In questi ultimi giorni in rete e sui social non si fa che parlare della top model Bianca Balti, e in particolare delle recenti e dolorose dichiarazioni che ha fatto sulla sua vita e sulla fine dell'ultima storia sentimentale.
"Nessuno ti ama"
Bianca Balti e il desiderio di essere amata
Bianca Balti in questa occasione ha raccontato di aver toccato il fondo, ma di non aver avuto fortunatamente il coraggio di farla finita, e così ha trovato la forza per reagire e chiudere con questa persona anche grazie al supporto della psicoterapia.
Senza nascondersi afferma di essere stata una donna, oggi 38enne, che ha sempre basato tutta la sua felicità sulle relazioni con gli uomini, per il bisogno di rispondere al più profondo dei desideri: quello di essere amata. Quante volte tutti noi "elemosiniamo" questo amore fino ad idolatrarlo diventandone schiavi?
In questo, che è il bisogno umano per eccellenza, sentiamo la top model tanto vicina. Quanto si soffre ogni volta che il sogno di essere amati davvero e totalmente viene "tradito"! Nella maggior parte dei casi ciò avviene per i limiti umani che condizionano le relazioni affettive.
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Solo Gesù ci ama come desideriamo e per quello che siamo
Quando facciamo esperienza che nessuno ci ama nel modo in cui il nostro cuore desidera, come ha sperimentato Bianca Balti, dovremmo ricordarci che Gesù invece lo fa proprio così, ci ama, come desideriamo, per quello che siamo. Se fossimo amiche vorrei dirle questo.
Don Fabio Rosini in una sua catechesi afferma che Dio, per fare cose bellissime con noi parte proprio dal fallimento. Perché quando cadiamo abbiamo la possibilità di mollare le redini della nostra vita, di stare fermi un attimo per farci trovare da Lui, per consegnarci alla Sua volontà. Ecco un suo assaggio per spiegarmi meglio:
Tutti i "sono quasi morta" di Bianca Balti
Bianca Balti, come a dire: bellezza, successo, alta moda. Pazzesche le sue sfilate per Dolce&Gabbana, indimenticabile quella con il pancione, le campagne pubblicitarie più iconiche, le passerelle di Milano, Parigi, New York. Ma quando ho letto queste dichiarazioni, e ascoltato il discorso che ha tenuto lo scorso settembre al TEDx di Perugia, ho dimenticato per un attimo quelle immagini e mi sono rimaste impresse le sue parole, la dolcezza ferita del suo sguardo.
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Ero in macchina, fuori dal supermercato in uno dei quartieri più periferici e degradati di Roma, e ho pensato che puoi pure vivere a Los Angeles e avere successo, ma sei sempre alla ricerca - come ognuno di noi - di uno sguardo che ti dica che vai bene così, che vali, che sei importante. Già ammetterlo è qualcosa, è un inizio, è un gesto di umiltà.
"Sono quasi morta" è l'incipit che ripete ben 8 volte come fosse l'amaro ritornello di una canzone, al quale segue il racconto di situazioni e fatti dolorosissimi. Balti li elenca uno per uno brevemente, e il fiato diventa corto per l'emozione, i suoi occhi azzurrissimi faticano a mantenere acceso il sorriso. La sua è una sorta di confessione, una manifestazione pubblica di fragilità, debolezza, sofferenza.
Una sofferenza che fa risuonare anche la nostra
I più polemici diranno - magari anche a ragione - che ormai quella di raccontare sventure e drammi personali è diventata una consuetudine. Ma cosa importa? Si può restare mai indifferenti di fronte alla sofferenza di un'altra persona che nello stesso tempo fa risuonare anche la nostra?
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La violenza sessuale
L'abuso di alcol e sostanze
La top model ha sempre pensato che quello che le era capitato fosse anche colpa sua, e per anni, ha rivelato a Vanity Fair, ha cercato di non sentire quel dolore abusando di alcol e sostanze.
"Voglio tantissimo essere amata"
Gli aborti spontanei, i matrimoni finiti...
Poi la lista di altre "quasi morti" continua: quando ha perso due bambini; quando la sua primogenita ha deciso di vivere con il padre; quando è naufragato il primo matrimonio, e poi anche il secondo. E ancora:
"Sei difficile da amare"
La modella racconta che di fronte a queste ferite è sempre andata avanti come un soldatino fino a due anni fa, quando per l'ennesima volta l'uomo con cui stava le dice che è "difficile da amare e che nessuno la ama veramente". Lei in quel momento si sente morire perché quelle parole, che la annientano, equivalgono a dire che non merita di essere amata.
Ci sentiamo indegni ma non è così
Spesso, per dirla sempre con le parole di don Fabio, ci trattiamo come una cosa da quattro soldi, ci sentiamo indegni, sbagliati, quando è l'esatto contrario. Siamo stati chiamati alla vita da Chi ci ha creati perché siamo importantissimi, valiamo - dice il sacerdote - al punto che la Seconda Persona della Trinità si è fatto torturare, crocifiggere e uccidere per noi.
La scelta di congelare gli ovuli
Questa tristezza è andata avanti, confida la modella, fino a quando non si è scoperta una bambina fragile e ha provato per la prima volta in vita sua compassione per se stessa. E si è detta: "non ti preoccupare, mi prenderò cura io di te". E così ha fatto. Da sola. Ha chiuso la relazione con quell'uomo reclamando la sua indipendenza anche riproduttiva, non potendo più accettare che il suo desiderio di diventare ancora madre - è già mamma di due figlie - fosse legato ad un'altra persona. Così ha scelto di congelare i suoi ovuli.
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E poi:
L'illusione di poter bastare a te stessa
Bianca, ti siamo vicine e ti auguriamo di trovare finalmente la felicità. Ora però corri il rischio di rimanere impigliata in una ragnatela che è lo specchio della precedente. Nella prima cercavi di assicurarti amore e rassicurarti del tuo valore consegnandoti all'altro, chiunque mostrasse un interesse per te. Oggi potresti cadere nella trappola non meno illusoria e asfittica di credere di poter bastare a te stessa. L'amore come la vita non ce li possiamo dare da noi.
Avrai pure scelto di congelare i tuoi ovuli da sola, volendo così gridare la tua indipendenza, ma - per quanti sforzi tu potrai fare per guarire dal dolore - certi nodi aggrovigliati dentro l'anima può scioglierli solo Dio.
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