90, che, a sua volta,
è il frutto di una vera e propria “rivoluzione culturale” (che è avvenuta
principali:
Un nuovo linguaggio
sostenibile, buona governanza (governance), etica mondiale, diversità
culturale, libertà culturale, dialogo fra civiltà, qualità della vita, educazione
per tutti, educazione di qualità, educazione fra “pari”, educazione alla pace,
scelta informata, consenso informato, “gender”, pari opportunità, principio
di equità, emancipazione (delle donne, dei bambini), empowerment,
omoparentalità, omofobia, orientamento sessuale, stili di vita, integrità
corporea, aborto “senza rischi”, accesso ai diritti, diritto alla scelta, diritti
sessuali e riproduttivi, diritti delle donne, diritti dei bambini, diritti delle
generazioni future, organizzazioni non-governative (ONG), società civile,
partenariati, trasparenza, partecipazione della base, democrazia
partecipativa, reti transnazionali, olismo, costruzione di consenso,
facilitazione, approccio inclusivo, campagne di sensibilizzazione,
chiarificazione dei valori, agenti di trasformazione sociale, parlamento dei
giovani, responsabilità sociale delle imprese, commercio equo, sicurezza
umana, principio di precauzione, prevenzione…
appartenenti alla tradizione giudaico-cristiana, quali:
verità, identità, morale, coscienza, ragione, cuore, volontà, genitori, sposo,
marito, moglie, madre, padre, figlio, figlia, verginità, castità,
complementarietà, servizio, autorità, gerarchia, giustizia, legge,
comandamento, dogma, fede, carità, speranza, sofferenza, peccato, amico,
nemico, natura, rappresentanza democratica…
Da semplici concetti a “paradigmi globali” normativi
passaggio della civiltà occidentale dalla modernità alla postmodernità, vale a
dire:
dallo sviluppo come crescita allo sviluppo sostenibile; dal governo alla
governanza; dalla democrazia rappresentativa alla democrazia
partecipativa; dall’autorità all’autonomia e ai diritti dell’individuo; dalle
gerarchie all’uguaglianza; dagli sposi ai partners; dalla felicità alla qualità
della vita; dal dato al costruito; dalla famiglia alla famiglia sotto tutte le sue
forme; dai genitori ai riproduttori; dalla conoscenza alle competenze; dalla
bisogni materiali oggettivi e misurabili all’approccio arbitrario dei diritti;
dalla carità ai diritti; dalla sofferenza con dignità al diritto di morire;
dall’identità culturale alla diversità culturale; dalla sicurezza internazionale
alla sicurezza umana; dall’approccio settoriale all’approccio olistico; dal
voto alla maggioranza al consenso; dal dogma alla libertà di
interpretazione; dall’internazionale al globale; dai valori universali all’etica
globale e via di seguito.
tutti i settori della vita sociale e politica: nuove leggi, radicali cambiamenti di
mentalità e di stili di vita, codici di comportamento per le istituzioni e per le
imprese, trasformazione dei contenuti dei manuali e dei curricula scolari, nuove
norme e metodiche decisionali in politica, nelle cure sanitarie e nei sistemi
educativi, nuove priorità strategiche per la cooperazione internazionale, un
approccio radicalmente nuovo allo sviluppo, una trasformazione fondamentale
dei principi e dei meccanismi della democrazia, un nuovo ethos sociale che va
imponendosi a noi tutti.
sopranazionali e locali, la cultura dei governi e dei ministeri, la cultura dei
partiti politici (siano essi di sinistra o di destra) e delle autorità locali, la cultura
delle imprese, la cultura dei sistemi educativi e sanitari, la cultura dei media, la
cultura di innumerevoli reti di ONG e di governanza transnazionale. Allo stesso
modo, il nuovo linguaggio è penetrato anche nelle grandi religioni – e anche un
alla sua attrazione, senza preoccuparsi sempre delle possibili conseguenze per
la fede di un tale allineamento.
