L’angelo custode a volte non può consolare la nostra nostalgia per il Signore: è capitato con la mistica polacca, santa Faustina Kowalska.
«Quando una sera guardai il cielo dalla mia cella e vidi un firmamento stupendo, disseminato di stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima una inconcepibile fiamma d’amore verso il mio Creatore. Non riuscendo a sopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per lui caddi con la faccia a terra umiliandomi nella polvere».
Prosegua la santa polacca:
Anche uno dei sette spiriti può non alleviare la nostra nostalgia di Dio, anzi può aumentarla, come testimonia un altro episodio accaduto nella vita di santa Faustina.
Sono due episodi simili descritti nel Diario della mistica polacca, in successione, dove è evidente che Dio vuole lasciare Faustina in uno stato di forte nostalgia verso di Lui. Ciò favorisce in lei un desiderio sempre crescente di profonda unione a Dio.
È da sottolineare il fatto che santa Faustina oltre ad avere vicino a sé un inseparabile angelo custode, come tutti, ha vicino anche la presenza costante di uno dei sette spiriti, probabilmente è san Michele, a dimostrare la grande missione per cui l’umile religiosa era stata scelta.
Infatti a questa profonda unione con le Tre Persone Divine, che raggiunge il vertice durante la santa Messa, questo spirito la introdurrà col canto del Sanctus. Si tratta in questo caso di una visione interiore:
Se l’angelo custode o un altro spirito celeste non alleviano la nostra nostalgia per Dio è perché dobbiamo essere trasportati ad una profonda unione con la SS. Trinità, soprattutto durante la santa Messa.