Papa Francesco ha raccontato ai fedeli presenti il 12 maggio nel cortile di San Damaso in Vaticano, di aver assistito ad un miracolo avvenuto per intercessione della Madonna di Lujan. Si tratta della patrona dell’Argentina, a cui anche il pontefice è molto legato.
«Nei tempi di prova è bene ricordarsi che non siamo soli, che qualcuno veglia al nostro fianco e ci protegge - ha premesso il Papa durante l'udienza di mercoledì 12 maggio - Anche Sant’Antonio abate, il fondatore del monachesimo cristiano, in Egitto, affrontò momenti terribili, in cui la preghiera si trasformava in dura lotta. Il suo biografo Sant’Atanasio, Vescovo di Alessandria, narra che uno degli episodi peggiori capitò al Santo eremita intorno ai trentacinque anni, età di mezzo che per molti comporta una crisi».
«Antonio - ha proseguito il Papa - fu turbato da quella prova, ma resistette. Quando finalmente tornò il sereno, si rivolse al suo Signore con un tono quasi di rimprovero: "Dov’eri? Perché non sei venuto subito a porre fine alle mie sofferenze?". E Gesù rispose: "Antonio, io ero là. Ma aspettavo di vederti combattere" (Vita di Antonio, 10).
«Combattere nella preghiera e tante volte la preghiera è un combattimento», ha aggiunto Papa Francesco proseguendo un ciclo di catechesi dedicato alla preghiera, durante le udienze del mercoledì. «Mi viene alla memoria una cosa che ho vissuto da vicino, quando ero nell’altra diocesi: c’era un matrimonio che aveva una figlia di 9 anni con una malattia. I medici non sapevano cosa fosse e alla fine in ospedale il medico disse alla mamma: “Signora, chiami suo marito”».
«Il marito - ha spiegato il Papa - era al lavoro, erano operai, lavoravano tutti i giorni, e (il medico) disse al padre: “La bambina non passa la notte, è un’infezione, non possiamo fare nulla”. Quell’uomo forse non andava tutte le domeniche a messa ma aveva una fede grande: uscì piangendo, lasciò la moglie lì con la bambina nell’ospedale, prese il treno e fece i 70 km di distanza verso la basilica della Madonna di Lujan, la Patrona dell’Argentina» per chiedere il miracolo.
E lì, era già chiusa la basilica, poichè erano quasi le 10 di sera. «Lui - ha ricordato Papa Francesco - si aggrappò alle grate della basilica e tutta la notte pregando la Madonna, combattendo per la salute della figlia: questa – ha rimarcato il Pontefice argentino – non è una fantasia, l’ho visto io, l’ho vissuto io».
Il pontefice sottolinea la “battaglia” di quel padre per ottenere l’intercessione della Madonna e il miracolo della guarigione della bambina.
Il miracolo per intercessione della Madonna di Lujan, tra lo stupore dei medici, colpì anche Bergoglio. «Quell’uomo lottando con la preghiera ha avuto la grazia della Madonna, la Madonna l’ha ascoltata. E questo – ha detto ancora il Papa – l’ho visto io: la preghiera fa dei miracoli, perché la preghiera va al centro della tenerezza di Dio, che ci vuole come padre, e quando non ci fa la grazia, ce ne farà un'altra che vedremo nella storia. Ma sempre il combattimento nella preghiera».
«Delle volte - chiosa il Papa - chiediamo una grazia ma lo facciamo senza voglia, senza combattere: così non si chiedono le cose serie. La preghiera è un combattimento e il Signore sempre è con noi».