Ovunque nel mondo, società e nazioni vivono ormai in un contesto culturale
retto da valori quali la “sostenibilità”, il “consenso”, la “libera scelta”,
l’“uguaglianza dei sessi”, la “diversità”, l’“olismo”, la “partecipazione della
base” etc. Bene o male, se ne sia o meno coscienti, la cultura mondiale ci
sembra corrispondere allo spirito del tempo, non è esplicito ed evidente, ma
non è affatto neutro!
programmi radicali
L’ambivalenza non è, come troppo spesso si tende a credere, sinonimo di
tolleranza e di scelta. L’ambivalenza costituisce un processo di decostruzione
della realtà e della verità che porta all’esercizio arbitrario del potere e
manipolatrici alle maggioranze incoscienti
.
I nuovi concetti sono interattivi, interdipendenti, inseparabili. Si rinforzano
mutuamente. Appartengono ad un sistema, ad un tutto nel quale tutto è in
tutto. Esempio: la “buona governanza”, implica la “costruzione di consenso” e
la “partecipazione della base” (cioè le ONG), che implicano lo “sviluppo
sostenibile”, che, a sua volta, passa attraverso “l’uguaglianza dei sessi”, che a
sua volta implica “l’accesso globale alla salute riproduttiva”, che a sua volta si
fonda sul “diritto di scelta”, di cui l’aborto “senza rischi” è la condizione
primaria.
internazionale e ancora non vincolano giuridicamente i vari stati. Ma la nuova
tirannia viene esercitata in altro modo. Non sono solamente né primariamente
comportamenti all’interno delle culture del mondo intero.
Tutti hanno aderito alla nuova etica!
La nuova etica, in pratica, già governa le nazioni del mondo. Tutti gli attori
opposto resistenza, bensì hanno internalizzato e si sono appropriati dei nuovi
paradigmi. L’allineamento è stato generalizzato.
Una rivoluzione “silenziosa”
La rivoluzione culturale mondiale è passata largamente inosservata. Non si è
nemmeno verificato, in nessun paese del mondo, un dibattito democratico
aperto e continuativo sul contenuto dei nuovi concetti. Nessuna posizione o
rumore, per via consensuale, di facilitazione, attraverso campagne di
sensibilizzazione e di coscientizzazione.
I gruppi di pressione che promuovono la nuova cultura aggirando gli stati
nazionali
che viene denominato “movimento della società civile”) del livello nazionale. I
veri “proprietari” della nuova etica non sono i governi e i cittadini che essi
che si sono impadroniti silenziosamente del potere normativo mondiale.
Avendo aggirato i principi democratici, la rivoluzione non ha sconvolto le
strutture esterne delle istituzioni politiche. I radicali cambiamenti di mentalità e
di comportamento si sono prodotti all’interno delle istituzioni, all’interno delle
delle culture, delle organizzazioni religiose – della Chiesa. Ciò spiega come
ancora il pericolo non sia stato identificato dalla maggioranza delle persone.
Cronistoria della rivoluzione culturale
Come è avvenuta la rivoluzione culturale? La congiuntura storica che si è
verificata in seguito alla caduta del muro di Berlino ha facilitato la presa del
potere normativo mondiale da parte delle minoranze attive nel seno delle
organizzazioni internazionali e, in particolare, dell’Organizzazione delle Nazioni
Unite, l’ONU. Queste minoranze (tutte persone imbevute di una mentalità
relativista, nichilista, post-sessantottina), una volta assunti ruoli direttivi
nell’ONU, hanno poi imposto a tutti la loro visione del mondo dando avvio a una
rivoluzione culturale globale. Questi i passaggi principali:
(riconciliazione tra i popoli, partecipazione della base nelle decisioni,
integrazione cosciente delle questioni umane e ambientali nelle politiche,
sussidiarietà, giustizia, dialogo autentico fra le culture e le religioni,
reciproco rispetto)
L’ONU si propone (e si impone) come “autorità morale universale”
L’ONU si fa portavoce di una nuova etica globale che renda “etica e
umana” la globalizzazione.
conferenze mondiali (1990-1996): educazione (Jomtien, 1990); infanzia
(New York, 1990); ambiente (Rio, 1992); diritti umani (Vienna, 1993);
popolazione (Il Cairo, 1994); sviluppo sociale (Copenhagen, 1995); donne
(Pechino, 1995); habitat (Istanbul, 1996); sicurezza alimentare (Roma,
1996).
emanando documenti programmatici e assicurando finanziamenti a chi li
applica.
storture” della rivoluzione culturale
1989. Fine delle utopie politiche: solo le “questioni pragmatiche neutre”
contano! (Degrado ambientale, disuguaglianza fra i sessi, crescita
demografica, violazione dei diritti umani, crescita della povertà,
“questioni pragmatiche”, sono davvero “neutre”?
