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Francesco, Personaggio dell’Anno di Time, per evangelizzare ancora di più

Cover Pope Francis Time

© DR

Aleteia - Aleteia Team - pubblicato il 11/12/13

Padre Lombardi: Il Papa “non cerca fama e successo, perché fa il suo servizio per l’annuncio del Vangelo”

Papa Francesco è contento di essere il “Personaggio dell’Anno” dalla rivista Time se questa scelta aiuta ad annunciare ancora a più persone il Vangelo, spiega il suo portavoce. 

Padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha commentato positivamente e senza sorpresa l’annuncio del direttore del prestigioso settimanale americano, Nancy Gibbs.

“La cosa non stupisce, data la risonanza e l’attenzione vastissima dell’elezione del Papa Francesco e dell’inizio del nuovo pontificato”, ha spiegato Lombardi. 

Secondo il portavoce vaticano, “è un segno positivo che uno dei riconoscimenti più prestigiosi nell’ambito della stampa internazionale sia attribuito a chi annuncia nel mondo valori spirituali, religiosi e morali e parla efficacemente in favore della pace e di una maggiore giustizia”.

Padre Lombardi ha aggiunto che il Papa “non cerca fama e successo, perché fa il suo servizio per l’annuncio del Vangelo dell’amore di Dio per tutti”.

Se questo attrae donne e uomini e dà loro speranza, il Papa è contento. Se questa scelta “dell’uomo dell’anno” significa che molti hanno capito – almeno implicitamente – questo messaggio, egli certamente se ne rallegra”, ha concluso padre Lombardi.

(Jesus Colina)

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Padre Antonio Spadaro è il direttore de La Civiltà cattolica, la prestigiosa rivista dei gesuiti edita ininterrottamente dal 1850, e il giornalista che ha avuto modo di intervistare lungamente Papa Francesco sul pontificato e la sua idea di Chiesa. Da quella straordinaria conversazione è nata l'intervista (raccolta nel libro “La mia porta è sempre aperta”) che ha fatto il giro del mondo. A p. Spadaro la giornalista di Aleteia Chiara Santomiero ha chiesto di commentare l'annuncio del riconoscimento del Time.
Quale significato ha la scelta del Time?
Spadaro: E' un riconoscimento importante nei confronti di una persona che dalla sua elezione ha esercitato un impatto molto forte sulle persone e non solo sui cattolici. L'elemento interessante è che si tratta di un movimento non solo dall'alto verso il basso – il Papa che esercita influenza sulla gente – ma anche dal basso verso l'alto: la figura di Papa Francesco esprime quei valori solidi che corrispondono ai desideri profondi della gente.
Quali?
Spadaro: Soprattutto l'esigenza dell'essenzialità con il recupero di una vita più autentica, basata sulla semplicità e la cordialità. L'attenzione alle marginalità e alle periferie come chiave di lettura della realtà: Papa Francesco afferma che la realtà va compresa da questa prospettiva, con lo sguardo degli ultimi. Questo il messaggio importante che viene colto dalla società civile. C'è n'è anche uno più interno alla Chiesa: è evidente nell'esortazione apostolica Evangelii Gaudium che il Papa apra porte e finestre su diversi aspetti senza avere fretta di chiudere e cercando il confronto. Lo testimonia l'opposizione stessa che suscita e il dibattito che si crea. E se posso aggiungere…
Prego…
Spadaro: Un altro aspetto che colpisce di Papa Francesco è il modo in cui vive l'autorevolezza. Senza porre distanze. Oggi l'esercizio dell'autorità è in crisi, travolto dagli scandali o dall'impatto stesso della crisi economica: tutto questo ha tolto efficacia a un modo di intendere l'autorità come distanza, per esempio, dagli elettori. Il Papa è riuscito nella difficile operazione di avere una grande autorevolezza annullando, con il suo modo di fare e di incontrare le persone, la distanza. Il riconoscimento del Time è forse anche la conferma di uno stile semplice e naturale che non ha bisogno di imporsi con l'autorità.
Quanto è significativo per un leader religioso un riconoscimento che viene assegnato con categorie anche di popolarità più superficiali?
Spadaro: Il riconoscimento del Time preso isolatamente è importante ma non eccessivamente significativo: non è essere proclamato “uomo dell'anno” che rende Papa Francesco rilevante per la gente. Il riconoscimento più importante, infatti, sono non solamente le piazze ma anche le chiese che si riempiono, e le tante persone, magari lontane per tanto tempo dalla Chiesa, che hanno sentito di nuovo il bisogno di leggere il Vangelo. La “consacrazione” del Time è l'ultimo di una serie di riconoscimenti che il papa sta ricevendo: il grande impatto su Twitter, il più seguito nel 2013 su Facebook. Sono tutti tasselli di quella popolarità intesa come corrispondenza alle attese profonde della gente che coinvolge credenti e non credenti. Stiamo vivendo un momento particolare della storia a cui Papa Francesco sta dando volto.
L'attenzione verso il pontefice significa anche un rinnovato interesse per il ruolo della Chiesa cattolica nel mondo?
Spadaro: E' senz'altro una attenzione pure verso la Chiesa, come posso evincere anche dalla mia esperienza personale dopo l'intervista a Papa Francesco. La gente è interessata, lo stima, per alcuni versi è semplicemente curiosa, e rivolge la sua attenzione anche alla Chiesa nel suo complesso. Lo vediamo per esempio con quanto sta succedendo con i media che il Papa praticamente costringe a parlare di Vangelo e Spirito Santo. Poiché la gente, infatti, è interessata soprattutto a ciò che il Pontefice dice e non alle analisi su di lui, i media sono obbligati a dar conto a 360° di quanto Bergoglio dice e fa e poiché lui parla di Vangelo, preghiera e poveri… Papa Francesco sta costringendo a rivedere le categorie interpretative sulla Chiesa e questo diventa una fonte di nuovo impegno e responsabilità per la Chiesa stessa.

