A Scala, sulla costa amalfitana, suo paese d’origine, una tre giorni per ricordare Gerardo Sasso e le sue gesta per aiutare gli ultimi Sarà il Ministro della Salute, Roberto Speranza, a partecipare, a nome del Governo italiano, agli eventi che si terranno a Scala in occasione del IX centenario della morte del Beato Gerardo Sasso, frate francescano e fondatore dell’Ordine di Malta. Il 3 settembre alle 10.15 il Ministro prenderà parte alla solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Angelo Maria Becciu nel Duomo di San Lorenzo, al termine della messa pronuncerà il saluto ufficiale.
Il comune di Scala, paese più antico della Costiera Amalfitana, fa memoria del suo figlio illustre, fondatore dell’Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, divenuto poi Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta, con una tre giorni di incontri e dibattiti sui temi cari al Beato Gerardo Sasso: dialogo interreligioso, solidarietà e fratellanza tra i popoli.
La commemorazione è stata aperta il primo settembre con un convegno dal titolo “Incontri e confronti: l’incontro con i Musulmani”; a seguire il 2 settembre “Gerardo e Francesco due Italiani e l’oriente” un dialogo tra Padre Enzo Fortunato, Domenico De Masi, Antonio Scurati e lo scultore Jago.
Testimone di amore per il prossimo
«Scala è il paese più piccolo e più antico della costiera amalfitana ed è il paese che ha dato i natali, intorno al 1040, a Gerardo Sasso definito Beato nel 1984 da San Giovanni Paolo II. È un comune ricco di tradizioni, chiamato anche “Balcone della costiera amalfitana” che offre al visitatore e al pellegrino scenari che allargano il cuore. Per noi – ha dichiarato il Sindaco di Scala, Luigi Mansi – è un onore poter ricordare il “nostro” Beato con una serie di eventi dall’alto spessore culturale e religioso, per ricordare quanto sia importante la prossimità e l’amore per il prossimo, proprio come voleva fra Gerardo Sasso: vicino agli ultimi vicino agli emarginati».
Come San Francesco
«Fra Gerardo Sasso e Frate Francesco – ha sottolineato il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato – sono due italiani che ci fanno intravedere le nostre radici cristiane mostrandone la bellezza tramite la prossimità che si fa cura delle ferite altrui per lo scalese e che si fa incontro e dialogo per l’assisano».
La foresteria del monastero benedettino
Gerardo dirigeva la foresteria (hospitium, ospitale) nel monastero benedettino di Santa Maria Latina in Gerusalemme, ricostruito attorno al 1070 dai ricchi mercanti italiani de Comite Maurone immediatamente a sud del Santo Sepolcro per accogliere i numerosi pellegrini in visita ai Luoghi Santi.
Con la Prima crociata (1099) l’ospedale di San Giovanni si rese indipendente e nel 1113 ottenne il riconoscimento del pontefice Pasquale II attraverso la bolla Pie postulatio voluntatis. Gli antichi racconti sui primordi degli Ospitalieri narrano di un coinvolgimento di Gerardo, nel contesto di una narrazione agiografica, durante l’assedio crociato di Gerusalemme.
L’espansione dell’ordine
Nel corso degli anni, il prepositus e rector Gerardo raccolse generose offerte e donazioni trasformando l’antico ospizio in un vero e proprio ordine, ramificato in domus sempre più numerose sparse tra l’Europa e l’Oltremare. In questi anni, l’ordine rimase un’istituzione squisitamente assistenziale.
Dopo la caduta di Gerusalemme (1187) e quella di Acri (1291), l’ordine di San Giovanni di Gerusalemme si trasferì a Cipro, poi a Rodi e in età moderna a Malta, fino all’arrivo di Napoleone e all’attuale ricollocamento.
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