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Bagnasco: “ideologia gender e ovuli contesi sono situazioni preoccupanti”

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©MASSIMILIANO MIGLIORATO/CPP

Lucandrea Massaro - Aleteia - pubblicato il 29/05/15

Così il porporato al convegno di Scienza e Vita

Il cardinal Bagnasco è intervenuto al convegno di Scienza e Vita “Quale scienza per quale vita?” oggi a Roma. Nel suo ampio intervento il porporato è tornato sulla questione della “colonizzaazione ideologica”associata alla questione “gender”, come aveva già fatto in più occasioni nelle ultime settimane nel solco delle catechesi di Papa Francesco circa la famiglia. Il presidente della CEI si era anche espresso su un più generale movimento culturale che muove da una logica "transumanista" dell'umano di cui l'ideologia gender è solo uno degli aspetti.

La sacralità della vita
Il presule, a capo della CEI, ha ribadito che il problema è che in nome di “un’ottica utilitaristica” e di una libertà ritenuta “assoluta ed autocentrata”, ci si dimentica della sacralità della vita in quanto riflesso di Dio e non si considera che “il rispetto di essa è la base per poter usufruire di tutti gli altri beni” (Radio Vaticana, 29 maggio).

Scienza e fede
A preoccupare il cardinale Angelo Bagnasco – spiega il SIR – sono anche le tematiche del fine vita:

“con il diffondersi di un atteggiamento verso la morte che ben rispecchia il senso di proprietà assoluta verso se stessi e il proprio corpo, con la pretesa di poter porre fine alla propria vicenda umana quando questa non sia più ritenuta degna di essere continuata”. Tematiche che “non vanno affrontate in modo ingenuo o superficiale”; per questo “la difesa della vita non può prescindere dal discorso sulla scienza”. La Chiesa, spiega il card. Bagnasco, “favorisce lo sviluppo della scienza e la ritiene un bene essenziale per l’uomo”, ma la scienza “non è puramente oggettiva”, né è assoluta. “Ha bisogno di interpretazioni e correzioni” e, ha aggiunto a braccio, “non deve avere paura della fede”, come “quest’ultima “non può non mettersi in ascolto della scienza”. Quanto al rapporto fede – ragione, aggiunge il cardinale a braccio, “una ragione che non si ponga i grandi interrogativi si spegne e rinuncia all’orizzonte del senso”. “Una ragione aperta”, invece, “ha saputo cogliere e coltivare i fondamenti dell’umano”. In questo senso ha anche “una funzione di vigilanza sulle religioni”, soprattutto nei confronti del fondamentalismo “che va contro l’umano” (29 maggio).

Matrimonio e gender
E riguardo la società italiana, alle prese con la legislazione sui cosiddetti “diritti civili”, Bagnasco invita a non svilire il matrimonio:

Quando, infatti, “il matrimonio è svilito a convivenza o ad accordo provvisorio tra due persone”; quando la sessualità non è concepita come “mutua donazione”, ma come mero “strumento di soddisfazione”, quando nelle scuole si verifica la “sistematica diffusione dell’ideologia del gender” e quando, a proposito del fine vita, si ragiona nell’ottica di “proprietà assoluta verso se stessi ed il proprio corpo”, allora viene compromessa “la vocazione integrale della persona umana”. Ed a rimetterci, aggiunge il porporato, sono innanzitutto i giovani che si devono accontentare di “surrogati” di valori e di “obiettivi bassi” (Radio Vaticana, 29 maggio).

Aiutare la famiglia
Se abbandonata a se stessa, spiega, “essa più facilmente si disgrega; se sostenuta, tutela la vita e le persone, assicura uno sviluppo più armonico della persona, contribuendo in modo insostituibile alla crescita anche economica della società”. Con il suo indebolimento, avverte il card. Bagnasco, sono invece rese possibili “le terribili conseguenze della biopolitica, dell’arbitrio della politica nelle questioni che attengono la vita umana”, che lasciano le persone “in balia di logiche materialistiche ed edonistiche”. Il sostegno alla famiglia, conclude, è “il migliore degli investimenti in vista di una ripresa economica più rapida e solidale” (Sir, 29 maggio).  

La contesa sugli ovuli
Pur senza citarla, il cardinale ha speso parole sulla questione che sta facendo discutere oltre oceano nel divorzio che ha coinvolto l'attrice Sofia Vergara, in cui uno degli oggetti del contendere sono proprio gli ovuli congelati della coppia, contesa che "ci mostra i paradossi e i corto-circuiti che avvengono quando il rispetto della vita è intermittente o interessato" come dimostrano le diverse posizioni degli ex coniugi: "l'intenzione di lei è di distruggerli, essendo ora naufragato il matrimonio, mentre lui non vorrebbe rinunciare alla sua partenità" (Repubblica, 29 maggio)

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