Una scheda sintetica proposta dal Pontificio Consiglio per i Laici
SCHEDE SINTETICHE SUL GENDER SITUAZIONE ATTUALE
Definizione della “teoria gender”: l’idea secondo cui l’essere uomo o donna
non corrisponderebbe a un dato biologico ma ad una costruzione culturale,
una questione di “scelta”. L’identità sessuata, cioè l’essere uomini o donne,
viene sostituita dall’identità di genere, cioè dal “sentirsi” tali, a prescindere dal
dato biologico, con la possibilità di variare il proprio orientamento sessuale in
base alla “percezione” del momento.
non corrisponderebbe a un dato biologico ma ad una costruzione culturale,
una questione di “scelta”. L’identità sessuata, cioè l’essere uomini o donne,
viene sostituita dall’identità di genere, cioè dal “sentirsi” tali, a prescindere dal
dato biologico, con la possibilità di variare il proprio orientamento sessuale in
base alla “percezione” del momento.
Percezione diffusa nell’opinione pubblica: si confonde facilmente la “teoria
gender” con l’educazione sessuale o con la rivendicazione alla piena parità
uomo-donna.
Si tratta di un “pensiero unico” (Papa Francesco, 11 aprile 2014) e di una
gender” con l’educazione sessuale o con la rivendicazione alla piena parità
uomo-donna.
Si tratta di un “pensiero unico” (Papa Francesco, 11 aprile 2014) e di una
“colonizzazione ideologica” (Papa Francesco, 19 gennaio 2015) che si sta
imponendo a tutti i livelli, utilizzando vari canali, nel caso italiano:
imponendo a tutti i livelli, utilizzando vari canali, nel caso italiano:
Canale normativo (leggi ambigue che si tenta di far approvare in
Parlamento):
Parlamento):
Esempio: DDL (disegno di Legge) Scalfarotto, approvato alla Camera il 19
settembre 2013, che introduce il reato di omofobia e transfobia.
Canale giudiziario
(sentenze dei giudici inquinate dal nuovo pensiero
unico):
Esempio
: sentenza del tribunale di Messina del 4 novembre 2014; ha affermato
che l’identità di genere di una persona “può prescindere transitoriamente o
settembre 2013, che introduce il reato di omofobia e transfobia.
Osservazioni:
Non vi è nessuna definizione della scienza medica che annoveri
l’omofobia tra le varie “fobie” e non c’è nessuna legge dell’ordinamento
giuridico italiano che ne definisca la natura di reato; non lo fa neppure il
DDL Scalfarotto. Da qui i rischio di infinite confusioni, ambiguità e
manipolazioni.
l’omofobia tra le varie “fobie” e non c’è nessuna legge dell’ordinamento
giuridico italiano che ne definisca la natura di reato; non lo fa neppure il
DDL Scalfarotto. Da qui i rischio di infinite confusioni, ambiguità e
manipolazioni.
Rischio di compromettere il diritto alla libertà di opinione: art. 21 della
Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Chiunque esprime, in materia di etica sessuale, un’opinione diversa da
quella propagandata dalla gender-intellighenzia potrebbe essere tacciato
di omofobia e punito con la galera.
Costituzione Italiana: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Chiunque esprime, in materia di etica sessuale, un’opinione diversa da
quella propagandata dalla gender-intellighenzia potrebbe essere tacciato
di omofobia e punito con la galera.
Rischio di compromettere tutto il sistema giudiziario, che deve essere
basato su fatti criminali oggettivamente riscontrabili. Qui non ci si basa
più su ciò che viene oggettivamente fatto o detto da un presunto
omofobo ma semplicemente sulla “percezione” che ne ha avuto la
sedicente vittima. Ognuno, in materia di orientamento sessuale, potrebbe
“sentirsi” offeso da chiunque altro, anche per futili motivi.
basato su fatti criminali oggettivamente riscontrabili. Qui non ci si basa
più su ciò che viene oggettivamente fatto o detto da un presunto
omofobo ma semplicemente sulla “percezione” che ne ha avuto la
sedicente vittima. Ognuno, in materia di orientamento sessuale, potrebbe
“sentirsi” offeso da chiunque altro, anche per futili motivi.
Altri esempi sono il DDL Cirinnà che vuole riconosce le unioni civili (ossia il
matrimonio omosessuale e, di conseguenza, per volontà dell’Unione Europea, a
quel punto l’Italia sarà costretta ad approvare le adozioni di minori da parte di
matrimonio omosessuale e, di conseguenza, per volontà dell’Unione Europea, a
quel punto l’Italia sarà costretta ad approvare le adozioni di minori da parte di
coppie omosessuali); il DDL Fedeli che vuole imporre l’insegnamento
dell’ideologia del gender in tutte le scuole.
dell’ideologia del gender in tutte le scuole.
Canale giudiziario
(sentenze dei giudici inquinate dal nuovo pensiero
unico):
Esempio
: sentenza del tribunale di Messina del 4 novembre 2014; ha affermato
che l’identità di genere di una persona “può prescindere transitoriamente o
definitivamente dall’intervento chirurgico che modifica i suoi caratteri sessuali
primari” (ad un ragazzo di Messina è stato riconosciuto il diritto di avere scritto
“femmina” sulla carta d’identità anche senza sottoporsi ad alcun intervento
primari” (ad un ragazzo di Messina è stato riconosciuto il diritto di avere scritto
“femmina” sulla carta d’identità anche senza sottoporsi ad alcun intervento
chirurgico). Il gender sta penetrando anche attraverso il braccio armato della
legge!
legge!
Canale culturale (indottrinamento nelle scuole):
Nella scuola italiana è in atto una vera e propria strategia di “colonizzazione
ideologica” (Papa Francesco), anche se i genitori non sono minimamente
coinvolti nelle scelta educative degli insegnanti.
ideologica” (Papa Francesco), anche se i genitori non sono minimamente
coinvolti nelle scelta educative degli insegnanti.
Numerose iniziative sono state avviate in esecuzione alla Strategia
nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate
sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013.2015),
documento propagandato dall’UNAR (Ufficio Nazionale
Antidiscriminazione Razziale) – Presidenza del Consiglio dei Ministri, in
esecuzione della raccomandazione CM/REC (2010) del Comitato dei
ministri del Consiglio d’Europa.
nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate
sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013.2015),
documento propagandato dall’UNAR (Ufficio Nazionale
Antidiscriminazione Razziale) – Presidenza del Consiglio dei Ministri, in
esecuzione della raccomandazione CM/REC (2010) del Comitato dei
ministri del Consiglio d’Europa.