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L’intellettuale italiano: il cardinale Gianfranco Ravasi

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padre Dwight Longenecker - pubblicato il 08/03/13

Definito “l'uomo più interessante nella Chiesa cattolica”

Tra i cardinali italiani, ce n’è uno che supera tutti gli altri in fatto di caratura intellettuale: il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Già docente di Esegesi biblica, ha trascorso del tempo negli scavi archeologici del Medio Oriente ed è stato prefetto della prestigiosa Biblioteca Ambrosiana di Milano. Sembra quasi un Indiana Jones ecclesiastico.

I commentatori osservano che è estremamente colto, dorme appena quattro ore a notte e trascorre il suo tempo con libri, libri e ancora libri. È anche un abile insegnante, comunicatore ed evangelizzatore. Ha organizzato il “Cortile dei Gentili”, una serie di eventi di alto profilo a Parigi, Bologna, Stoccolma e Bucarest in cui i pensatori secolari sono impegnati pubblicamente in questioni relative a religione, cultura e spiritualità.

Il cardinal Ravasi ha predicato gli Esercizi spirituali nel ritiro annuale per la Quaresima per i membri della Curia, e i resoconti affermano che il suo studio dei Salmi ha rivelato la sua mente brillante e le sue doti di grande comunicatore. Il corrispondente in Vaticano del National Catholic Reporter, John Allen, ha definito il cardinal Ravasi “l’uomo più interessante nella Chiesa cattolica”. Allen ha anche riconosciuto che a volte un uomo emerge proprio al momento giusto. Come Joseph Ratzinger ha assunto naturalmente un ruolo di leadership durante il funerale di Giovanni Paolo II, forse Ravasi è salito sul palco e si è attirato l’attenzione dei cardinali al momento giusto.

Primo di tre figli, suo padre era un funzionario del Governo fascista che disertò l’esercito durante la II Guerra Mondiale e scomparve per diciotto mesi. La madre era un’insegnante. In un commento che è allo stesso tempo significativo a livello personale e un segno di umiltà e conoscenza di sé, Ravasi ha suggerito che l’assenza di suo padre in un momento fondamentale della sua vita può essere uno dei fattori che lo hanno portato a cercare permanenza e sicurezza in Dio Padre e nella religione. Quando era all’università decise di dedicarsi al sacerdozio più che all’insegnamento delle lingue classiche, e da allora è riuscito a combinare insieme la sfida dell’ambiente accademico e la chiamata a servire come sacerdote.

Il cardinal Ravasi sarebbe una buona scelta come papa? Quanti mirano alla rievangelizzazione dell’Europa e dell’Occidente potrebbero volere un papa brillantemente intellettuale. Ravasi sarebbe un pontefice capace di interagire su base paritaria con le menti più brillanti. Saprebbe scambiare citazioni di Newton, Sant’Agostino, Nietzsche, Darwin, Camus, atei moderni, teologi e filosofi. È anche appassionato di nuovi media, riconoscendo che la predicazione nelle chiese può essere importante solo per i credenti, mentre il Vangelo può essere proclamato a livello istantaneo e globale a un pubblico più ampio attraverso blog, social media, Twitter, radio e televisione.


Ravasi non è solo un coltissimo intellettuale, ma ha anche sensibilità – sa come comunicare e non teme alcun dibattito sia con gli intellettuali che con la gente comune nel mondo post-moderno. Ha organizzato forum aperti sulla questione dell’evoluzione e il conflitto che viene percepito tra religione e scienza.

Ciò significa dunque che il cardinal Ravasi sarebbe un buon papa? John Allen sottolinea che ha scarsa esperienza pastorale. Non ha lavorato in una parrocchia e non ha gestito una diocesi. Come intellettuale “mina vagante”, non ha formato una comunità di sostenitori intorno a lui, e potrebbe non attirare su di sé i voti necessari.

Per essere un leader globale, inoltre, avrebbe bisogno di avere almeno qualche esperienza all’estero, ma non ne ha. I critici di un possibile pontificato di Ravasi affermano che in questo momento la Chiesa non ha bisogno di un intellettuale di spicco. Abbiamo avuto un papa filosofo e un papa teologo, ora c’è bisogno di qualcuno che sia intellettualmente idoneo ma riesca anche a raggiungere le schiere dei cattolici “ordinari” non solo in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo.

Un pontificato di Ravasi sarebbe troppo eurocentrico e focalizzato sull’aspetto intellettuale. Il cardinale potrebbe sembrare rilevante e perfino stimolate agli “interni”, ma quella che per alcuni è una stella tanto brillante ad altri potrebbe sembrare una luce lontana.

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