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Sei arrabbiato con Dio? Digli come ti senti

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Padre Mike Schmitz - pubblicato il 05/05/15

Come posso pregare quando le cose non vanno bene?

Caro padre Mike,

come posso pregare Dio quando sono così deluso da Lui? Spesso sono arrabbiato con Dio perché sembra che niente di ciò che faccio abbia mai un esito positivo. Sembra ipocrita andare da Dio e dirgli che va tutto bene. Le cose nella mia vita non vanno bene!

È una domanda sorprendente. Sono certo che la tua domanda nasca da un cuore che è stato spezzato in qualche modo. Sii certo delle mie preghiere per te e per chiunque legge questo articolo e sta attraversando un momento difficile. Non sei solo. Hai fratelli e sorelle in Cristo, e hai un Dio che sta dalla tua parte.

La tua domanda si concentra sulla questione più importante che dobbiamo affrontare: possiamo davvero fidarci di Dio?

Il filosofo danese Søren Kierkegaard credeva che questa domanda fosse così fondamentale da esprimerla in questo modo: “Non è poi così importante sapere se Dio esiste o no; ciò che conta è sapere se è amore o no”.

Come cattolico, sai che Dio è amore. Visto che sei in Cristo, conosci la storia; sai che Dio ha preso la sua decisione. Sta dalla tua parte. E tuttavia cosa facciamo quando le cose crollano intorno a noi?

Sai che puoi portare le tue lacrime da Dio? Sai che Egli vuole davvero portare a Sé i nostri cuori spezzati e i nostri sogni infranti? Possiamo toglierci dalla testa che Dio voglia solo che gli riferiamo le nostre buone notizie.

I nostri genitori spirituali – il popolo ebraico – ci hanno dato un intero genere spirituale chiamato Lamentazioni. È il crudo e onesto appello di un popolo che ha gridato a Dio: “Pensavamo fossi dalla nostra parte! Perché hai dimenticato le tue promesse?”

“Perché ci hai abbandonato?” Si ritrova nella Bibbia. Significa che lo Spirito Santo ha ispirato queste parole di lamento. Significa che è chiaro che Dio non vuole solo la nostra lode; vuole anche il nostro dolore.

Queste stesse preghiere (come quelle che si trovano nel libro dei Salmi) ci mostrano come possiamo portare queste lamentele a Dio. In primo luogo sono oneste. Gli autori delle Sacre Scritture non hanno addolcito il loro dolore o la loro frustrazione. Piuttosto, hanno confidato in Dio abbastanza da dirgli la verità. Puoi iniziare portando Dio nella tua situazione per com'è.

In secondo luogo, se gli ebrei erano sorprendentemente consapevoli della loro condizione attuale, non hanno mai dimenticato che Dio li aveva benedetti in passato. Nella loro preghiera, lodavano Dio e lo ringraziavano per le cose buone che avevano ricevuto da Lui.

In base alla mia esperienza, è molto facile pensare che tutto ciò che Dio ha fatto nella mia vita venga cancellato all'istante quando mi trovo in un momento negativo. La Bibbia ci ricorda che non dobbiamo dimenticare che il Dio che ci ha guidati e ci ha custoditi in passato continuerà a guidarci e a custodirci oggi.

Nella tua preghiera, sii specifico con la tua lode come lo sei con il tuo dolore. In questo modo, il “Dio, sono così solo” alla fine sarà seguito da “Grazie per avermi dato l'amicizia di mio fratello quando mi sentivo solo lo scorso anno”.

In terzo luogo, fai un atto di fiducia in Dio. È importante ricordare che l'atto di fiducia non è in te stesso o nel destino o nell'effetto guaritore del tempo. A volte la mia preghiera per il futuro si incentra su tre aspetti. Mi dico: “So che se mi sforzo di più andrà meglio”, o “Le cose cominceranno a migliorare. Sono una brava persona”, o “Un giorno questo dolore non farà più tanto male. Aspetterò quel giorno”.

Ricorda, Dio è dalla tua parte. Egli è fedele anche quando noi non lo siamo. Per questo, riponiamo la nostra fiducia in lui, non in noi stessi o in qualsiasi altra cosa.

Un grande esempio di questo è il Salmo 3, un salmo di Davide, re di Israele. Era il prescelto da Dio, e tuttavia ha subito un dolore tremendo e il tradimento.

Il salmo 3 si intitola (nella mia Bibbia) “Minacciato ma Fiducioso”, e la frase che descrive l'occasione in cui Davide ha scritto questo salmo è: “Quando Davide è fuggito per salvare la propria vita dal figlio Assalonnne”. Ecco un uomo che stava cercando di fare la volontà di Dio (in modo imperfetto), mentre il suo stesso figlio gli stava alle costole con le truppe.

La Bibbia non è stata scritta da individui che sedevano in torri d'avorio, non toccati dall'angoscia, ma da persone che hanno sperimentato il peggio che la vita poteva offrire e tuttavia si sono ancora rivolte a Dio.

Anche tu sei un prescelto da Dio. Puoi fare lo stesso.

Padre Mike Schmitzè il cappellano per il ministero del campus cattolico Newman presso l'Università del Minnesota Duluth (Stati Uniti). È anche direttore dell'Ufficio per il Ministero Giovanile della diocesi di Duluth. Questo articolo è apparso in origine su bulldogcatholic.org. Si possono inviare domande a padre Mike scrivendo all'indirizzo askfrmike@aleteia.org. Si possono anche ascoltare le omelie di padre Mike quie su iTunes.

[Traduzione dall'inglese a cura di Roberta Sciamplicotti]

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