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Così la diocesi di Milano trova gli indemoniati su cui praticare gli esorcismi

EXORCIST
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 03/09/20
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Al Centro Gerasa vengono filtrate le numerose chiamate di chi sostiene essere oggetto di attenzioni demoniache straordinarie e giungono anche persone inviate dai sacerdoti del territorio

Il diavolo non è una finzione. Esiste e agisce costantemente nella vita di ogni uomo, talvolta Dio gli permette di agire di più: non si può negare, è verità di fede. Questa è la tesi su cui ruota il libro “Il ritorno dell’esorcismo” (edizioni San Paolo), scritto da Fabrizio Penna.

La tesi della superstizione

Fino a pochissimo tempo fa, scrive nella prefazione del libro Elisabetta Fezzi, il pensiero dominante, anche del clero, era che si trattasse di superstizione, creduloneria, fragilità psicologica quando non malattia mentale conclamata, e i malcapitati erano costretti a complesse ricerche per trovare i pochi sacerdoti disposti ad accoglierli.

E quando finalmente trovavano aiuto stavano nascosti perché avevano vergogna, non potevano mostrarsi agli altri in certe condizioni, erano relegati al ruolo di lebbrosi, separati dal resto del popolo di Dio. Così alla sofferenza si sommava l’umiliazione, l’isolamento sociale e spirituale. Ma oggi qualcosa è cambiato, si parla e si scrive molto sull’argomento.

L’associazione degli Esorcisti

L’Associazione Internazionale Esorcisti, voluta da don Gabriele Amorth, lavora con cura per la formazione dei sacerdoti e per la diffusione di informazioni corrette e puntuali. Oggi l’associazione è retta dal padre Francesco Bamonte, conta oltre 400 esorcisti da tutto il mondo e nel 2017 ha visto riconosciuti i suoi statuti dalla Santa Sede.

La sentenza del Tribunale di Milano

Nel 2017 anche il Tribunale di Milano ha riconosciuto l’azione straordinaria del male in una clamorosa sentenza di separazione.

Contemporaneamente ci sono psichiatri e psicoterapeuti che hanno compreso che non tutti i sintomi che riscontrano nei loro pazienti sono ascrivibili a patologie, e si sono aperti alla possibilità che ci sia altro, e che questo altro siano entità spirituali che agiscono nell’uomo. E’ significativo che alcuni di questi professionisti si dichiarino non credenti.

DEVIL

PIXABAY

Una statua satanica.

L’indagine del Gazzettino

L’autore de “Il ritorno dell’esorcismo”, Fabrizio Penna, evidenzia che «alcuni recenti sondaggi disegnano una società dove il rapporto con il paranormale e le credenze sul demonio e sulla sua azione sono tutt’altro che sopite, come testimoniato dall’indagine “Demos & Pi – Il Nord Est e il paranormale“, condotta per il quotidiano “Il Gazzettino” nel gennaio 2018, dal quale si evince che il 25% degli intervistati crede nell’esistenza del diavolo e la stessa percentuale non dubita che gli spiriti delle persone morte possano tornare in certi posti e in certe situazioni.

Questi numeri sottostimano abbondantemente la credenza sul diavolo, che a livello nazionale è probabilmente assai più elevata.

Il progetto della diocesi di Milano

Non stupisce quindi che nella modernissima diocesi di Milano, una tra le più grandi del mondo, nel 2012 il cardinale Angelo Scola avesse nominato dodici nuovi esorcisti, e contemporaneamente istituito, a dieci minuti dalla Stazione Centrale milanese, in un imponente stabile di mattoni rossi, il “Servizio Diocesano Gerasa”, la cui guida era stata affidata all’allora suo Vicario generale, monsignor Mario Delpini, attuale arcivescovo della diocesi milanese.

Come lavora il Centro Gerasa

Al Centro Gerasa vengono filtrate le numerose chiamate di chi sostiene essere oggetto di attenzioni demoniache straordinarie e giungono anche persone inviate dai sacerdoti del territorio.

Viene effettuato un primo discernimento con l’aiuto di counselor professionisti e di psicologi; poi vengono ricevute su appuntamento dagli esorcisti del Centro le persone ritenute realmente bisognose, mentre le altre vengono invitate a intraprendere cammini differenti, sia di tipo spirituale che psicologico.

Operatori di salute mentale

Quella del Centro Gerasa è un’esperienza straordinaria, frutto della proverbiale efficienza organizzativa meneghina, e ha contribuito alla nascita nel 2019 di un gruppo di lavoro permanente dedicato agli operatori della salute mentale (psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, counselor) per trovare modalità di intervento collaborative e interdisciplinari rispetto a una tematica riconosciuta sempre più di stringente attualità.



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