La collaborazione fra attori governativi e non governativi (principio di
partenariato) favorisce veramente la democrazia?
interesse?
come una dittatura?
La post-modernità
La rivoluzione culturale ha trovato il suo equilibrio nella postmodernità. La
postmodernità primariamente destabilizza o decostruisce la modernità – vale a
dire la sintesi culturale che ha prevalso in Occidente a partire dai trattati di
carattere provvidenziale in quanto ha contestato gli abusi della modernità quali
il razionalismo, l’istituzionalismo, il formalismo, l’autoritarismo, il marxismo e il
lontano della modernità l’apostasia occidentale.
La trascendenza di Dio è stata relegata “all’altra riva”, consegnando
l’immanenza all’uomo: Dio non ha niente a che fare con la vita dell’uomo, con
la realtà concreta, l’“immanente”, se mai qualcuno vuole ancora parlare di Dio,
può farlo ma solo in un ambito privato e “spirituale”, “ultraterreno”, che non
incide sulla realtà concreta dell’esistenza.
della persona in varie tappe: 1) Deismo=fine del Padre celeste; 2) Freud=morte
del padre; 3) femminismo= morte della madre; 4) rivoluzione sessuale=morte
dello sposo/sposa (al suo posto i “partner”, multipli e temporanei). Il deserto
sociale creato dalla scomparsa di padre, madre, sposo, figlio, figlia, (cioè della
famiglia), è stato colmato, a partire dagli anni ’60, dagli “ingegneri sociali”
(soprattutto francesi e americani) che hanno avviato un progetto di
ricostruzione della società su base secolarista (la “civilizzazione non
repressiva” di Marcuse) nel quale uno degli imperativi è che tutte le “scelte”
tutto è costruzione sociale e interpretabile in vario modo
Una verità e una realtà, di fatto, in sé, non esistono. Se dunque il “dato” non
esiste, allora le norme e le strutture sociali, politiche, giuridiche, spirituali
possono venire decostruite e ricostruite a piacere, secondo le trasformazioni
socioculturali del momento e la scelta dell’individuo (esito estremo del
decostruzionismo di Jacques Derrida). L’etica globale postmoderna celebra le
differenze, la diversità delle scelte, la diversità culturale, la libertà culturale, la
diversità sessuale (differenti orientamenti sessuali). Questa “celebrazione” è in
realtà quella della “liberazione” dell’uomo e della donna rispetto alle condizioni
esistenziali nelle quali Dio li ha situati: è la distruzione della comprensione
razionale e teologale dell’uomo e dell’universo.
normativo
qualsiasi sistema di norme – sia esso semantico (definizioni chiare), ontologico
(l’essere, il dato), politico (la sovranità dello stato, l’autorità morale del
tradizioni) o religioso (l’insegnamento delle religioni, la dottrina della Chiesa).
Differenze fra la “nuova etica” e la Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo
dell’Uomo, la cultura occidentale ancora riconosceva l’esistenza di un ordine
“dato” all’universo. I diritti umani dovevano allora essere semplicemente
riconosciuti, dichiarati, non fabbricati ex nihilo, in quanto inerenti alla natura
umana. L’universalità dei diritti possedeva una dimensione trascendente e, di
conseguenza, delle implicazioni morali. La nuova etica globale non ammette
“ordine” che precede le scelte arbitrarie dell’uomo (cosa che tutti i padri della
Dichiarazione del ‘48 davano per scontata).
