Primo contributo di una serie sulla riscoperta della competenza moraleCome rispondereste a quanto segue?
“Oh, non hai mai guidato una macchina con il cambio manuale? Non è difficile – e il manuale è nel cassettino”.
Sollevo la questione per due motivi: 1) questa situazione mi è accaduta davvero; 2) è una situazione che può insegnarci molte cose sulla coscienza.
Ho già scritto molto sulla coscienza, soprattutto di recente, perché sembra necessaria in risposta alle sfide che affrontano oggi i membri della Chiesa e perché negli Stati Uniti tutti sono in fermento per le prossime elezioni presidenziali. Di conseguenza, molta gente parla di coscienza, spesso piuttosto negativamente, e purtroppo molte volte in modo assai pericoloso.
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Mio padre mi diceva sempre “Nessuno di voi figli è arrivato con un manuale, sai?” Nella vita morale, “leggere il manuale” non basta – bisogna agire, e farlo rettamente. Quel tipo di azione richiede pratica (molta), e più riflessione di quanto crede la maggior parte della gente (o almeno così mi sembra). I bravi cuochi vi diranno che la buona cucina inizia col seguire una buona ricetta.
Cucinare bene può diventare cucinare in modo eccellente quando cuoco attento e con una buona formazione va al di là della ricetta per creare qualcosa di eccezionale. Se si rifiutano tutte le ricette non si riesce a far niente. In altri termini, c’è un valore, un valore indispensabile, nell’imparare come “leggere il manuale”. E lo stesso vale per la vita morale.
Il motivo per il quale la gente dice cose sciocche sulla moralità e poi agisce in modo più sciocco di quanto avrebbero potuto indicare le sue parole è perché non ha mai “letto il manuale”. Non si è mai avvalsa della saggezza accumulata nei millenni da grandi saggi, studiosi e santi che riflettono sulla legge morale naturale e sulla legge divina. Di conseguenza può scoprire, dopo molte disavventure e molti rimorsi, la saggezza delle parole “Quando tutto il resto fallisce, segui la direzione”.
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Quello che vorrei fare con voi è “leggere il manuale” associato alla coscienza. Ovviamente non si diventa una persona morale semplicemente per il fatto di leggere il manuale più di quanto non si diventi piloti leggendo un libro sul volo. In entrambi i casi, però, è meno probabile che si faccia una brutta fine se si ha familiarità con le direzioni.
Contrariamente all’opinione popolare, la coscienza non è un sentimento (nemmeno uno molto forte!), né è “la vocina nella testa che dice cosa fare” (ci sono dei farmaci per questo). La coscienza, come suggerisce l’etimologia latina (con-scientia) è agire “con conoscenza”. La coscienza è una funzione dell’intelletto, come anche la conoscenza dei fatti moralmente rilevanti pertinenti al caso. Circa l’ultimo aspetto, quando qualcuno inizia dicendo “La mia coscienza dice…” piuttosto che con “Le prove che ho raccolto mostrano…” tendo ad essere scettico e sospettoso.
Quello che allora propongo di fare in questo forum è “leggere il manuale” insieme – ovvero analizzare passo dopo passo la saggezza della civiltà occidentale relativa alla coscienza.
Nelle prossime settimane, guarderemo alla coscienza in base a tre dimensioni, nella fattispecie come intelletto, processo e giudizio. La mia promessa è che a differenza di altri manuali tecnici in cui vi siete imbattuti, l’analisi del manuale per un proprietario/operatore di una coscienza ben formata sarà comprensibile, memorabile e soprattutto utile.
Lungo la strada, cercherò di essere almeno un po’ divertente, e forse – ma solo forse – vi racconterò del mio primo incontro con un cambio manuale.
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