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Polemiche per l’indagine della diocesi di Milano sull’omosessualità a scuola

WEB School Student Jeffrey Bruno – it

Jeffrey Bruno

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 14/11/14

La Curia precisa: «Era solo un confronto con gli insegnanti di religione per conoscere temi e progetti affrontati in aula».

«La comunicazione mandata sabato 8 novembre agli insegnanti di religione della Diocesi di Milano da un collaboratore del Servizio Insegnamento Religione Cattolica è formulata in modo inappropriato e di questo chiediamo scusa. L’intento originario era esclusivamente quello di conoscere dagli insegnanti di religione il loro bisogno di adeguata formazione per presentare, dentro la società plurale, la visione cristiana della sessualità in modo corretto e rispettoso di tutti».

Così don Gian Battista Rota, da soli tre mesi Responsabile Servizio Insegnamento della Religione Cattolica per l’Arcidiocesi di Milano chiarisce sulla circolare, a sua firma, indirizzata agli insegnanti di religione delle scuole che rientrano nella diocesi di Milano. Nella circolare il sacerdote chiedeva la segnalazione dei colleghi e dei progetti che nella loro scuola trattano temi legati all’omosessualità e all’identità di genere (Il Giornale, 13 novembre).

SONDAGGIO SUL GENDER
Una richiesta, inviata materialmente da un collaboratore di don Rota, don Fabio Landi, rivolta ai 6.102 docenti di religione, messa online sul portale a cui accedono solo i prof di religione con una password, riporta Repubblica (13 novembre). «Per valutare in modo più preciso la situazione e l’effettiva diffusione dell’ideologia del “gender” – si legge nella circolare – vorremmo avere una percezione più precisa del numero delle scuole coinvolte, sia di quelle in cui sono state effettivamente attuate iniziative in questo senso, sia di quelle in cui sono state solo proposte».

INDAGINE INFORMALE
Sempre secondo Repubblica, quando in Curia è arrivata la notizia che il contenuto della missiva stava per diventare pubblico, la lettera è stata eliminata. Con la precisazione della Curia che si trattava solo di «un’indagine informale». 

BAGNASCO FRENA SUL “CENSIMENTO”
Il caso è arrivato anche alla Conferenza Episcopale Italiana. «Mi sembra estremamente improbabile e strano che possa esserci un censimento di questo tipo nelle scuole», afferma il cardinale Angelo Bagnasco. Tuttavia Bagnasco ha precisato di non avere «chiara» la notizia, cioè di non esserne pienamente a conoscenza (Ansa, 13 novembre).

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ideologia gender
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