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Quando un figlio insegna come amare

Aleteia - pubblicato il 04/04/13

L'abbraccio tra il papa e il bambino disabile che ha commosso il mondo

I saluti ai fedeli di papa Francesco in occasione delle udienze e delle celebrazioni che hanno avuto luogo nei primi giorni del suo pontificato hanno avuto una caratteristica molto umana e toccante: l'attenzione verso i più fragili, i portatori di handicap, il cui sorriso ha scaldato il cuore di chi assisteva di persona o attraverso i mezzi di comunicazione all'abbraccio che il papa riservava loro.

Al termine della Messa del giorno di Pasqua, il pontefice ha girato per Piazza San Pietro per salutare i presenti ed ha stretto forte a sé un bambino affetto da paralisi cerebrale, Dominic. Il pontefice ha baciato il piccolo “con amore paterno”, e poi si è commosso (Stanze Vaticane, 31 marzo). Il loro incontro è diventato “l'immagine simbolo” delle solenni celebrazioni di queste festività pasquali, le prime con papa Bergoglio (TgLa7, 31 marzo).

Il papà di Dominic, il docente di teologia statunitense Paul Gondreau, ha proposto una riflessione sull'abbraccio tra il pontefice e suo figlio pubblicata sul sito Catholic Moral Theology.

“Questo momento di tenerezza, l'incontro di un moderno Francesco con un moderno Domenico (come molti sanno, la tradizione riferisce che san Francesco e san Domenico ebbero la gioia di uno storico incontro), ha commosso non solo la mia famiglia, non solo quelli che erano vicini, non solo le migliaia di persone che stavano guardando sui maxischermi sulla Piazza, ma il mondo intero”, ha scritto Gondreau (Vino Nuovo, 3 aprile).

Spesso, riconosce il docente di teologia, è difficile provare a spiegare alle persone che non hanno figli diversamente abili i “sacrifici nascosti” richiesti alla famiglia ogni giorno. “Per di più”, ha riconosciuto, “tendo spesso a vedere la mia relazione con lui da una parte sola. Sì, lui soffre più di me, ma sono sempre io a dover aiutare lui. Che è poi il modo in cui la nostra cultura tende a guardare i disabili: come persone deboli, bisognose, che dipendono così tanto dagli altri e possono contribuire poco – se non niente – alla vita delle persone intorno a loro”.

“L'abbraccio di papa Francesco a mio figlio ha ribaltato completamente questa logica e, in una maniera piccola ma potente, ha mostrato ancora una volta come la sapienza della Croce confonda la sapienza degli uomini”. “Suo figlio è qui per mostrare alla gente come si ama”, ha detto una signora presente alla celebrazione alla mamma di Dominic. Noi esseri umani, riconosce infatti il papà, “siamo fatti per amare, ma abbiamo bisogno di esempi che ci mostrino come farlo”.

La lezione offerta da questo figlio disabile è dunque “una testimonianza potente della dignità e del valore infinito di ogni persona, specialmente di quelle che il mondo considera più deboli e più 'inutili'. Attraverso la loro condivisione della 'follia' della Croce, i disabili diventano i più forti e i più produttivi tra di noi”.

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