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Che cosa significa “sia santificato il tuo nome”?

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Jeffrey Bruno

don Antonio Rizzolo - pubblicato il 16/01/15

Il nome indica Dio stesso, così come si è rivelato: un Dio vicino

Egregio direttore, cosa si intende nel Padre nostro con “Sia santificato il tuo nome”? Di quale nome si tratta? Che cosa significa santificare?

Antonio M.

La prima invocazione del Padre nostro non è di facile comprensione. Per noi oggi il nome è solo un appellativo, un termine di riconoscimento, ma per gli antichi era qualcosa di più: indicava l’identità di una persona, il suo essere più profondo. Il nome di Dio indica Dio stesso, così come si è rivelato all’umanità nella storia della salvezza affinché noi potessimo conoscerlo e invocarlo. Ci sono due momenti particolarmente significativi. Il primo è quando Mosè chiede a Dio il nome (Esodo 3,13-15). “Io sono colui che sono”, risponde, e aggiunge: “Il Signore, Dio dei vostri padri, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, mi ha mandato a voi”. Il termine in ebraico è JHWH, una parola che per rispetto non viene pronunciata ed è tradotta con Signore. In questa rivelazione del nome scopriamo che Dio non è lontano, ma è un Dio personale (di Abramo, Isacco e Giacobbe), vicino al suo popolo, alle sue sofferenze, al suo grido di aiuto. Nello stesso tempo Dio è al di là della nostra comprensione, non è in nostro possesso. E’ santo, cioè separato, altro da noi, inaccessibile.

C’è un secondo momento importante nella rivelazione del nome di Dio ed è nell’incarnazione del suo Figlio. Lo annuncia l’angelo a Maria: “Lo chiamerai Gesù” (Luca 1,31), che significa “il Signore salva”. E in effetti in Gesù Cristo Dio si è rivelato definitivamente all’umanità come colui che salva, che ci ama. Dio ha così manifestato chi è veramente: un Padre misericordioso, talmente vicino all’umanità da assumerne nel Figlio la nostra carne mortale, e da offrire il Figlio stesso come vittima di espiazione per i nostri peccati. Come scrive san Paolo ai Filippesi, Cristo Gesù si fece obbediente fino alla morte di croce e “per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra” (2,9-11). Il nome di Dio, chi è Dio, si manifesta pienamente in Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto per noi.

E’ nel nome di Dio che noi siamo stati battezzati, diventando nuove creature. Da qui possiamo comprendere che cosa significa “santificare” il nome di Dio. Come scriveva san Cipriano, “chi potrebbe santificare Dio, giacché è lui che santifica? Ma traendo ispirazione da queste parole ‘Siate santi, perché io sono santo’ (Levitico 11,44), noi chiediamo che, santificati dal Battesimo, possiamo perseverare in ciò che abbiamo incominciato a essere”. E’ Dio che santifica, che ci rende santi, cioè ci distingue dagli altri consacrandoci a lui, trasformandoci con il suo amore. Ma nello stesso tempo siamo noi che con la nostra testimonianza, l’amore verso tutti, la bontà, la mitezza, il dono di noi stessi, manifestiamo la santità di Dio nel mondo, rendiamo presente il suo nome. Chiediamoci, allora, se con la nostra vita, le nostre parole, le nostre scelte rendiamo presente Dio così come si è rivelato in Cristo: un Padre misericordioso. E’ la sfida a cui siamo chiamati come cristiani. A testimonianza che ci è chiesta affinché tutti possano riconoscere Dio e santificare il suo nome. 

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