La Pontificia Accademia per la Vita: servono protocolli uguali per tutti. No a vantaggi per gli Stati più ricchi
Vaccino anti covid, duro richiamo del Vaticano. Di fronte ai gravissimi problemi che si stanno presentando in ordine alla produzione ed alla distribuzione del vaccino, la Pontificia Accademia per la Vita ribadisce con forza l’urgenza di individuare opportuni «sistemi per la trasparenza e la collaborazione» tra gli Stati.
Il richiamo del Papa
C’è troppo antagonismo e competizione e il rischio di forti ingiustizie, affermano Mons. Vincenzo Paglia, Presidente e Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere.
Papa Francesco già nel Messaggio Urbi et Orbi, nel giorno di Natale, 25 dicembre scorso, aveva rivolto una richiesta pressante: “Chiedo a tutti: ai responsabili degli Stati, alle imprese, agli organismi internazionali, di promuovere la cooperazione e non la concorrenza. E di cercare una soluzione per tutti: vaccini per tutti, specialmente per i più vulnerabili e bisognosi di tutte le regioni del Pianeta. Al primo posto, i più vulnerabili e bisognosi!”.
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“No” al “nazionalismo vaccinale”
Il Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale e la Pontificia Accademia per la Vita hanno emanato il 29 dicembre scorso un apposito documento sull’importanza della vaccinazione e sulle modalità perché il vaccino anti covid sia un bene comune di tutti.
Il Vaticano, in quel documento, chiedeva, tra l’altro, di superare la logica del «nazionalismo vaccinale». Che è intesa come tentativo dei diversi Stati di avere il proprio vaccino anti covid in tempi più rapidi, procurandosi comunque per primi la quantità necessaria per i propri abitanti.
Accordi internazionali per gestire i brevetti
Vanno promossi e sostenuti accordi internazionali per gestire i brevetti, in modo da favorire l’accesso di tutti al prodotto. Ed evitare possibili cortocircuiti commerciali, anche per mantenere il prezzo calmierato pure in futuro.
La produzione industriale del vaccino anti covid, secondo il Vaticano, dovrebbe diventare una operazione collaborativa tra Stati, imprese farmaceutiche e altre organizzazioni in modo che possa essere simultaneamente realizzata in diverse zone del mondo.
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Come evitare i vaccini in ritardo
È una occasione straordinaria per un nuovo futuro più solidale. Questo è stato possibile – almeno in parte – per la ricerca. Con lo stesso spirito si deve avviare una sinergia positiva valorizzando gli impianti di produzione e distribuzione disponibili nelle diverse aree in cui i vaccini verranno somministrati, sulla base del principio di sussidiarietà.
È quindi da evitare, sentenzia il Vaticano, che alcuni Paesi ricevano il vaccino anti covid molto in ritardo a causa di una riduzione di disponibilità, dovuta all’acquisto previo di ingenti quantitativi da parte degli Stati più ricchi.
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“Tutti, fratelli e sorelle”
La distribuzione del vaccino anti covid, conclude la Pontifica Accademia per la Vita, richiede una serie di strumenti che vanno precisati e realizzati per raggiungere gli obiettivi concordati in termini di accessibilità universale. Un sollecito ai governi nazionali e alle organizzazioni dell’Unione Europea e dell’OMS per attivarsi in questo senso, appare sempre più forte ed urgente. In questo modo si rende concreto l’appello del Papa: tutti, fratelli e sorelle!
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