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​La svolta “buonissima” del Terzo Settore

Matteo Renzi al Festival del Volontariato di Lucca

© Centro Nazionale Volontariato

Chiara Santomiero - Aleteia - pubblicato il 13/05/14

Da oggi è online la proposta di riforma del no profit messa a punto dal governo: per un mese i cittadini sono invitati a dire la propria opinione

Sono tutti soddisfatti. Soprattutto sono soddisfatte le decine e decine di associazioni no profit che fanno capo al Terzo Settore. Il premier Renzi ha mantenuto la parola data a Lucca un mese fa agli Stati generali del volontariato, dove aveva detto che occorre una riforma del cosiddetto Terzo Settore, per avere più speranza e per migliorare gli obiettivi di spesa e investimenti. Ieri ha mantenuto la promessa con una comunicazione – come è nel suo stile – online.

Scrive europaquotidiano.it (13 maggio) che “l’infaticabile Presidente del consiglio è al lavoro anche su cooperazione, sociale, volontariato.  Ieri sera, finito il dibattito live sull’ennesimo dramma immigrazione e sullo scandalo Expo, Matteo Renzi tira fuori un bel testo di sette pagine con le linee guida per intervenire sulla cooperazione. E lo fa con un bel tweet a mezzanotte passata da un minuto”. La novità è che sul progetto Matteo Renzi ha avviato una consultazione online, come aveva già fatto  “per la riforma della Pubblica amministrazione”( Sole 24 ore 13 maggio). Sul progetto ha lavorato il ministro per le riforme Maria Elena Boschi, con il suo staff. Da oggi al 13 giugno prossimo è attiva la consultazione tra i cittadini sulle linee guida presentate dal governo attraverso l’indirizzo mail terzosettorelavoltabuona@lavoro.gov.it. La sintesi della discussione porterà un disegno di legge delega che sarà presentato in Consiglio dei Ministri il 27 giugno.

"Esiste un’Italia generosa – si legge nel documento del governo – e laboriosa che tutti i giorni opera silenziosamente per migliorare la qualità della vita delle persone. E’ l’Italia del volontariato, della cooperazione sociale, dell’associazionismo no-­profit, delle fondazioni e delle imprese sociali. Lo chiamano terzo settore, ma in realtà è il primo" (repubblica.it 13 maggio). Tra gli obiettivi quello di costruire un nuovo "welfare partecipativo", valorizzare il potenziale di crescita e occupazione dell’economia sociale, premiare con incentivi e strumenti di sostegno i comportamenti "donativi o comunque prosociali" di cittadini e imprese. La novità maggiore è la previsione di "una leva per la difesa della patria", un servizio civile universale per 100mila giovani all’anno nel primo triennio, della durata di otto mesi prorogabili di altri quattro, al quale possono partecipare anche gli stranieri (Repubblica 13 maggio).

Il quotidiano Avvenire (13 maggio) riporta le parole di Renzi via Twitter: "Il testo di discussione sul #terzosettore Come promesso a Lucca, un mese fa. Adesso un mese di discussione e poi parte iter #lavoltabuona". Il primo incontro all’interno della maggioranza per discutere della riforma si è già svolto al termine della settimana scorsa, come ha confermato Edo Patriarca, deputato del Partito democratico, convocato attorno a un tavolo di lavoro coordinato dal ministro Maria Elena Boschi insieme al sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Luigi Bobba, al viceministro alle politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero, entrambi ex-presidenti delle Acli (Avvenire 13 maggio).

I commenti sono positivi. Il Forum del Terzo settore sul suo sito riporta il commento del portavoce Pietro Barbieri: "Siamo molto soddisfatti delle linee guida per una riforma del Terzo Settore, twittate stanotte dal premier Matteo Renzi. E’ un testo nel quale ci riconosciamo e al quale, attraverso gli amici parlamentari, chiamati a comporlo, alcuni già portavoce e componenti del Coordinamento del Forum Nazionale del Terzo Settore, abbiamo attivamente e costruttivamente contribuito. Nel documento sono presenti i nostri principi ispiratori, la valorizzazione della sussidiarietà verticale e orizzontale e dell’economia sociale, la costruzione di un welfare partecipativo, l’incentivo alla partecipazione, alla donazione e alla prosocialità, e tutti i principali temi di riforma di cui il terzo settore Italiano necessita” (forumterzosettore.it 13 maggio).

L’agenzia Redattore Sociale riporta anche il commento dell’economista Stefano Zamagni, il massimo esperto italiano di terzo Settore: “Quella di Matteo Renzi non solo è una ‘svolta buona’, ma è buonissima perché fa giustizia di tante incomprensioni e cattive volontà che negli ultimi anni si sono riversate sul terzo settore. Nessun presidente del Consiglio ha mai fatto altrettanto”. Per Zamagni, bene l’Authority del Terzo settore (“Il fatto che abbia proposto l’istituzione di una autorità fa giustizia del gesto inconsulto preso due anni fa dal governo dell’epoca di chiudere l’agenzia") e bene il nuovo modello di servizio civile. Ma soprattutto, per Zamagni, con le linee guida “Renzi ha dimostrato di aver capito qual è il nocciolo della questione, cosa che invece molti esperti del terzo settore ancora non hanno capito: cioè che occorre riconoscere una soggettività anche economica ai soggetti di terzo settore” (redattoresociale.it 13 maggio).

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