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All’incontro mondiale dei Movimenti popolari per ascoltare la voce degli ultimi

Campesino – it

© Guillermo Fdez / CC

https://www.flickr.com/photos/guillermofdez/6095460729

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 24/10/14

Papa Francesco: le idee sui poveri i marxisti le hanno “rubate” al Vangelo

Ci sarà anche Papa Francesco, martedì prossimo, all’Incontro mondiale dei Movimenti popolari che si svolgerà a Roma dal 27 al 29 ottobre per iniziativa del Pontificio Consiglio Giustizia e pace e dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali.

Campesinos, cartoneros, empresas recuperates: parteciperanno all’incontro rappresentanti dai cinque continenti di categorie di lavoratori precari, agricoltori, senza-terra, indigeni che non trovano rappresentanza nei sindacati tradizionali e si organizzano in “movimenti popolari” per trovare quella voce che nè lo Stato nè la società civile riconosce loro. Bergoglio li conosce: quando era arcivescovo di Buenos Aires creò un’apposita vicaria a loro dedicata. Conosce le loro istanze e i mondi che rappresentano affollati di uomini e donne che la “globalizzazione dell’indifferenza” costringe agli ultimi gradini della scala sociale.

In quest’incontro (che si svolgera' in Vaticano presso la casina Pio V mentre il resto dei lavori sarà ospitato al Salesianum di via della Pisana), ha spiegato mons. Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere dell'Accademia delle scienze sociali nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, “il papa vuole ascoltare e sentire cosa dicono i movimenti popolari”. Sarà lui stesso a scegliere la forma: probabilmente a un saluto introduttivo seguirà uno scambio di domande e risposte della durata di due ore con i partecipanti. Prima del pontefice interverrà il presidente boliviano Evo Morales, ma non in funzione della sua carica attuale bensì come ex rappresentante dei movimenti popolari.

Un appuntamento che non teme la “politicizzazione”, anzi, questa è necessaria “nel senso che i politici si rendano conto di questi problemi – ha sottolineato Sorondo – per cui ci vuole una certa pressione”, ma non la “ideologizzazione inutile”. Tra l’altro, anche “diverse conferenze episcopali e vescovi” non sono consapevoli del problema. D’altra parte “Papa Francesco detto che sono i marxisti ad averci rubato certe idee che sono già nel Vangelo" e lo stesso Jorge Mario Bergoglio ha detto che "non è trotskista ma ha molti amici trotskisti".

“Beati i poveri”, infatti, ha ricordato sorridendo il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, intervenuto alla conferenza stampa “è una frase del Vangelo”.

Si tratta di praticare la “cultura dell’incontro”, ha sottolineato Juan Grabois, responsabile della confederazione dei Lavoratori dell'Economia popolare, membro del Comitato Organizzatore dell'Incontro nonché avvocato dei cartoneros, riciclatori di carta e cartone a Buenos Aires e in altre capitali latino-americane: “non si risponde ad un’appartenenza politica. Occorre dire con coraggio e rispetto ciò che si pensa sapendo che non è la posizione ufficiale dell’organizzazione”.

Insomma un incontro che, come ha sottolineato padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, “corrisponde molto allo stile di questo pontificato e al modo di Francesco di affrontare le questioni, favorendo un dialogo e un confronto”. Il papa, cioè, sono ancora parole di Lombardi “mette in cammino processi” che poi spetta alle gambe degli uomini portare avanti.

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