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Qual è il significato di “discese agli inferi” e “comunione dei santi”?

Discese agli inferi e comunione dei santi

@DR

A Sua Immagine - pubblicato il 10/10/13

Con la prima si intende che Gesù è morto realmente; con la seconda si indica la Chiesa come assemblea di tutti i santi

Nella professione di fede che ricordo ci sono due espressioni che sembrano scomparse: “discese agli inferi” e “comunione dei santi”. Mi potrebbe spiegare il loro significato e perché non le diciamo più?

Fernando

Normalmente possiamo usare due formule per esprimere la nostra professione di fede: il Credo Niceno-Costantinopolitano e il Credo Simbolo degli apostoli. Durante la celebrazione dell'eucarestia viene usato quello Niceno-Costantinopolitano, chiamato così a motivo dei due Concili di Nicea (325) e di Costantinopoli (381) che hanno contribuito alla formulazione. Proviene dall'Oriente ma è fatto proprio da tutta la Chiesa. Il Simbolo degli apostoli è proprio della Chiesa di Occidente, così chiamato perché ritenuto il riassunto di tutta la fede degli apostoli.

Nel testo del Simbolo degli apostoli troviamo le due espressioni “discese agli inferi” e “credo nella comunione dei santi”. Il Catechismo della Chiesa cattolica illustra con chiarezza queste due affermazioni. Della “discesa agli inferi” ne tratta nel primo paragrafo dell'articolo 5 dal numero 632 al numero 635, che poi sintetizza nei numeri 636 e 637 con queste testuali parole: “Con l'espressione 'Gesù discese agli inferi', il Simbolo professa che Gesù è morto realmente e che, mediante la sua morte per noi, Egli ha vinto la morte e il diavolo 'che della morte ha il potere' (Eb 2,14). Cristo morto, con l'anima unita alla sua persona divina è disceso alla dimora dei morti. Egli ha aperto le porte del cielo ai giusti che lo avevano preceduto”.

L'affermazione “credo nella comunione dei santi” viene illustrata nel paragrafo 5. Ne riporto i primi tre numeri: “Dopo aver confessato 'la santa Chiesa cattolica', il Simbolo degli apostoli aggiunge 'la comunione dei santi'. Questo articolo è, per certi aspetti, una esplicitazione del precedente: 'Che cosa è la Chiesa se non l'assemblea di tutti i santi'”. La comunione dei santi è precisamente la Chiesa” (n. 946).

“Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. (…) Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. (…) Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa. L'unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono” (n. 947). Il termine “comunione dei santi” ha pertanto due significati: “comunione delle cose sante” e “comunione tra le persone sante” (n. 948).

Riflettendo su queste affermazioni siamo invitati a prendere coscienza delle nostre responsabilità, a saper accogliere e donare le ricchezze che nascono da una Chiesa che è veramente comunione.

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Invia il tuo interrogativo, scrivendo una email a padreantonio@asuaimmaginesettimanale.it oppure spedendo una lettera all'indirizzo A Sua Immagine, Borgo Sant'Angelo 23, 00193 Roma. La risposta arriverà dal silenzio e dalla spiritualità del Monastero di San Benedetto di Subiaco. Padre Antonio offrirà una chiave per trovare un senso alle questioni poste, accompagnando il cammino di credenti e non credenti.

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