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I Cherubini e l’Inferno: le visioni degli angeli di santa Faustina Kowalska

FAUSTINA

Phancamellia245-CC BY-NC 2.0

don Marcello Stanzione - pubblicato il 22/02/21

“Oggi sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande”

Nelle prove, nonostante le apparenze contrarie, dovremmo poter cogliere che gli angeli e i santi ci amano in un modo particolare. Ce lo ricorda santa Faustina Kowalska sulla base delle visioni annotate nel suo diario.

«[…] Voglio parlare ancora dei momenti della prova. In quei momenti è necessario che i confessori abbiano pazienza con tale anima provata. Ma la più grande pazienza deve averla l’anima con sé stessa (Q I, 115). O mio Gesù – prosegue santa Faustina – tu sai quello che prova la mia anima al ricordo di quelle sofferenze. Talvolta mi son meravigliata che gli angeli ed i santi restino silenziosi mentre un’anima sopporta simili sofferenze. Tuttavia essi ci amano in modo particolare in quei momenti» (Q I, 116).

Padre Pio e sant’Ambrogio

Anche san Pio da Pietrelcina, nel suo Epistolario esprime stupore ed anche ira perché il suo angelo custode non accorre prontamente ai suoi richiami mentre i diavoli lo malmenano, ma poi capisce che gli angeli si comportano così perché essi vogliono che i loro protetti amino la croce, perché essa ha il potere di farli santi.

Pure sant’Ambrogio (339-397) pensa che spesso il Signore privi il giusto della protezione del proprio angelo custode per dargli la possibilità di combattere da solo e dunque acquisire maggiori meriti e conseguentemente gloria più grande.

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Wikicommons
Sant'Ambrogio.

Gli angeli tremano davanti al Creatore

Santa Faustina nei suoi quaderni riporta importanti visioni di angeli da lei avute.

Lo splendore del Creatore fa tremare gli angeli. «Un giorno, dopo la santa Comunione, vidi all’improvviso il Bambino Gesù […]. La mia anima fu presa da timore e da paura, poiché vedevo in Lui il mio Giudice, il mio Signore e Creatore, davanti alla cui santità tremano gli angeli […]» (Q II, 566).


SAINT FAUSTINA

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Una guida negli abissi dell’inferno

Santa Faustina ha visto gli angeli anche in situazioni più dolorose. In un suo scritto parla delle sette pene che ha visto nonché dei tormenti particolari.

«Oggi sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. […] Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità. […] Io, suor Faustina, per ordine di Dio sono stata negli abissi dell’inferno, allo scopo di raccontarlo alle anime e testimoniare che l’inferno c’è. […] La maggior parte delle anime che ci sono, sono anime che non credevano che ci fosse l’inferno» (Q II, 741).

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Il Cherubino con la spada di fuoco

In un altro scritto, la santa polacca allude al “guardiano del Paradiso”.

«[…] O Amore, o regina delle virtù! L’amore non conosce timore; attraversa tutti i cori degli angeli che montano la guardia davanti al trono di Dio. Esso non teme nessuno, esso raggiunge Dio e s’immerge in Lui come nel suo unico tesoro. Il Cherubino con la spada di fuoco, che fa la guardia al paradiso, non ha potere su di esso. O puro amor di Dio, quanto sei grande ed impareggiabile! Oh, se le anime conoscessero la Tua potenza!» (Q II, 781).




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Fulmini e tempeste

Santa Faustina sostiene che «per l’amore non ci sono né porte né guardie; nemmeno l’oculato Cherubino con la spada di fuoco riesce a trattenere l’amore. Esso si fa strada attraverso le foreste e le distese infuocate, sotto le tempeste, i fulmini e nelle tenebre e giunge alla sorgente dalla quale è uscito e là rimane per l’eternità. Tutto finisce, ma l’amore non finisce mai» (Q III, 1022).

Più puro di quello degli angeli

La voce di Gesù annuncia come sarà la morte alla santa e le dice che l’amore mostrato nei suoi confronti è stato addirittura più puro di quello degli angeli.

«Prima di sera ho udito per radio un canto, e precisamente i salmi cantati dai sacerdoti. […] All’improvviso ho udito una voce nell’anima: «Non piangere, non soffro più. E per la fedeltà con la quale Mi hai accompagnato nelle Passione e nella morte, la tua morte sarà solenne e ti farò compagnia in quell’ultima ora. Diletta perla del Mio Cuore, vedo il tuo amore così puro, più di quello degli angeli, proprio di più, perché tu combatti. Per te benedico il mondo. Vedo i tuoi sforzi verso di Me ed essi affascinano il Mio Cuore» (Q III, 1061).




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