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I problemi pratici dell’approccio pastorale

The Practical Problems of the Pastoral Approach – it

Mazur/UK Catholic

padre Dwight Longenecker - pubblicato il 12/11/13

L'approccio pastorale è visto a volte come un'“autorizzazione” affinché il sacerdote non segua le leggi della Chiesa, ma non è questo che insegna il papa

Ogni pastore conosce la difficoltà di applicare a livello pratico l’insegnamento della Chiesa sulle relazioni umane. Le questioni spinose della contraccezione artificiale, della convivenza, del divorzio e delle nuove unioni, delle unioni tra persone dello stesso sesso, dell’adozione e delle nuove tecnologie per la fertilità si presentano alla Chiesa cattolica con dilemmi e difficoltà mai immaginati in un’era premoderna.

Questa settimana, il Vaticano ha diffuso una ricerca globale su queste e altre questioni per preparare il Sinodo dei vescovi del 2014, al quale seguirà un altro nel 2015. I sinodi formuleranno “linee operative per la pastorale della persona umana e della famiglia”. Monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, ha detto ai giornalisti che il tema della riunione “riflette molto bene la sollecitudine pastorale con la quale il Santo Padre desidera affrontare l’annuncio del Vangelo alla famiglia nel mondo attuale”.

L’“approccio pastorale” a volte è visto come un codice perché i sacerdoti chiudano gli occhi di fronte alle leggi della Chiesa. Se un presbitero permette che due persone divorziate che si sono risposate, anche senza avere un decreto di nullità, ricevano la Comunione, può dire di averlo fatto “per ragioni pastorali”. Un sacerdote può anche assistere a una cerimonia di matrimonio tra persone dello stesso sesso affermando che sta sostenendo la coppia “per ragioni pastorali”.

Se la gente pensa che sia ciò che vogliono dire papa Francesco e i vescovi cattolici con l’espressione “cura pastorale” è un grande errore. Il fatto è che c’è molto poco che papa Francesco e i vescovi possono cambiare sulla dottrina cattolica relativa al matrimonio e alla vita familiare. La dottrina cattolica sulla sessualità è fermamente legata a quella sul matrimonio, e gli insegnamenti sul matrimonio derivano dalla legge naturale, dalla Sacra Scrittura e dagli insegnamenti di Gesù Cristo.

Il papa non dirà all’improvviso che la convivenza al di fuori del matrimonio è positiva, che il matrimonio omosessuale è permesso o che ora è elegante per i cattolici risposarsi dopo il divorzio.

Ciò che papa Francesco e i vescovi faranno sarà raccomandare direttrici sui modi migliori per comunicare la dottrina cattolica e modi più pastorali per aiutare le persone a comprendere gli insegnamenti e quello che è sempre stato vero, ovvero che l’insegnamento cattolico sulle relazioni umane è sempre stato lì per aiutare le persone a raggiungere la vera pienezza, la salute e la felicità, non per punirle o respingerle.

Ogni volta che devo far fronte alle realtà delle relazioni umane, spiego che la dottrina cattolica sul matrimonio è semplice in teoria ma complicata nella pratica, ma l’approccio pastorale non significa certo dare una specie di benvenuto ai comportamenti illeciti. Il buon pastore accoglie tutti e lavora pazientemente con loro per spiegare gli insegnamenti della Chiesa e accompagnarli nel cammino di ritorno alla piena comunione con Cristo e con la sua Chiesa.

L’“approccio pastorale” che tollera semplicemente comportamenti che vanno contro l’insegnamento della Chiesa è in genere applicato per un buon motivo. Il pastore con buone intenzioni non vuole allontanare le persone, vuole offrire il benvenuto di Cristo e la misericordia del Padre.

Ciò che questi pastori ben intenzionati molte volte dimenticano è che tollerare un comportamento in nome della bontà significa non rispettare gli altri ed essere crudeli con loro. Così, ad esempio, quando un pastore chiude un occhio con una coppia che ha deciso di convivere prima del matrimonio dà uno schiaffo pubblico a tutte le coppie fedeli che hanno aspettato fino al matrimonio per vivere insieme.

Quando il pastore ben intenzionato amministra la Comunione a persone divorziate e risposate pensando che così è gentile, ignora il fatto che finisce per insultare e scandalizzare tutte le altre coppie che sono passate per il processo lungo e spesso doloroso di cercare un decreto di nullità prima di tornare a fare la Comunione.

Il problema per i pastori della Chiesa è complesso ed enorme. È bene sapere che papa Francesco sta invitando i vescovi a trovare una soluzione.

La soluzione che troveranno dovrà difendere l’insegnamento della Chiesa, suggerendo cammini positivi nella cura pastorale, evitando la facile risposta che consiste nel dire semplicemente che “vale tutto”.

L’ultimo libro di p. Dwight Longenecker è “The Romance of Religion”, pubblicato a febbraio da Thomas Nelson. Per visitare il suo blog e consultare i suoi libri, dwightlongenecker.com

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