Dopo la più “frivola” copertina su Vanity Fair, papa Francesco conquista una più blasonata e autorevole prima pagina. Quella del settimanale Time, per lo meno delle sue edizioni europee, sudamericana ed asiatica con un titolo molto eloquente: “The People's Pope” ovvero il Papa della gente, e la didascalia si chiede: «Francesco sta ridefinendo il papato con umiltà e candore. Potrà risollevare le sorti della Chiesa in America Latina?» (Vatican Insider, 19 luglio).
Ma il settimanale statunitense non si limita a fare un ritratto benevolo di un papa che riscuote simpatie trasversali e grande entusiasmo, che ricorda un po' Giovanni Paolo II e insieme un Giovanni XXIII, perché la questione è quella di far uscire il papato e la Chiesa da una sorta di impasse, e forse il Brasile “potrebbe rivelarsi una vetrina dei poteri di questo umile papa e il volto nuovo che vuole dare all’antico papato” (Internazionale, 19 luglio)
E non è la prima volta che la prestigiosa rivista si occupa di lui. Già in aprile, papa Francesco era finito nella lista delle 100 personalità più influenti, il ritratto era stato affidato al cardinal Dolan, che di Bergoglio è stato “grande elettore”: «Sei giorni dopo nella sua prima omelia – scrive ancora il porporato su Time – ci ha invitato a non aver paura di amare, a non aver paura della tenerezza». Il ritratto è dunque, quello di un pastore, dai modi semplici e diretti, che guida la Chiesa nel modo «come Gesù, come san Francesco» (Avvenire, 18 aprile).