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Mons. dal Covolo: «Entriamo nel futuro ascoltando il magistero del Papa»

Enrico dal Covolo

© Pontificia Università Lateranense

Gelsomino Del Guercio - Aleteia - pubblicato il 05/11/14

Alla vigilia dell'inaugurazione dell'Anno accademico il Rettore della Lateranense racconta i traguardi dell'Università del Papa

Sarà il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, a tenere, giovedì 6 novembre, presso l’Aula Magna Benedetto XVI della Pontificia Università Lateranense (PUL), la Lectio magistralis in occasione del Dies academicus dell’Ateneo. Il porporato offrirà una riflessione dal titolo “La missione dell’Università Pontificia alla luce del Magistero di Papa Francesco”.

Il Dies, che inaugura solennemente l’Anno accademico 2014-2015, 242° dalla fondazione dell’Università, inizierà alle 11.15 e sarà introdotto dai saluti del cardinale vicario Agostino Vallini, Gran Cancelliere della Lateranense, cui seguirà la prolusione del Rettore dell’Ateneo, il vescovo Enrico dal Covolo, che in un'intervista ad Aleteia, racconta come la Lateranense «entra nel futuro». 

Con che novità parte il nuovo Anno accademico? Si è arricchita ulteriormente l'offerta formativa? 

Mons. dal Covolo: «Accanto all’offerta formativa della nostre 4 Facoltà e dei 2 Istituti, già molto ricca e apprezzata a livello internazionale, stiamo potenziando l'ambito dell'alta formazione. Stiamo lanciando, proprio in questi giorni, un Corso per sacerdoti e laici impegnati nell’attività pastorale che è totalmente innovativo. Si tratterà di una assoluta novità a livello internazionale: una vera e propria scuola di management pastorale».  

Già dicendo Università cattolica – come insegna il Concilio Vaticano II – si intende una scuola di grado superiore che “attua” una presenza pubblica, costante ed universale del pensiero cristiano, e sta a dimostrare come fede e ragione convergano nell’unica verità (cf. Gravissimum Educationis, 10). La definizione di pontificia che valore aggiunto rappresenta per la vostra Università?

Mons. dal Covolo: «L'Università pontificia, grazie soprattutto allo studio delle Scienze Sacre, si contraddistingue per la formazione di coloro che sono destinati all'attività missionaria della Chiesa, a cominciare dai sacerdoti, le religiose e i religiosi. Negli ultimi anni, però, le Università pontificie hanno visto aumentare esponenzialmente gli studenti laici; il caso della Lateranense è emblematico in virtù della presenza delle Facoltà giuridiche. Se posso usare una espressione laica, l'aggettivo “Pontificia” costituisce per la nostra Università un vero e proprio “marchio di garanzia” o, se preferite, una "certificazione di qualità"». 


L'Università Lateranense, oltre che cattolica e pontificia, costituisce a titolo speciale l’Università del Papa: titolo indubbiamente onorifico, ma per ciò stesso oneroso. Che responsabilità vi consegna questa "pesante" qualifica?

Mons. dal Covolo: «In quanto Università della diocesi di Roma, la Lateranense deve prestare un particolare ascolto al Magistero del suo Vescovo ovvero il Papa. È proprio per tale ragione, ad esempio, che la riflessione che aprirà l'Anno accademico domani 6 novembre, e che sarà proposta dal Cardinale Angelo Scola, avrà come tema “La missione dell’Università Pontificia alla luce del magistero di Papa Francesco”. Il fatto di essere l'Università del Papa ci carica di una grande responsabilità ma anche di entusiasmo: quello di sentirci umili vogatori sulla barca di Pietro, pronti a seguire le sue indicazioni….».

Nell'intervista con padre Spadaro per la rivista “La Civiltà Cattolica” papa Francesco ha detto che “il gesuita deve essere una persona dal pensiero incompleto, dal pensiero aperto” mentre nella Evangelii Gaudium ha sottolineato che “le diverse linee di pensiero filosofico, teologico e pastorale, se si lasciano armonizzare dallo Spirito nel rispetto e nell’amore, possono far crescere la Chiesa, in quanto aiutano ad esplicitare meglio il ricchissimo tesoro della Parola. A quanti sognano una dottrina monolitica difesa da tutti senza sfumature, ciò può sembrare un’imperfetta dispersione. Ma la realtà è che tale varietà aiuta a manifestare e a sviluppare meglio i diversi aspetti dell’inesauribile ricchezza del Vangelo” (EG, n. 40). In che modo la Pontificia Università Lateranense intende raccogliere questo invito nella sua offerta formativa rivolta a chi intende approfondire la dottrina cattolica?

Mons. dal Covolo: «La risposta alla sua domanda è nella citazione stessa della Evangelii Gaudium! La nostra Università è fedele alla Parola ed è aperta ai contributi di pensiero che si lasciano “armonizzare dallo Spirito”. Non c’è divaricazione in tutto questo: dove c’è lo Spirito Santo, non c’è Babele».

Fede, didattica e nuove tecnologie: tre concetti che la PUL riesce a far conciliare? In che modo?  

Mons. dal Covolo: «La Comunicazione è stata una delle priorità del mio primo mandato come Rettore. Tre scelte hanno dato concretezza a questa priorità: l'apertura dell'Ufficio Comunicazione e Stampa, la realizzazione di una avveniristica aula multimediale dedicata a Papa Francesco e la creazione di un corso di alta formazione in "Digital Journalism". È in via di realizzazione anche il progetto di una web tv lateranense, in vista della quale abbiamo già realizzato uno studio di produzione televisiva. Per finire, in questo primo anno del mio secondo mandato ho chiesto alla comunità accademica di riflettere proprio sul tema della didattica universitaria e della sua innovazione».

In un momento così delicato per l'occupazione, in che modo l'Università Lateranense sostiene l'approccio e l'ingresso dei giovani laureati nel mercato del lavoro?

Mons. dal Covolo: «Come dicevo poc’anzi, una buona parte dei nostri studenti sono sacerdoti, religiosi e religiose, che si preparano più alla missione che al lavoro comunemente inteso. Per chi invece si prepara ad entrare nel mondo del lavoro la laurea alla Lateranense rappresenta una straordinaria “patente di ingresso” sul mercato italiano ed internazionale. Il nostro Corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, ci tengo a precisarlo, è riconosciuto dall'ordinamento giuridico italiano ed è a tutti gli effetti valido per trovare lavoro. Inoltre, siamo in fiduciosa attesa che arrivino altri importanti riconoscimenti a breve».

Lei è fresco di riconferma come Rettore dell'Università: quali sono gli obiettivi che intende centrare nel corso del suo nuovo mandato? 

Mons. dal Covolo: «Abbiamo un obiettivo: entrare nel futuro. Lo faremo sviluppando sempre di più la comunicazione, la ricerca, il tutoraggio, la pastorale universitaria che si rende necessaria proprio per l’accompagnamento di tanti ragazzi e ragazze che frequentano la nostra Università. Approfondiremo il tema della didattica universitaria con il corpo docente. E, come accennavo all'inizio di questa nostra intervista, realizzeremo percorsi formativi innovativi soprattutto nell’ambito dell'Alta Formazione». 

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