La postmodernità rivendica il diritto di esercitare la propria libertà individuale
contro la legge naturale, contro le tradizioni e contro la rivelazione divina. Essa
rifonda lo stato detto “di diritto” e la democrazia sul diritto di scelta, nel quale
omosessualità, “libero amore”, eutanasia, suicidio assistito, rifiuto di ogni forma
di autorità o di legittima gerarchia, “tolleranza” obbligatoria di tutte le opinioni,
evitare ogni definizione chiara per permettere
ai paradigmi post-moderni di adattarsi ad ogni “scelta” individuale.
Gli esperti che hanno forgiato i concetti tipici del nuovo linguaggio hanno
esplicitamente rifiutato di definirli chiaramente, adducendo l’argomento che
definirli significherebbe limitare la possibilità di scegliere l’interpretazione che
si vuole loro attribuire e ciò verrebbe a contraddire la regola del diritto di
scelta. Di conseguenza, i paradigmi postmoderni non si collegano ad un
significato stabile e univoco: essi costituiscono, per così dire, degli spazi di
interpretazione, dei processi di perpetuo cambiamento, che si espandono
indefinitamente nella misura che i valori della società vanno trasformandosi ed
emergono nuove possibilità di scelta, che a loro volta ampliano e modificano
“olistici” in quanto sarebbero inclusivi di “tutte” le scelte possibili.
Secondo l’etica postmoderna l’individuo è il “libero” creatore del suo destino e
di un nuovo ordine sociale. Egli può scegliere di essere omosessuale oggi e
bisessuale domani (orientamento sessuale). I bambini possono scegliere la
(diritti dei bambini). Gli allievi e gli studenti scelgono il loro proprio curriculum a
scuola e all’università, si educano l’un l’altro (educazione fra pari), e gli
dell’educazione non comporta più delle conoscenze stabili e oggettive, ma
diviene un mezzo per acquisire “competenze per vivere bene”, delle tecniche
grado di benessere. I gruppi di donne “chiarificano” la dottrina della Chiesa e la
democratizzano (chiarificazione dei valori, democrazia partecipativa). La lobby
cittadini eguali che godono di eguali diritti, legati gli uni agli altri da relazioni
contrattuali prive di amore. Ciò che l’etica globale innanzitutto decostruisce è
la struttura antropologica della persona umana.
L’etica globale pone il piacere al di sopra dell’amore, la salute e il benessere al
di sopra della sacralità della vita, la partecipazione alla buona governanza dei
gruppi radicali al di sopra della rappresentanza democratica, i diritti delle
di ogni forma di autorità legittima, l’etica al di sopra della morale, il diritto di
scelta al di sopra della legge eterna inscritta nel cuore dell’uomo, la
democrazia e l’umanesimo al di sopra della rivelazione divina – in sostanza,
l’immanenza al di sopra della trascendenza, l’uomo al di sopra di Dio, il
“mondo” al di sopra del “cielo”.
In passato, ciò che l’Occidente chiamava « nemico » (come, per esempio, il
marxismo-leninismo, le dittature sanguinarie) era chiaramente identificabile.
Nella civiltà postmoderna, il nemico è inafferrabile, nascosto, interno alle
invisibile, globale. Le sue strategie sono dolci e sottili, operanti dalla base,
culturali, informali. Il loro risultato finale è la decostruzione dell’uomo e della
natura e la diffusione culturale dell’apostasia nel mondo, in particolare nei
paesi in via di sviluppo.
Tuttavia, come i sistemi ideologici precedenti, anche l’etica globale finirà per
autodistruggersi. Minata da contraddizioni interne, non è duratura e crollerà. La
civiltà mondiale emergente non necessariamente, però, sarà in grado di
evangelizzata. La nuova civiltà mondiale è chiamata ad esser quella
dell’amore. La nuova cultura globale postmoderna è la cultura che la Chiesa è
chiamata a evangelizzare.
1. Presentare progetti con finalità unanimemente condivise per veicolare il
gender
mutilazione, o a quelli che mirano a garantire alle donne maggiore accesso alla
terra, all’educazione, alle cure mediche, all’eredità, allo sviluppo
rivoluzionario centripeto: il nucleo duro attira verso di sé i componenti dei
diversi cerchi, li lega alla sua ideologia in proporzione alla loro distanza dal
centro e assicura l’unità ideologica dell’insieme. I progetti esteriormente più
accettabili finiscono per essere essi stessi contaminati all’antropologia laicista,
individualista ed edonista del centro.
