In una cittadina del Nord del Texas hanno realizzato un piccolo supermercato all’interno della scuola per aiutare le famiglie più in difficoltà. E si paga in buone azioni!
Cosa fa girare davvero l’economia
Questa iniziativa ha un che di veramente geniale. Perché non è semplicemente un modo per aiutare chi si ritrova in gravi ristrettezze economiche; è anche uno spoiler magnifico sul finale della stagione umana e un promemoria di come siamo fatti. E’ un richiamo a riaccendere il vero motore che fa girare le economie, di ogni ordine e grado: il dono di sè.
Famiglie povere, persone ricche
Ho sentito ieri ad una radio commerciale di questa ammirevole impresa messa in campo dagli studenti di una High School texana. Ma prima di commuovermi per la solidarietà mostrata dai ragazzi di questo istituto appena fuori Dallas, mi sono fermata a pensare. Che cosa c’è di davvero geniale e di così squisitamente umano in un’iniziativa simile?
Un minimarket in una scuola texana per aiutare chi non ce la fa
Intanto vi racconto di che si tratta: nella comunità che si trova sul territorio di questo istituto l’indigenza ha affilato i denti e morde tante, troppe persone. Sappiamo quanto la pandemia e la sua gestione abbiano funzionato da terribili acceleratori di povertà, negli USA come in tutto il mondo. E così, si legge sul sito,
Con l’aiuto del dottor Hughes, Direttore SISD dell’intervento studentesco, First Refuge, Texas Health e Albertsons, il Linda Tutt Campus di Sanger ISD ha aperto un negozio di alimentari che aiuterà ad affrontare le insicurezze alimentari per gli studenti e altri nella comunità.
Non solo donazioni
Una raccolta punti diversa dal solito
Il negozio gestito dagli studenti fornirà cibo e altri beni agli studenti ma non accetterà denaro; gli studenti di LTHS partecipano a un sistema di punti che possono essere spesi nel negozio. (ibidem)
L’originale metodo di pagamento accettato nel negozio sono le buone azioni che fanno guadagnare punti utili ad acquistare ciò che serve. Valgono ad esempio azioni a favore di insegnanti e personale scolastico o completare lavori a scuola come aiutare in biblioteca o fare da mentore agli studenti delle scuole elementari. (greenme)
Dove nasce il valore, che cos’è il lavoro
Ricchezza e povertà
Gi Stati Uniti, si sa, sono un grande paese pieno di risorse e ferito da contraddizioni, che colpisce per le ricchezze che convivono sugli argini di di un fiume di povertà. Ed è un paese che spesso mostra la capacità delle sue piccole comunità di sostenere i membri più fragili, di stringersi attorno a chi ha bisogno per non lasciarlo solo (almeno così ci arriva dai film, dai reality, da qualche racconto di prima mano, qualche volta). Succede anche laggiù che gli effetti della pandemia abbiano peggiorato e di parecchio le condizioni di tante famiglie già al limite della sopravvivenza. E così è successo a Sanger, la cittadina a nord di Dallas.
Nel nostro distretto scolastico ci sono circa 2.750 studenti iscritti e in tutto il distretto il 43% di questi studenti è considerato economicamente svantaggiato. Circa il 3,6% dei nostri studenti sono considerati senzatetto. Abbiamo pensato che fosse importante sostenere loro e le loro famiglie e assicurarci che avessero cibo in tavola” ha dichiarato alla CBS Anthony Love, il preside di Linda Tutt High School.
Sai fischiare?
Il negozio è completamente gestito da studenti che si occupano dell’inventario, riforniscono gli scaffali e aiutano altri studenti a trovare e imballare i prodotti di cui hanno bisogno. (greenme)
Un nuovo contagio
“Il negozio ha aiutato a sollevare l’umore delle famiglie durante la pandemia, soprattutto per le persone che hanno perso i membri della famiglia. Gli studenti che entrano sono così felici, hanno sempre un sorriso sulle labbra” ha dichiarato Preston Westbrook, uno degli studenti che gestisce il negozio. (CNN)
Il preside racconta di come questa iniziativa stia avendo un effetto contagioso. Dapprima i distretti vicini hanno iniziato ad interessarsi all’idea, poi altri stati e anche altri paesi, come il Canda. Ci auguriamo che si moltiplichino questa e altre iniziative sulla medesima matrice: quella del dono. Quella per cui siamo noi persone, innanzitutto, a produrre il bene, a diffondere benessere, ad accrescere la qualità della vita nostra e altrui mettendo a disposizione i nostri piccoli o grandi talenti.
Quanto bene può generare un ragazzo delle medie che si offre di aiutare un bambino di terza elementare nei compiti? Che “indotto” di autostima, fiducia in sé, amicizie potenziali può generare? O soccorrere il bibliotecario un po’ burbero e addolcirne le giornate e magari pure il carattere aiutandolo nel recupero dei libri non ancora rientrati dal prestito?
In caso di crisi, qual è il bene rifugio?
Se non investiamo la ricchezza che siamo noi come persone gli uni per gli altri, ci impoveriamo tutti. Lo ricordava il Papa nell’omelia per la Giornata dei poveri: “la grandezza della nostra vita dipende non da quanto mettiamo da parte ma da quanto frutto portiamo“. E aggiunge: “com’è vuota una vita che insegue i bisogni – i propri- senza guardare a chi ha bisogno! Se abbiamo dei doni è per essere noi doni agli altri” (Vaticanews)
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Questa è la vera ricchezza da scambiarci, da far rendere, da investire e da accumulare. Questo è il vero commercio che possiamo praticare tra noi. Usciamo dall’inganno dell'”acquisto ergo sum”, e imitiamo il Signore che non ci ha dato beni ma il Bene, donando sè stesso proprio perché non aveva nulla di più prezioso.
Ecco cosa possiamo imparare da un gesto tanto bello, semplice e creativo come quello dei ragazzotti di questa scuola texana: la moneta che non si svaluta, il bene rifugio nel quale investire le nostre ricchezze siamo noi stessi gli uni per gli altri e il bene che ci scambiamo. Sapendo che ha una e una sola sorgente. Che meraviglia: in fondo il Natale che è alle porte è l’inizio della vera economia del dono.
Affidiamo a San Giuseppe, per cui lo stesso Papa Francesco ha indetto un anno di speciale devozione, tutte le famiglie della terra perché abbiamo sempre la vera ricchezza, di cui proprio il Giusto Giuseppe è custode e protettore: Gesù!