Non ne sapevo nulla fino a che, un giovedì sera, ho incontrato di persona una giovane donna che invece sulle nostre pagine era già arrivata, "ripostata" come diciamo noi in gergo, dal suo blog di "folle donna cattolica", come si è chiamata lei.
Si chiama Cristina Zenoni ed è una donna, moglie e madre così grata della propria conversione a Cristo e alla Chiesa cattolica da parlarne non appena ne ha occasione, prodigandosi nel trovarle queste occasioni. E così ha spesso modo di mostrare quanto sia più vero, largo, profondo, drammatico e gioioso il mondo visto, finalmente guardato per quel che è. Perché senza la fede è come non poter vedere un sacco di cose; con la fede si procede di scoperta in scoperta.
Così è stato per questa bella pratica devozionale, legata a Santa Teresa di Lisieux e al Carmelo tutto: le perle dei sacrifici. Ci si è imbattuta grazie ad un profilo Instagram americano, mi ha raccontato poi.
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E quella sera me ne ha regalata una fatta da lei: si tratta di una decina composta di grossi grani di legno e una bella croce latina in metallo al suo termine. Ogni grano di questa piccola fila può scorrere in giù, avvicinandosi alla croce e questo movimento è il segno concreto, la figura di ciò che avviene nel nostro cuore durante le giornate, nelle faccende spesso banali o noiose ma con le quali ci è chiesto di santificarci.
Santa Teresina è Dottore della Chiesa ed è sua la dottrina della piccola via, dell'infanzia spirituale e del farsi vittima d'amore. Offrire durante il giorno piccoli atti d'amore e sacrificio per unirli a quello di Cristo, matrice di tutti i sacrifici e cifra della carità perfetta, è un ottimo esercizio per farci santi anche noi, a piccoli passi.
L'ho prestato a una delle mie figlie e lei in poco tempo ha completato il viaggio delle perle su quella piccola funicolare che va dall'anello iniziale alla croce: "ho risposto bene a mia sorella, ho caricato la lavastoviglie, ho sistemato i miei libri, ho fatto i compiti, ho dato molti baci al mio fratellino, ho giocato con mia sorella..."
C'erano dentro tanti piccoli atti, sia di gioia che di una qualche fatica. Aveva capito! E così, sono sicura, ha iniziato a riconoscere ancora meglio la maestosità di ogni momento che ci è dato vivere, perché può essere un palcoscenico sempre aperto su cui va in scena il nostro amore per Dio e il Suo per noi.
Abbiamo bisogno di segni, di regole, di stratagemmi. Ora ci sono le App un po' per tutto, anche per pregare e siano benedette. Ma questo oggettino di corda, legno e metallo, che ha richiesto l'abile manualità e il tempo di qualcuno, mi sembra una vera delizia e nella sua semplicità un modo geniale di educarsi ed educare all'offerta di sé. La via maestra per la libertà.
Ne avevano parlato già i nostri cugini francesi in questo articolo e da loro riprendo sia la fonte, quando mamma Zelia scrive quanto sia contenta che la piccola Teresa abbia iniziano questa pratica - e come non smetta un attimo di offrire perle! - sia le indicazioni per realizzarsene uno per contro proprio.
Se volete averne uno simile a quello che è stato donato a me sono ben felice di segnalarvi il piccolo shop on line di Cristina Zenoni; vedo ottime recensioni e i prezzi sono decisamente equi. Possono essere un'ottima idea per un regalo o una bomboniera. Alcune terminano con la croce, altre con il Tau, altre con una medaglietta con il Sacro Cuore di Gesù o la Sacra Famiglia; l'offerta è varia e di sicuro Cristina potrà realizzarne anche secondo i vostri desiderata.
Se invece siete temerari e non temete piccoli lavori di bricolage ecco le istruzioni per il fai da te:
Materiale:
Assemblaggio: