E' giusto affidare la costruzione delle chiese ad "archistar" come Fuksas o Calatrava?
Nel precedente articolo, ho argomentato come lo sguardo del vero cristiano debba sempre essere aperto alla meraviglia, uno sguardo che non sia né cinico né disincantato. Ma il discorso non risulta concluso in questo modo, perché oltre al pericolo di un sguardo morto e disilluso, esiste anche il pericolo, altrettanto negativo se non peggiore, di uno sguardo “estetizzante”: lo sguardo del “dandy”.
“nuova religione” oggi più diffusa, ovvero quella
pop-consumista, è già costitutivamente estetizzante ma
kitsch e
trash, però esiste un suo vertice elitario nel
dandysmo iper-raffinato dei maestri di pensiero del
design, della moda, della pubblicità, della fotografia pubblicitaria, del mondo delle “
archistar” e del divismo culturale
snob, in genere. L’idea di fondo di questa visione riposa su un assunto ideologico malevolo, ovvero sulla convinzione che solo pochi possiedano il dono “divino” del gusto e che i pochi eletti, in quanto “sacerdoti” di questa estrema religione, possano e debbano riordinare il mondo secondo la loro “geniale” “creatività”.
archistar, in quanto
“sacerdote” geniale di un’arte “absoluta” ovvero slegata da ogni verità di fede, ma legata inscindibilmente alla sola visione del mondo esoterico-liberale, possa sapere cosa si deve realmente fare, dipingere, scolpire, edificare. In questa esoterica prospettiva, i mille architetti impegnati “a fare i compitini” affidati dai committenti non sono ammessi al culto sommo di questa visione estetica, perché secondo questa visione estetizzante essi sanno solo creare confusione e balbettare brutte cose, anche se magari sono docenti universitari o stimati professionisti. Invece, secondo questa “nuova religione” di esteti, per realizzare il nuovo ordine mondiale c’è necessità che i templi siano affidati ad un piccolo gruppo elitario di
star, osannate solo da critici a loro volta accreditati presso i potenti, ma nemmeno conosciuti dai più. Insomma una cosa che riguarda poche centinaia di persone in tutto il pianeta. Un
club esclusivissimo! L’idea quindi è che per realizzare una chiesa cattolica è assolutamente necessario chiamare
Mayer, come è accaduto per
Tor Tre Teste a Roma in passato, oppure
Calatrava come si sta per fare oggi. Tutto è preordinato; mentre i fedeli sono impegnati sul fronte della crisi, mentre tutti siamo disorientati dalle chiese costruite negli ultimi decenni, ecco allora che viene proposta
l’assurda soluzione di affidarsi agli esteti, da Fuksas fino a Calatrava.
Super Evangelium S. Ioannis Lectura, cap. 14, lect. III)