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“Meno cibo e più pace”: la preghiera in famiglia per il 7 settembre

Chiara Santomiero - pubblicato il 04/09/13

La proposta del Pontificio Consiglio per la famiglia di trovarsi nelle case, piccoli e grandi, per riflettere sul dono della pace

Una proposta a tutte le famiglie per vivere insieme in casa, senza dimenticare nonni e anziani, attraverso il digiuno e la preghiera, la comunione con Papa Francesco che ha invitato tutti sabato 7 settembre a pregare per la pace in Siria, in Medio Oriente e in tutti i luoghi di conflitto: è quella formulata dal presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, mons. Vincenzo Paglia, che ha spiegato ad Aleteia le ragioni dell'iniziativa.

Se dovessimo racchiudere questa iniziativa in uno slogan quale potrebbe essere?

Mons. Paglia: "Meno cibo e più pace". E' l'invito a raccogliere l'appello di Papa Francesco per portarlo in tutte le famiglie coinvolgendo i piccoli e i nonni per una risposta al bisogno di pace che essi stessi, prima di tutti gli altri, possono sentire. E', ancora, l'invito rivolto in varie lingue a tutte le famiglie del mondo – a partire da quelle che credono – perchè non abbiano timore a riempire di più il loro cuore di parole di pace. E' significativo che i nonni, molti dei quali hanno visto la guerra, abbiano il tempo e la disponibilità dell'ascolto per raccontare gli orrori dei conflitti. Insieme, se credenti, si pregherà il Signore affinchè questa piaga scompaia dalla faccia della terra.

Si tratta anche di un invito alla famiglia a ritrovarsi in maniera più consapevole, meno frettolosa di quanto può avvenire quotidianamente?

Mons. Paglia: E' così: il nostro invito vuole proprio sottolineare il legame stretto che c'è tra la pace tra le mura di casa, nei rapporti familiari e quella tra i popoli del mondo. Se è vero che la pace non è solo assenza di guerra ma capacità di convivere tra i diversi, questa capacità va appresa fin da piccoli, nel contesto familiare. In questo senso, la consapevolezza dei drammi della guerra rende più consapevoli della preziosità della pace. C'è bisogno di un nuovo slancio morale così che il grido che viene dai paesi in guerra non venga soffocato dal clamore egoista delle società opulente. Sogno per sabato prossimo una sorta di sovrabbondanza di pensieri di pace nelle case, nelle famiglie. Il digiuno dal cibo dovrebbe favorire sovrabbondanza di conoscenza, di speranza, di parole di futuro.

Tra pochi giorni inizierà a Torino la 47 ^ Settimana sociale dei cattolici proprio sul tema della famiglia: qual è l'aspettativa del suo dicastero verso questa iniziativa?

Mons. Paglia: Siamo molto interessati al fatto che la Chiesa italiana rifletta su un tema così delicato che si trova in mezzo tra due opposti: una indiscussa sete di famiglia e la sua drammatica svalutazione. Occorre tuttavia non dimenticare che è ancora alto il numero delle famiglie che costituiscono una vera risorsa per il Paese e hanno un forte bisogno di essere sostenute. Auspico che dalla Settimana sociale di Torino la famiglia torni ad essere al centro della riflessione nella politica, nell'economia, nella cultura e nella pastorale della Chiesa.

Quali saranno le prossime iniziative proposte dal Pontificio Consiglio per la famiglia?

Mons. Paglia: Nell'immediato abbiamo due iniziative di studio di grande interesse a Roma: dal 19 al 21 settembre si svolgerà un convegno internazionale di giuristi sui diritti della famiglia, mentre a metà novembre è previsto un convegno sulla crisi della comunicazione tra le generazioni. L'impegno più rilevante riguarda tuttavia il grande pellegrinaggio mondiale delle famiglie sulla tomba di San Pietro e l'appuntamento con Papa Francesco che avranno luogo il 26 e 27 ottobre prossimi. Due giorni di preghiera, comunione e festa ai quali attendiamo tutti con grande gioia!

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