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Nek: “prima ero un cristiano tiepido”

Nek – Sanremo 2015

© Rai Uno

Aleteia - pubblicato il 19/02/15

Tornato alla ribalta dopo Sanremo, racconta la sua esperienza di rinascita grazie alla fede in Gesù

Secondo il popolo del web è lui il vincitore di Sanremo. Con “Fatti avanti amore”, canzone che rispecchia in tutto e per tutto il suo stile, Nek ha riconquistato pubblico e critica. Il solito Nek che fissa la telecamera con sguardo affabile quasi a dire “credo in quello che dico, capito?”. Poi c’è un altro Nek: si chiama Filippo Neviani, sposato dal 2006 con Patrizia, insieme hanno avuto una bimba, Beatrice, 4 anni. E’ l’uomo che non ti aspetti. O meglio, l’uomo del cambiamento. Quello che tiene sempre in tasca un rosario fatto a mano. Perché le cose che contano non vuole perderle mai. Una genuinità tutta emiliana, la sua, di chi non nasconde nulla, di chi vuole affrontare la realtà così com’è. E dietro a quei profondi occhi blu c’è una vita che Nek ha raccontato, senza peli sulla lingua, in una serie di interviste rilasciate subito dopo Sanremo.

Matrimonio vivo
In una lunga intervista apparsa su Vanity Fair (18 febbraio) Nek ha parlato a lungo della sua famiglia e di sua moglie. Quel tradimento che lei gli ha perdonato ha il sapore della rinascita. «In un matrimonio di lunga data» racconta «si può essere incorruttibili proprio nel superamento degli errori. Che è sì impegno e rispetto dell’altro, ma anche sorpresa: bisogna essere i primi a tenere vive le onde di un elettrocardiogramma quando tende alla linea continua». 

Mai più bugie
Non si tira indietro nel raccontare i momenti più difficili: «Quando quattro anni e mezzo fa è arrivata Beatrice, ha richiesto impegno. Con un bambino di mezzo si esasperano i difetti dell’altro, ci si scontra molto di più e dal lavoro di squadra si passa ad accondiscendere. Abbiamo avuto anche noi i nostri momenti di difficoltà […] Faccio un mestiere che induce in tentazione. […] ». Le fan cercano sempre di avvicinarlo e le bugie alla moglie non sono mancate «le volte che ho preso questo gioco sottogamba sono state quelle in cui mi sono fatto più male, con il rischio di conseguenze pesanti. Non mento più». Ora lui ha ammesso i suoi errori e la moglie la ho perdonato «Ammettendo lo sbaglio. Chiedendo scusa. Guardandoci negli occhi, trovando lì la conferma del sapere che siamo fatti l’uno per l’altra». Adesso «Condivido tutto, non tengo più l’altro all’oscuro, lontano, nell’omissione». 

E alla domanda «”La verità rende liberi”, dice in un verso. Ci crede?» risponde secco «Me lo ha insegnato Gesù Cristo».

Medjugorje e la fede ritrovata
Nel 2009 Nek ha parlato della sua toccante esperienza a Medjugorje “In quel posto ci sono stato ben tre volte e le assicuro, senza con questo cadere nella sterile ed inutile retorica, che la mia fede prima era molto, ma molto più tiepida, poi si è riscaldata e mi sono infervorato. Del resto, a Medjugorje ho toccato con mano che cosa vuol dire, in un luogo tanto lontano, ma nello stesso tempo geograficamente accessibile, la fede in Dio, grazie all’opera della Madonna che, come instancabile mediatrice, opera autentiche grazie.”  

In difesa della vita
In un’intervista rilasciata a Notizie Pro Vita (Settembre 2013) Nek ha raccontato la sua posizione di uomo cristiano di fronte alla vita, svelando l’origine della canzone “In Te” presentata a Sanremo 1993. “Quella canzone nacque dalla storia vera vissuta in gioventù dal mio paroliere. Una vicenda che lo fece soffrire non poco e che evidentemente gli ritornò alla memoria attraverso le note della canzone stessa. Oggi penso con estrema convinzione che la vita vada difesa e rispettata essendo il dono più grande che ci è stato donato. E’ un discorso complesso, ma al di là delle diverse esperienze, e rispettando quelli che professano diversi credo religiosi, sono convinto che, essendo beneficiari di un dono così grande, noi non abbiamo la libertà di decidere il destino di un altro individuo che, per altro, non può né intendere, né volere. Non possiamo decidere della vita altrui, non c’è concesso questo diritto e chi, invece, sostiene il contrario non fa che camuffare con la parola “libertà” un atto tanto estremo quanto terrificante. Questo è il mio punto di vista.” Poi ha concluso affermando che “preservare la vita è un fatto riservato a tutti, nessuno escluso, e al di là della fede. Poi naturalmente chi è Cristiano, e soprattutto Cattolico, è chiamato in prima linea su questo piano in virtù di quello che ha professato e insegnato Gesù: “Non c’è amore più grande che dare la vita per gli altri”. 

Nuovi Orizzonti
Nek, nel suo cammino di fede, ha incontraro Chiara Amirante, fondatrice e presidente della Comunità Nuovi Orizzonti. Ed è anche grazie a lei che si è riavvicinato al Vangelo. Mentre prima era stato, per sua definizione, un “cristiano tiepido”. Dal 13 dicembre 2006 fa parte dei cavalieri della luce.  

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