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La dura vita del prete che “spaccia” Gesù nel fortino della droga di Roma

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 17/09/20
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Don Antonio Coluccia vive a San Basilio ed evangelizza tra drogati e spacciatori. A Ferragosto 2020 gli è capitato un episodio da non credere!

«La mano che ha accoltellato padre Roberto, il prete degli ultimi, è come se avesse “accoltellato” il Vangelo. E anche tutti i poveri».

Don Antonio Coluccia, 45 anni, predica in prima linea pure lui: quartiere San Basilio a Roma, dove dominano le cosche della droga. Un fortino spesso impenetrabile anche per le forze dell’ordine, intere famiglie che vivono di spaccio.

Una palestra di pugilato

«Diciamo che mi sono trovato spesso in condizioni di estrema difficoltà – dice a Leggo (16 settembre) – Certa gente non scherza, mi creda».

Ho ricevuto molte intimidazioni. Minacce pesanti, anche di morte. Ma bisogna far arretrare gli spacciatori, ad ogni costo».

Ora Don Antonio ha ricevuto in assegnazione alcuni beni sottratti alla mafia e «sto aprendo una palestra sociale di pugilato. Mi danno una mano le Fiamme Gialle insieme ai volontari che animano l’Opera di San Giustino, di cui sono fondatore».

“Funziona molto di più ed è gratis”

A Il Foglio (16 settembre) racconta un episodio drammatico e assurdo, capitato a Ferragosto, che mostra il clima pesante intorno a lui.

La racconta, e ride. Ma prima con la mano dà una botta all’indietro al suo ciuffo ribelle. Lo fa di frequente. Un vezzo. Un cedimento, forse, alla sua precedente vita. Quando era fidanzato faceva l’operaio, giocava a ramino,alle donne.

“Ecco, sì, era sotto Ferragosto, stavo qui, seduto su un muretto. Un po’ nascosto, stavo scrivendo sul cellulare. Si ferma una bella ragazza, elegante. Vest fischiava iti attillati, italiano non perfetto, ma buono. Scende da una Polo celeste. Mi chiede: per caso hai 50 euro di cocaina? Io la guardo. Apro le braccia. E le rispondo di getto: io qui spaccio Gesù Cristo, te lo consiglio. Funziona molto di più. E’ candido ed è gratis. Vuoi provare?”.

La ragazza – “di Roma Nord” – dopo poco realizza: ha chiesto la droga a un prete. Seguirà una scena penosa e quasi comica. Si passerà a un lei con suggestione incorporata: ah, mi scusi; ho sbagliato; stavo scherzando; volevo giocare; l’avevo confusa con un mio amico. Buonasera. La giovane se ne andrà subito dopo, coda tra le gambe e naso asciutto, da San Basilio.


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