Aleteia logoAleteia logoAleteia
venerdì 26 Aprile |
Aleteia logo
News
separateurCreated with Sketch.

A Torino per la Sindone: una città laica, cattolica, multietnica

Piero Fassino

© Parti socialiste

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 05/11/14

Fassino: “Papa Francesco troverà una città metafora del cambiamento”

L’ostensione della Sindone a Torino dal 19 aprile al 24 giugno 2015, insieme alla celebrazione dei 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco, sarà un grande evento che coinvolgerà non solo la comunità ecclesiale, ma anche il territorio e le istituzioni, che sono parte attiva del Comitato organizzatore. Al culmine delle celebrazioni è prevista la visita di papa Francesco, il 21 giugno. Aleteia ne ha parlato con il sindaco di Torino, on. Piero Fassino.

Qual è il significato di questa nuova ostensione della Sindone per la città di Torino?

Fassino: Torino è una città di forti tradizioni cristiane e cattoliche. E’ la città dei santi sociali – di don Bosco del quale celebreremo il 200° anniversario, di Domenico Savio, di Piergiorgio Frassati, di don Orione, di don Cafasso,-, di quel solidarismo cattolico che a cavallo della fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento accompagnò il processo di industrializzazione di Torino e dell’Italia. Questa vena percorre in profondità il vissuto della città, nel quale si è realizzato uno straordinario incontro tra il pensiero laico – Torino è anche la città di Bobbio, Foa, Gramsci, Gobetti – e la tradizione religiosa. L’Ostensione della Sindone sottolinea ulteriormente questo profilo perché è uno straordinario simbolo della cristianità. Poter offrire a milioni di pellegrini la possibilità di vedere la Sindone e venerarla ci è sembrato giusto soprattutto nel 2015. Milioni di persone verranno in Italia per la grande manifestazione dell’Expò che si svolge a pochi chilometri dalla nostra città, tra cui molti da Paesi cattolici come la Polonia, l’America latina, l’Austria, il Portogallo, la Spagna. La visita – che ci onora – di papa Francesco il 21 giugno darà ancora più risalto all’evento vissuto dalla nostra città.

Che città troverà Papa Francesco?

Fassino: Una città molto diversa da quella che lui ha conosciuto in gioventù… Torino è la città italiana che in questi anni ha conosciuto una delle maggiori trasformazioni. Per un secolo intero è stata il motore industriale del Paese ed è ancora una città industriale, manifatturiera, produttiva, ma che oggi gode di un profilo più largo in cui si mescolano innovazione, tecnologia, ricerca. La nostra è una grande città universitaria e di cultura: è diventata, perfino, investendo sulla cultura, una città turistica. Il papa troverà, quindi,  una Torino molto diversa e molto nuova, metafora di come dentro la crisi e dentro la globalizzazione, una città può essere capace di evolvere e cambiare la propria identità, creando così nuove opportunità per chi vi abita e chi vi lavora.

E quali periferie – tema caro a papa Francesco – troverà? Torino è anche una città di forte concentrazione dell’immigrazione.

Fassino: Torino è una città ormai multietnica: il 17% della popolazione è immigrata. Se si va negli asili nido o nelle scuole elementari si trova che il 30% dei bambini sono nati a Torino, ma da genitori stranieri. Nella nostra città, tuttavia, c’è stata un’evoluzione positiva più avanzata e più rapida che in altri luoghi dei processi di integrazione, probabilmente perché abbiamo affrontato per decenni il tema dell’immigrazione interna e di milioni di persone che venivano da tutte le regioni italiane. Tutto questo ci ha abituato a una cultura dell’integrazione che oggi viene a frutto nel momento di integrare cittadini stranieri. Siamo anche una città che si sta misurando con sfide delicate. Torino è l’unica città italiana che sta realizzando un progetto di smantellamento dei campi rom per offrire situazioni abitative permanenti, compiendo prima di tutto un’operazione di civiltà nei confronti di queste persone che possono abitare in condizioni molto diverse dalla desolazione di un campo. Certo Torino, pur nella trasformazione, soffre la crisi economica di questi anni e tutto ciò si misura anche nelle periferie. La visita del papa sarà un modo per rinnovare l’impegno della città, delle sue istituzioni, a contrastare la crisi e a fare in modo che a tutti sia offerta un’opportunità e che nessuno sia lasciato solo nella vita di ogni giorno.

Tags:
ostensione sindone
Top 10
See More