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Covid, decisione drastica: messe sospese nella diocesi di Pinerolo

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 12/11/20
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La decisione vale per due settimane e (per ora) nei giorni festivi. “Ci impegniamo a non provocare ulteriore sovraccarico al lavoro degli operatori sanitari”. Il vescovo: “Chiudiamo per aprire”

Messe sospese nella diocesi di Pinerolo, come strumento di prevenzione della diffusione della pandemia da covid.

Con un comunicato congiunto, diocesi Chiesa valdese hanno annunciato che nelle prossime due settimane saranno sospese tutte le celebrazioni festive (sabato e domenica).

Ecco perché è stato deciso il «passo indietro»

La diocesi di Pinerolo è molto colpita dalla pandemia, con centinaia di casi di positivi. In questa contesto, la limitazione delle messe e dei riti religiosi può fare da supporto al lockdown che investe l’intera regione Piemonte. «Come noto – si legge nel comunicato – il Dpcm 3 novembre 2020 introduce limitazioni più stringenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza della pandemia da  Covid-19. Il Piemonte appare nella zona rossa di queste nuove restrizioni. Tuttavia, su tutto il territorio nazionale, la celebrazione di Messe e Culti continua ad essere consentita».

«Consapevoli di questo diritto riteniamo, comunque, di fare volontariamente un passo indietro», si legge nel comunicato. Da qui la decisione di sospendere messe e momento culturali nelle domeniche 15 e 22 novembre.

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Wouter Tolenaars – Shutterstock

I due “segnali”

A questa decisione, scrive la diocesi di Pinerolo insieme alla Chiesa valdese, «siamo pervenuti congiuntamente con la volontà di dare a questo gesto una valenza ecumenica e di testimonianza civile».

«Vogliamo altresì dare un segnale di solidarietà e vicinanza a tutti coloro che sono stati costretti a limitare drasticamente la propria attività lavorativa e, nello stesso tempo, ci impegniamo a non provocare ulteriore sovraccarico al lavoro degli operatori sanitari».


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Lettura biblica e preghiera personale

Ma sospendere per due settimane messe e riti religiosi festivi nella diocesi di Pinerolo, a causa del covid, non significa «interrompere la pratica della carità fraterna, continuando ad impegnarci come cristiani nella solidarietà, nell’ascolto, nell’amore fraterno e nel seguire le persone che attraversano la dimensione della malattia e del lutto».

L’invito a «tutti i fratelli e le sorelle credenti», è «a coltivare la propria fede e la propria pietà attraverso la lettura biblica e la preghiera personale» (Diocesi Pinerolo.it).



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Il vescovo: silenzio e preghiera con figli e nipoti

Scrive in una lettera alla diocesi il vescovo Derio Olivero, già colpito da coronavirus nella prima ondata primaverile: «Riscopriamo, nella necessità, la preghiera in casa. Troppi cristiani l’hanno dimenticata. Riscopriamo la lettura della Parola, nella quale ci viene incontro Cristo stesso. Non possiamo radunarci in chiesa, ma possiamo radunarci in casa. Come sarebbe bello un momento di silenzio e di preghiera con i figli o con i nipoti! In molte case cristiane si è persa questa cura domestica della fede».

“Maggiore cura dei contatti virtuali e telefonici”

Olivero evidenzia che «senza la cura domestica e personale della spiritualità, la Messa rischia di diventare un rito vuoto. Lo so che in queste domeniche ci mancherà la dimensione comunitaria, pilastro del nostro cammino di fede! Lo so e sono felice che in noi credenti sia vivo e fecondo l’aspetto comunitario. In questi giorni mi impegnerò io per primo a curare maggiormente i contatti e ad essere presente con video, streaming, messaggi, telefonate».

“Chiudiamo per aprire”

Da qui l’appello ai suoi preti: «Chiedo di fare altrettanto ai sacerdoti, ai diaconi, ai catechisti, agli animatori. Anzi chiedo a tutti i cristiani di dedicare maggior tempo alle relazioni. Il cristiano è un creatore di relazioni all’interno e all’esterno della propria comunità. Con uno slogan direi così: “Chiudiamo per aprire”».



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