Il miracolo eucaristico è avvenuto alla presenza di numerosi testimoni: sarebbero stati gli angeli a portare l’ostia verso Imelda Lambertini
L’ostia resta sospesa in aria e si poggia sulla testa di una ragazzina che tanto la desiderava: è il miracolo eucaristico accaduto a Imelda Lambertini. Un prodigio avvenuto nel quattordicesimo secolo, alla presenza di molti testimoni, ed è stato inserito negli atti del processo ci canonizzazione.
La beata Lambertini di Bologna nacque nel 1320. dopo una vita breve, la sua vergine anima tornò alla casa del Padre il 12 maggio 1333, con l’aureola. A nove anni i genitori, benestanti, la mandarono a studiare dalle suore domenicane di Val di Pietra in Bologna. Imelda iniziò a chiedere al cappellano delle Suore il permesso di ricevere la Santa Comunione.
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Derisa dal sacerdote
Il sacerdote quasi la derise, dicendole: “Bambina hai appenanove anni! Per ricevere il SantissimoCorpo di Cristo devi compiere 14 anni”.
Ma la piccola replicò: “Io amo Gesù Eucaristia, il mio cuore brucia dal desiderio di ricevere GesùEucaristia al più presto”.
E le Suore: “Imelda, non fare capricci!”.
La piccola Imelda però insisteva, insisteva a tal punto che il Cappellano la dovette riprendere severamente.
Il “volo” della prima Ostia
Giunse l’anno 1333, il 12 maggio, Vigilia dell’Ascensione. Imelda si reca alla Santa Messa, come di consueto. Al momento della Comunione si presenta ai piedi dell’altare. Il celebrante, non appena la vide, con gesto irrispettoso verso chi chiede il Corpo di Cristo, le fece segno di andarsene, ma la Lambertini non si mosse. Ma è in quell’istante che si ebbe il miracolo eucaristico.
Il cappellano scende i gradini dell’altare per distribuire la Comunione. La prima Ostia che prende tra le dita gli sfugge, vola in alto, ondeggiando come una farfalla. Poi diventa luminosa e, spostandosi, si ferma al di sopra del capo di Imelda, appena dodicenne.
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Il miracolo eucaristico
Il celebrante, turbato, considera tale prodigiosa manifestazione, segno della volontà del Signore. Si avvicina ad Imelda, avvolta dalla luce del Corpo eucaristico, richiama Gesù eucaristico e tornare Ostia normale.
Discesa l’ostia sulla patena, egli la depose sulla lingua di Imelda, che l’attendeva spasmodicamente. Non appena lo Spirito eucaristico del Signore le inondò il cuore, la sua candida anima volò in Cielo, nella gloria della Casa del Padre.
L’ostia portata dagli angeli ad Imelda
Quale il ruolo degli angeli in questo miracolo eucaristico che ha avuto come protagonista Imelda Lambertini?
L’Ostia, da se stessa, non volò via dalle dita del celebrante, benché sotto le apparenze essa contenesse il Santissimo Corpo di Cristo glorificato, ma furono gli angeli a toglierla dalle dita del sacerdote, la sollevarono in alto e col concorso dello Spirito Santo si glorificarono le specie, che divennero luminose. Gli angeli, poi, la portarono al di sopra del capo della piccola Imelda. Ciò per far comprendere al celebrante che Gesù considerava legittima la richiesta della Lambertini di ricevere il glorioso Corpo eucaristico. E, al richiamo fatto a Gesù Eucaristia, da parte del sacerdote, gli angeli la deposero sulla patena offerta, sulla quale le specie si rimaterializzarono.
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