2. Usare categorie sociali fragili come “scudi umani”
e la cosiddetta “identità di genere” (il sesso a cui appartenere lo scegli tu) – la
vittima del bullismo, la donna, l’handicappato, la ragazza madre, il migrante, il
genitore perché papà e mamma sono divorziati, l’anziano, la persona di colore,
il diversamente religioso etc.: in tal modo i media, la gente comune, le
teoria del
genere appunto perché protetta da altri soggetti “fragili”. Se provi dunque ad
attaccare questi due soggetti per forza di cose colpirai gli altri.
da un gruppo più ampio)
luoghi decisionali del nostro pianeta, come le istituzioni politiche, primi
ambienti dove l’ideologia viene proposta per essere divulgata tramite
l’emanazione di nuove leggi. La strategia consiste nel mandare avanti un
esponente politico poco conosciuto, per attribuirgli la quasi totale
responsabilità della proposta di legge ideologica. Le varie proposte vengono
emanate da singoli esponenti del Parlamento Europeo, facendo risultare
all’opinione pubblica che si tratta di una iniziativa o della volontà di un singolo,
quel partito politico che appoggiano quella mozione.
adulti)
trapiantare la cultura dei gender in un uomo e una donna adulta che hanno alle
spalle una lunga esperienza di identità sessuale coerente con il proprio genere
generazioni a partire dai bambini. E per farlo hanno pensato di ricorrere anche
alla carta stampata. Le immagini e i concetti contenuti in molti libri scolastici
sono davvero inequivocabili: bambini circondati da due uomini o due donne,
bambini vestiti da bambine e bambini travestite da maschietti e via dicendo. Il
pericolo di questi testi è di far passare concetti disordinati come un qualcosa di
normale. Stravolgere l’ordine della natura, attraverso le immagini e le parole è
l’ultima frontiera dell’imperialismo di un certo modo di concepire l’origine e il
fine vita.
Dall’udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro del 20 maggio
2015:
ossia la sua naturale vocazione a educare i figli perché crescano nella
responsabilità di sé e degli altri … Ma, soprattutto, la domanda: come educare?
difendere le giovani generazioni dai danni – veri o presunti – dell’educazione
familiare … si è aperta una frattura tra famiglia e società, tra famiglia e scuola,
il patto educativo oggi si è rotto; e così, l’alleanza educativa della società con la
famiglia è entrata in crisi perché è stata minata la fiducia reciproca … si sono
moltiplicati i cosiddetti “esperti”, che hanno occupato il ruolo dei genitori anche
negli aspetti più intimi dell’educazione. Sulla vita affettiva, sulla personalità e lo
sviluppo, sui diritti e sui doveri, gli “esperti” sanno tutto: obiettivi, motivazioni,
tecniche. E i genitori devono solo ascoltare, imparare e adeguarsi … Tendono
personali della loro vita, mettendosi nell’angolo da soli; e così i genitori oggi
corrono il rischio di autoescludersi dalla vita dei loro figli. E questo è
gravissimo! … Pertanto i genitori non devono autoescludersi dall’educazione
dei figli … La vita non si fa in laboratorio, si fa nella realtà … Se l’educazione
familiare ritrova la fierezza del suo protagonismo, molte cose cambieranno in
meglio, per i genitori incerti e per i figli delusi. E’ ora che i padri e le madri
ritornino dal loro esilio – perché si sono autoesiliati dall’educazione dei figli -, e
riassumano pienamente il loro ruolo educativo».
CONSEIL PONTIFICAL POUR LA FAMILLE, Gender, La controverse. Pierre Téqui
ANGELA APARISI MIRALLES (ed.), Persona y Género, Universidad de Navarra.
BLANCA CASTILLA Y CORTÀZAR, Persona y Género. Ser varon y ser mujer,
DALE O’LEARY, "The Gender-Agenda". Redefining Equality, Vital Issues Press
DALE O’LEARY, One Man, One Woman: A Catholics Guide to Defending
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