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Single cattolici sui social: istruzioni per l’uso (VIDEO)

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Giovanna Binci - pubblicato il 20/07/21
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È possibile essere single, cattolici e anche trovare quello/a giusto/a sui social: l'ultimo video del duo Mienmiuaif ci spiega come (e no, le aragoste nella foto profilo non sono contemplate).

La serie Dead Cat quanto ci metteranno a passarla su Netflix? No, dico davvero. Il nome c'è, due interpreti da nomination pure (nella fattispecie di Giuseppe Signorin e Anita Baldisserotto del duo coniugato Mienmiuaif) e per il tasso di dipendenza alla Game of Thrones sto già prendendo appuntamento col mio psichiatra.

L'ultima puntata l'ho spammata in giro alle mie amiche single dato che il titolo era "SOS: single on social". Se gli occhiali sotto sopra di Signorin non fagocitano tutta la vostra attenzione e i vostri "perché?" sulla vita, riuscirete a scovare numerosi consigli per migliorare il vostro "social sex appeal".

Diciamocelo: in tempo di pandemia o nell'era di Instagram, oltre a farsi la ceretta e mettere qualcosa di carino, bisogna pure curare l'immagine digital. 

Quando si parla di social e relazioni la sfiducia è dietro l'angolo, lo so. Niente può sostituire un'uscita in un localino romantico e un mazzo di fiori (no, maschi, non pensate di cavarvela con due emoji), ma un primo contatto non c'è niente di male a scambiarlo in chat. Certo, vai a sapere chi c'è dall'altra parte dello schermo. L'effetto "collezionista di ossa" è dietro l'angolo, ma ehi, vi dico l'ultima: anche i cattolici usano i social! E non solo per condividere immagini al limite del trash...endentale alle feste comandate.

Non siamo poi così medieavali, in fondo.

Quindi, se riuscite a curare i vostri profili, non è detto che tra tutti i single là fuori non ci sia qualcuno che va alla messa festiva (mi sbilancio a dire: pure a quella infrasettimanale). 

Basta foto di paesaggi (vedi gif sotto), di quadri di Van Gogh (bellissimi, eh, ma forse il messaggio è troppo subliminale) o dell'ultimo piatto della cena a buffet (poi la scusa dell'insalata al primo appuntamento non tiene più, sennò. Lo dico per voi).

Bisogna metterci la faccia. Quella vera. Che sia il vostro profilo migliore o con quella acconciatura al matrimonio di vostra cugina con cui vi sentivate la Jolie. Questo, come ricorda Anita, non è mica mentire. Piano invece con le app di fotoritocco e filtri bellezza vari: stay genuini, ma sempre continuando a dare un'immagine di voi stessi che vi piaccia (in fondo, anche nella realtà non andiamo al primo appuntamento coi capelli sporchi) e sia un po' più realistica del piatto di aragoste che avete ordinato domenica scorsa. 

Non nascondetevi dietro alla solita scusa che la fede è qualcosa di personale. Non dico che dobbiate condividere il commento al Vangelo di Epicoco tutti i giorni (comunque, se siete interessati a leggerlo, lo trovate qui tutte le mattine), ma ad esempio un articolo di Aleteia ogni tanto, magari della sezione lifestyle, sarebbe già un inizio (non è pubblicità occulta. È proprio spudorata). 

Anita ha dato degli ottimi spunti a questo proposito tipo condividere foto in luoghi spiritualmente forti, citazioni di autori cattolici (dai, Madre Teresa la usano tutti ormai meno che noi cattolici direi), dettagli che testimoniano una vita di fede come il fatto di indossare la medaglia miracolosa e che non passano inosservati a certi occhi.

Senza calcare troppo la mano o prendere parte a dibattiti teologici, ci sono molti modi per lasciar trapelare anche il fatto che siete #teamJesus (oltre che #teamAragoste).

Amiamo la cucina, il tennis, adoriamo i manga e, perché no, anche la Madonna di Medjugorje. Se mettessimo la metà dell'impegno che usiamo quando selezioniamo scrupolosamente lo scatto migliore della vacanza al mare anche in ciò che riguarda le cose di lassù, allora non solo potremmo mandare un messaggio nell'etere ai single all'ascolto, ma saremo i primi testimoni di una fede fresca, bella, che molti pensano sia un unicorno.

Cercate in rete, seguite influencer o gruppi che raccontino l'essere cattolici nel modo in cui lo intendete voi, in un modo che sentiate vostro, che vi piaccia e cercare di replicarlo. Già i profili social dei Mienmiuaif sono un buon punto di partenza e una fonte di idee e ispirazioni (Anita, dai, faccelo quel corso a cui accenni nel video).

Pensiamo che la nostra fede sia un deterrente o qualcosa di poco cool eppure la nostra fede è parte di ciò che siamo. Forse la più importante delle nostre passioni, dei nostri hobbies perché è ciò che dà senso a tutto il resto, che guida ogni nostra azione. Potrebbe essere interessante persino per qualcuno non troppo vicino alla Chiesa, che il dialogo, l'incontro, la crescita sono la parte più sana di ogni relazione. Figuratevi se poi fosse proprio quello che "quel" qualcuno/a sta cercando? 

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