(Chiara Santomiero)
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Le motivazioni che hanno spinto Time a fare questa scelta ci vengono spiegate da Nancy Gibbs, managing editor della rivista:

“Raramente un nuovo giocatore sul palcoscenico del mondo ha catturato tanta attenzione in modo così rapido – giovani e anziani, fedeli e cinici – come ha fatto papa Francesco. Nei nove mesi del suo ministero, si è posto al centro delle principali conversazioni della nostra epoca: su ricchezza e povertà, su equità e giustizia, su trasparenza, modernità, globalizzazione, il ruolo delle donne, la natura del matrimonio, le tentazioni del potere”.
“In un momento in cui i limiti della leadership sono messi alla prova in tanti posti, arriva un uomo senza esercito né armi, senza un regno oltre a un piccolo pugno di terra nel centro di Roma ma con la ricchezza e il peso enormi della storia dietro di lui, a lanciare una sfida. Il mondo sta diventando più piccolo, le voci individuali più alte, la tecnologia è ormai virale, di modo che il suo pulpito è visibile fino ai confini della terra. Quando bacia il volto di un uomo sfigurato o lava i piedi di una donna musulmana, l'immagine risuona ben oltre i confini della Chiesa cattolica”.
“La Chiesa cattolica è una delle istituzioni più antiche, ampie e ricche della terra, con un seguito di 1,2 miliardi di fedeli, e i cambiamenti non avvengono naturalmente”. “È stata indebolita in tutto il mondo dallo scandalo, dalla corruzione, dalla scarsità di sacerdoti e dalla sfida, soprattutto nei fertili campi di missione dell'emisfero meridionale, dei rivali evangelici e pentecostali”.
“In meno di un anno (Francesco) ha fatto qualcosa di notevole: non ha cambiato le parole, ma ha cambiato la musica. Il tono e il temperamento contano in una Chiesa costruita sulla sostanza dei simboli – pane e vino, corpo e sangue –, ed è quindi un errore liquidare qualsiasi scelta simbolica del papa come un gesto privo di forza di legge”.
“È un uomo con il senso della tempestività. Non vive nel palazzo papale circondato da cortigiani ma in un semplice ostello circondato da sacerdoti. Prega tutto il tempo, anche quando aspetta il dentista. Ha ritirato la Mercedes papale a favore di una Ford Focus neanche nuova. Niente scarpe rosse, niente croce dorata, solo una di acciaio intorno al collo”.
“Il fascino che esercita anche al di fuori del suo gregge gli dà un'opportunità che il suo predecessore, Benedetto XVI, non ha mai avuto – amplificare il messaggio della Chiesa e il suo potere di fare un gran bene”.
Importante il fatto che arrivi dal Nuovo Mondo. “Un secolo fa, due terzi dei cattolici vivevano in Europa; ora sono meno di un quarto della popolazione mondiale, e come viene ascoltato in Paesi in cui essere gay è un crimine ed educare le donne per ruoli di leadership è un'eresia potrebbe avere il potere di trasformare le culture in cui il cattolicesimo è una forza che cresce ed è potenzialmente liberatrice”.
“In un tempo molto breve, un pubblico vasto, globale ed ecumenico ha mostrato la fame di seguirlo. Perché ha fatto uscire il papato dal palazzo e portandolo in strada, ha impegnato la Chiesa più grande del mondo a confrontare le proprie necessità più profonde e ha bilanciato il giudizio con la misericordia”.

(traduzione a cura di Roberta Sciamplicotti)

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