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La buona Confessione è come radersi o depilarsi: lo dice Sant’Antonio

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 03/02/21
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Nei Sermoni d’Avvento il santo offre una singolare idea della Riconciliazione “basata” sulla depilazione del corpoLa Confessione come rasatura della barba o addirittura depilazione del corpo: un paragone ardito e fantasioso, che però ha la firma speciale di Sant’Antonio da Padova. 

Il “Sermone della depilazione”

Il santo che il 13 giugno è omaggiato e venerato in tutto il mondo, scatena la sua fantasia teologico-pastorale in uno dei Sermoni d’Avvento, quando parla della Riconciliazione, sacramento che egli sviscera, predica, raccomanda in quasi ogni pagina della sua opera (CantualeAntonianum.com).

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“Peli della coscienza”

Visto il suo punto di partenza biblico, dove si parla di barba, si legge nel Cantuale, Antonio applica il suo esempio all’uomo. Ma evidentemente il richiamo alla bellezza e a rimuovere i “peli della coscienza” ha una grande presa e un effetto attraente anche sul popolo femminile. Dato che è di gran moda la ricerca della bellezza, sia per l’uomo che per la donna.


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La Confessione fa nuovo l’uomo 

«A proposito delle realtà superflue che devono essere recise con la confessione – scrive Sant’Antonio nei Sermoni – Isaia dice: “In quel giorno il Signore, con un rasoio affilato”, o: “preso a nolo”, “raderà, a quelli che sono al di là del fiume, la testa e i peli delle gambe e tutta la barba” (Is 7,20)».

Il rasoio, detto in latino novacula, come facesse nuovo l’uomo, è la confessione, la quale, secondo Sant’Antonio, rinnova lo spirito dell’uomo. 

“Preso a nolo”

Poi, sempre alludendo alla buona Confessione, Sant’Antonio cita Geremia: “Rinnovate (nel senso di dissodate) il terreno incolto e non seminate sopra le spine” (Ger 4,3), perché quando saranno cresciute non soffochino (cf. Lc 8,7) la parola della Confessione.

«Questo rasoio – prosegue Sant’Antonio – è detto “affilato”, o “preso a nolo”: affilato, perché taglia il peccato e le sue circostanze. Preso a nolo, perché il peccatore, nel darsi da fare per la propria salvezza, deve come noleggiarlo con una certa somma,. Che è la devozione e l’umiltà».


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Inizio e fine della vita

Con questo rasoio, prosegue il santo, «il Signore “rade il capo“, ecc. , a coloro che sono al di là del fiume. Cioè che hanno attraversato il fiume, che hanno cioè ricevuto il battesimo. Nel capo e nei piedi sono indicati l’inizio e la fine della vita, nella barba l’intrepidezza nel fare il bene».

Radere la barba

Con la lama tagliente di una vera Confessione, conclude Sant’Antonio, «il Signore rade nel penitente i vizi, raffigurati nei peli, dall’inizio della sua conversione fino alla conclusione della sua vita. Rade anche tutta la barba, perché il penitente non confidi in alcuna delle opere buone che ha fatto, come se le avesse fatte lui. Dobbiamo infatti confidare solo in colui che ha fatto noi, e non in quello che noi abbiamo fatto».


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