"Siamo una fraternità di religiosi chiamata da Dio da tutte le parti del Mondo per una missione speciale: custodire i luoghi della Redenzione." Così recita l’identikit dei frati francescani che custodiscono i luoghi santi.
Ma perché proprio loro hanno questo missione?
Il carisma di un santo
L’origine risale a San Francesco d’Assisi quando, all’inizio del secolo XIII mosso dall’amore per Cristo Povero e Crocifisso, si recò in Medio Oriente per "toccare" quei luoghi che fino ad oggi costituiscono una testimonianza insostituibile della rivelazione di Dio e del suo amore per l’uomo. In quel suo pellegrinaggio, nonostante il guerreggiare delle crociate, incontrò e dialogò a Damietta, in Egitto, con il sultano Melek al-Kamel, il cui governo si estendeva fino alla Terra Santa. Fu un incontro pacifico, che diede inizio alla presenza dei francescani in Terra Santa e che segnò anche lo stile della presenza dei frati minori lungo il corso dei secoli, fino ad oggi.
Pietre vive
I frati non solo sono i “guardiani” delle pietre e dei luoghi, al fine di preservarne il valore, ma la loro missione è anche quella di rendere vive quelle pietre, fare in modo che esse parlino al cuore e alla mente di tutti coloro che intraprendono il pellegrinaggio di Terra Santa, per arrivare a vedere le “semplici pietre” come “pietre amate” attraverso la fede.
Il grande affetto dei papi per la Terra Santa
Nel 1947, Pio XII diceva ai francescani di Terra Santa: “Sappiamo che anche voi, come già fecero i vostri predecessori, lavorate diligentemente affinché nei luoghi santi affidati alla vostra custodia, si faccia il possibile per soddisfare al meglio la pietà dei fedeli”.
I frati sono dunque custodi della Terra Santa per volontà e mandato della Chiesa universale, un concetto ricordato anche da Paolo VI, primo Papa pellegrino in questi luoghi.
I figli di Francesco d’Assisi – secondo le parole di San Giovanni Paolo II – hanno saputo interpretare “in modo genuinamente evangelico quel legittimo desiderio di custodire i luoghi in cui si trovano le nostre radici cristiane”.
La preziosa opera della Custodia di Terra Santa è stata menzionata anche da Papa Benedetto XVI nel suo pellegrinaggio nel 2009: il Santo Padre ha calorosamente ringraziato i frati per essere presenza secolare in questi luoghi santi.
Attualmente la Custodia opera in Israele, Palestina, Giordania, Siria, Libano, Egitto e nelle isole di Cipro e Rodi. Vi lavorano circa 300 religiosi.