Papa Francesco ha firmato il decreto per la beatificazione della laica calabrese Mariantonia Samà. Per sua intercessione è avvenuta la guarigione di una donna affetta da una malattia alle ossa, come quella di cui ha sofferto lei per tutta la vita
Per sessant’anni ha vissuto nel letto, immobile, in posizione supina e con le ginocchia alzate, a causa di una grave malattia delle ossa. Un calvario, che però le ha consentito di abbracciare il Signore e morire in odore di Santità.
L’11 luglio Papa Francesco ha firmato il decreto per la beatificazione di Mariantonia Samà, laica calabrese, nata il 2 marzo 1875 a Sant’Andrea Jonio, in provincia di Catanzaro.
Mariantonia nasce orfana, perché il papà muore pochi giorni dopo il suo concepimento. E’ battezzata in casa dalla levatrice, perché si teme per la sua sopravvivenza, data la gravidanza difficile vissuta dalla madre. Vive miseramente “tirando a campare” come la più normale e docile ragazza povera del suo tempo.
I primi sintomi
È verso gli 11 anni che cominciano a manifestarsi in lei stranezze comportamentali che hanno del preoccupante: rimane contratta e immobile per quasi un mese, articola parole senza senso, si contorce, bestemmia e non prende cibo se non dopo la mezzanotte. Per la gente del paese è indemoniata e tutto si ricollega all’acqua, certamente contaminata, che ha bevuto a una pozzanghera, mentre con la mamma sta tornando dai campi.
Il blocco delle ginocchia
Subisce anche un esorcismo dai certosini di Serra San Bruno, attraverso il quale, il demonio avrebbe abbandonato il suo corpo, lasciandola tuttavia con la paralisi delle ginocchia, che restano alzate.
Costretta a letto in questa scomodissima posizione, Mariantonia vive tutto con fede e invita quelli che vengono a visitarla ad avere sempre fiducia in Dio, in ogni situazione.