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Francesco innamorato della misericordia

Pope Francis is carrying a lamb on his shoulders – it

AFP PHOTO / OSSERVATORE ROMANO/HO

CITE DU VATICAN, Vatican City : TOPSHOTS<br /> This handout picture released on January 6, 2014 by the Vatican press office shows Pope Francis (L) carrying a lamb on his shoulders as he visits the parish of the Sant&#039;Alfonso Maria de Liguori during the Epiphany day in Rome. AFP PHOTO / OSSERVATORE ROMANO/HO

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 13/03/15

Il tema della misericordia è fondamentale per Bergoglio, già dal motto episcopale: "Miserando atque eligendo"

La misericordia “è l’elemento centrale dell’esperienza umana e spirituale di Papa Francesco”, anzi “è l’architrave del suo messaggio di speranza per l’uomo di oggi”. Lo dice venerdì 13 marzo mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del C9, in un’intervista (Avvenire 13 marzo). E infatti il pontefice lo ha messo al centro del Giubileo straordinario che si aprirà l'8 dicembre del 2015.

Ma alla misericordia è legato anche il suo motto episcopale “Miserando atque eligendo”. La frase viene dalle omelie di san Beda il Venerabile, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, scrive: «Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me» (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi). L’omelia ha un particolare  significato nella vita del Papa, come lui stesso ha raccontato nella prima intervista a padre Antonio Spadaro, direttore della "Civiltà Cattolica".

Nella festa di san Matteo dell’anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, a 17 anni, la presenza di Dio nella sua vita. Dopo una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola. Nella sua idea lui è solo uno a cui Dio ha guardato con grande misericordia.

Alla misericordia dedicò anche il primo Angelus il 17 marzo 2013 lo aveva dedicato alla misericordia: “Eh, fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un padre misericordioso, che sempre ha pazienza! Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che lui ha con ciascuno di noi? Eh, quella è la sua misericordia”. Poi citò un libro del cardinale Kasper proprio sulla misericordia: “In questi giorni, ho potuto leggere un libro di un cardinale – il cardinale Kasper, un teologo in gamba, eh?, un buon teologo – sulla misericordia. E mi ha fatto tanto bene, quel libro”. E spiegò: “Il cardinale Kasper diceva che sentire misericordia, questa parola cambia tutto. È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo padre misericordioso che ha tanta pazienza”.

Il 17 novembre 2013 in Piazza San Pietro inoltre Papa Francesco fece distribuire, suscitando lo stupore di tutti, 20 mila scatolette di una "medicina" miracolosa. Nel bugiardino nella scatoletta si leggeva: “Come mezzo di prevenzione si assume una volta al giorno e in casi urgenti tante volte quante chiede la tua anima". Le scatolette si chiamavano "Misericordina”e contenevano un rosario. L’idea era venuta ad alcuni seminaristi polacchi devoti di santa Faustina Kowalska, iniziatrice del culto della Divina Misericordia, festa molto cara anche a Giovanni Paolo II che ne stabilì il culto nella prima domenica dopo Pasqua.

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