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Come si può migliorare la propria vita spirituale?

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Eric Tornlov

Amici Domenicani - pubblicato il 28/02/14

San Francesco “riteneva grave segno di disprezzo non ascoltare ogni giorno la Messa, anche se unica, se il tempo lo permetteva”

Quesito

Caro Padre Angelo,
desidero ardentemente migliorare la mia vita spirituale, dammi un obbiettivo a cui attenermi per non deviare dalla via sicura che Gesù ci indica nel suo vangelo.

Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. penso anzitutto che il desiderio di migliorare nella tua vita spirituale sia un bel dono che il Signore ti vuol fare.

2. Ti do tre indicazioni:
La prima riguarda la Messa quotidiana, se ti è possibile.È il Signore stesso che nel Padre nostro ci sollecita a nutrirci ogni giorno del pane soprasostanziale. Là dove noi diciamo pane “quotidiano”, nel testo greco che è l’originale dei Vangeli, si legge “pane soprasostanziale”. E questo pane è Lui. Se nel “Padre nostro” chiedi a Dio di darti “il pane soprasostanziale” perché non devi allungare la mano per prenderlo? Nell’Eucaristia, e cioè nella Messa, hai il nutrimento della sua parola, della comunione ecclesiale e soprattutto ti nutri di Lui.

3. Ecco che cosa nella Sacra Scrittura si legge su questo nutrimento, di cui la manna dell’Antico Testamento era un simbolo: “Invece hai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, dal cielo hai offerto loro un pane pronto senza fatica, capace di procurare ogni delizia e soddisfare ogni gusto. Questo tuo alimento manifestava la tua dolcezza verso i figli, si adattava al gusto di chi ne mangiava, si trasformava in ciò che ognuno desiderava” (Sap 16,20.21).

4. San Francesco “riteneva grave segno di disprezzo non ascoltare ogni giorno la Messa, anche se unica, se il tempo lo permetteva” (Fonti Francescane 789). San Tommaso dice: “Circa l'uso di questo sacramento (sta parlando dell’Eucaristia, n.d.r.) possiamo considerare due cose. La prima da parte del sacramento stesso, la cui virtù è salutare per gli uomini. E sotto quest'aspetto è utile riceverlo quotidianamente, perché ogni giorno se ne riceva il frutto. Di qui le parole di S. Ambrogio: "Se il sangue di Cristo ogni volta che si effonde, si effonde a remissione dei peccati, io che pecco continuamente devo riceverlo sempre, sempre devo prendere la medicina".
In secondo luogo possiamo considerare la cosa da parte di chi si comunica, il quale è tenuto ad accostarsi a questo sacramento con grande devozione e riverenza. Perciò se uno ogni giorno si trova preparato, è cosa lodevole che lo faccia ogni giorno. Per cui S. Agostino dopo aver detto, "Ricevilo ogni giorno, perché ogni giorno ti giovi", soggiunge: "Vivi così da meritare di riceverlo ogni giorno" (Somma teologica, III, 80, 10).

5. La seconda cosa che ti raccomando è la confessione frequente. Per confessione frequente intendo quella fatta almeno ogni quindi giorni. Meglio se ogni settimana. Questa confessione, fatta possibilmente sempre al medesimo confessore, deve essere breve. Il beneficio della confessione è enorme. Nostro Signore ha detto a Santa Faustina Kowalska: “Ogni volta che vai alla Santa confessione immergiti tutta nella mia misericordia con grande fiducia, in modo che io possa versare sulla tua anima l’abbondanza delle Mie grazie” (Diario, n. 1602). Sottolineo la necessità di immergersi nella misericordia del Signore. Questo è un vero atto di conversione. Immergersi nella misericordia del Signore significa rivestirsi di tutti i suoi sentimenti così da esserne colmi nei pensieri, nelle parole, nei sentimenti.
Come avrai notato, il Signore dice che, se ci si immerge nella sua misericordia, effonde su di noi l’abbondanza delle sue grazie. Queste grazie sono quelle della remissione dei peccati, della santificazione della nostra anima e anche tante altre di cui ne abbiamo bisogno per vivere cristianamente. È una grazia enorme per la nostra vita la confessione frequente.

6. La terza cosa che ti consiglio è il santo Rosario quotidiano. È la preghiera che il Cielo stesso indica ai cristiani attraverso le apparizioni della Madonna (Lourdes, Fatima). Il Rosario ti immerge nel clima del Vangelo (contemplazione dei misteri); ti apre al Signore (dirgli grazie per ogni evento salvifico che ha compiuto per noi è la stessa cosa che aprirgli il cuore); ti da la grazia di impreziosire le tue domande con i meriti infiniti che Cristo ci ha guadagnato con quegli eventi e che attraverso il Rosario mette nelle nostre mani perché siano il nostro prezzo.

7. Ci sarebbero anche tante altre cose da dire soprattutto in riferimento all’per il prossimo, che nel Nuovo Testamento viene chiamato carità. Ma siccome la carità è un amore soprannaturale, la premessa per riceverlo e incrementarlo è l’apertura del nostro cuore attraverso le tre pratiche che ti ho indicato.

Ti ringrazio per la domanda semplice e nello stesso tempo così importante che mi hai fatto.
Ti ricorderò nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo

qui l'articolo originale

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