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Stella Kim: “Pattino pregando la Vergine”

Olympic Figure Skating Star Hailed as Example for Catholics Queen Yuna – it

Queen Yuna

Aleteia - pubblicato il 11/02/14

Campionessa sudcoreana, dopo la conversione al cattolicesimo è diventata ambasciatrice della fede nel suo Paese

Prima di vincere un oro olimpico, alle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010, il primo per la sua nazione, si è fatta in silenzio il segno della croce. E da allora quel segno della croce la accompagna sempre. La pattinatrice sul ghiaccio Stella Kim Yu-na è divenuta così, senza volerlo, un simbolo della Chiesa cattolica sudcoreana.

Nata il 5 settembre del 1990, inizia a pattinare a cinque anni, quasi per scherzo. A 12 anni vince i campionati sudcoreani di pattinaggio artistico. Due anni dopo arriva il debutto sul palcoscenico internazionale: si classifica seconda in diverse competizioni di livello mondiale e i media sudcoreani cominciano a interessarsi a lei. Ma in questo periodo, racconta il suo medico personale Cho Seong-yeon, “inizia anche una sorta di isolamento dai suoi coetanei. Tanti allenamenti, tanta tensione e tanta attenzione possono essere un problema serio per una adolescente” (A Sua Immagine, 8 febbraio).

Attraverso Cho, un devoto cattolico che guida una clinica privata a Seoul, Yu-na entra in contatto con le suore che prestazione servizio volontario con i malati. Insieme alla mamma, che la accompagnerà non solo sulle piste ma anche nel catecumenato, rimangono colpite dal lavoro delle religiose.

Il cammino di conversione inizia nel 2005, quando un serio problema a ginocchia e piedi la costringe a fermarsi per un periodo di cure. La stagione successiva per un dolore alla schiena si ritira dai Campionati nazionali: nel gennaio 2007 il dottor Cho le diagnostica un’ernia del disco che, potenzialmente, potrebbe mettere la parola fine alla sua corriera sportiva.

Continua allora a frequentare la clinica, indecisa se operarsi o meno, fa amicizia con le suore che le regalano una medaglietta benedetta della Madonna. Le cure sembrano funzionare e torna sul ghiaccio: arriva al terzo posto nazionale. Attaccata alla divisa c’è la medaglia benedetta.

La giovane ha voluto per questo come nome di battesimo Stella proprio per onorare la Stella mattutina, la Vergine, e al dito porta sin dagli inizi del catecumenato un anello con i grani del Rosario. Alla stampa, Stella ha spiegato che la fede cattolica le ha donato una nuova pace: “Nel momento del battesimo ho sentito un’enorme consolazione nel mio cuore. Ho capito che era l’amore di Dio e gli ho promesso che avrei continuato sempre a pregarlo”.

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Tags:
sporttestimonianze di vita e di fede
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