I cattolici non tacciono
Se dovessimo dare una credibilità acritica ai media laici (tv, giornali, radio, informatica), sembrerebbe che il mondo cattolico e civile, in genere, su tale disegno sovversivo sia taciturno o quasi assopito. Taciturni, invece, sono i media, poiché il cattolicesimo è reattivo e non solo per le voci della Peeters, della Kuby o di altri perspicaci autori, ma in ambito civile e sociale. L’elenco delle iniziative popolari è sterminato e coinvolge centinaia di migliaia di persone: “La Manif por tous” in Francia (con distaccamenti anche in Italia), che contrasta le politiche antifamiliari e antieducative del governo socialista Hollande; i comitati italiani “Sentinelle in piedi” o “Sì alla famiglia”, attivi per motivi analoghi; forum e associazioni pro-life, come la “no194”, per l’indizione di un referendum abrogativo della legge italiana che permette l’aborto; movimenti religiosi; stampa cattolica cartacea e online.
È una battaglia che si è fatta quotidiana, specialmente dal 2005, dopo il fallimento dei referendum abrogativi della Legge 40, che riduce in Italia i mali della fecondazione artificiale. I Papi e i Vescovi hanno sostenuto e incoraggiato nel tempo le varie iniziative, importanti non solo in ambito cristiano cattolico, ma vitali per il bene comune del genere umano. Pochi giorni fa (7 gennaio), secondo quanto riferisce il Pontificio Consiglio per la Famiglia, Papa Francesco «ha incoraggiato il Vescovo di Malta ad opporsi alla legge delle adozioni gay» e nel Messaggio per la Giornata della pace 2014 (1 gennaio) è tornato sul tema della famiglia e sui ruoli «complementari di tutti i suoi membri, in particolare del padre e della madre»