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Innamorati per sempre. Perché sposarsi oggi?

Fidanzamento

michaeljung

Aleteia - pubblicato il 13/02/14

Lo speciale di Aleteia sul matrimonio

Mi vuoi sposare? Domanda sempre meno frequente, specialmente nei paesi occidentali, dove va per la maggiore la convivenza. Non è però solo un problema di forma, ma di significato: perché ci si dovrebbe legare in un rapporto costoso (economicamente) e rischioso (per sempre)?

Dammi un vero innamorato”, scriveva Kierkegaard, “e vedrai se il pensiero di dover amare per sempre è per lui un peso o non piuttosto beatitudine somma (1)”.

Desiderio innato, dunque, che il rapporto con l'amato o l'amata sia per sempre, e un amore – quello vero – che "cerca la definitività"(2). Parola difficile oggi, dove la vulnerabilità sembra vincere nei giovani, i quali, sempre più spesso, scelgono una (falsa) libertà data dall'essere slegati da qualsiasi rapporto definitivo. 

Proprio tale vulnerabilità può essere invece parte del motivo per cui si scegli il matrimonio: "L’uomo che ama (…) sa bene di essere vulnerabile e che domani potrebbe già stancarsi e non amare più”. Per questo, consapevole che sarebbe una perdita irreparabile, si “premunisce legandosi all’amore con la legge, e ancorando, in tal modo, il suo atto d’amore all’eternità”(3).

Fragilità e differenze sono però sempre alla porta. Perché, allora, non aver paura di queste differenze che emergono prepotentemente nella “dannatissima quotidianità” della vita, come la chiama Alessandro d’Avenia? (4)

Perché, sostiene Costanza Miriano“una volta capite le differenze – e certo ogni uomo e ogni donna vivono con diversa intensità la loro specificità maschile e femminile –  si può provare a costruire la cattedrale di un amore stabile e fecondo, che non ha niente di romantico (…), ma è più simile a un’ascesi in cui due persone che lavorano ciascuna su di sé incontrano e abbracciano le proprie povertà senza mai rinfacciarsele, perché sanno che alla fine l’altro non è che un promemoria dell’unico amore che veramente ci sazia, colma le voragini e mai ci delude, quello di Dio”. (5)

(1) S. Kierkegaard, Gli atti dell’amore.
(2)  Benedetto XVI. Deus Caritas Est, Enciclica.
(3) http://www.cantalamessa.org/?p=564
(4) Alessandro d’Avenia, Cosa che nessuno sa.
(5) http://costanzamiriano.com/

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