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Gli angeli custodi che danno l’estrema unzione: il caso di San Camillo de Lellis

CAMILLUS DE LELLIS
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don Marcello Stanzione - pubblicato il 22/08/20
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“L’adolescente sembra impazzito per la grande agitazione, egli supplica il sacerdote: o padre, padre, per amore di Dio, venite presto! E’ mia nonna! Sta per morire!”Una sera, bussano alla porta di padre Camillo de Lellis, fondatore dell’ordine dei Ministri degli infermi. Egli apre e vede davanti a lui un ragazzo, che nulla distingue da qualsiasi ragazzo del popolino romano. L’adolescente sembra impazzito per la grande agitazione, egli supplica il sacerdote: “o padre, padre, per amore di Dio, venite presto! E’ mia nonna! Sta per morire!”.

I vicoletti del Pantheon

Camillo va a cercare gli oli santi e segue il giovane sconosciuto che cammina così velocemente come può. Dopo un abbastanza lungo periplo attraverso le stradine del quartiere del Panthéon, il religioso e la sua guida arrivano davanti ad un vecchio stabile fatiscente; essi salgono diversi piani con una scala oscura e puzzolente, pervengono infine ad una miserevole mansarda.

Il ragazzo spinge la porta e si affaccia al fine di lasciare entrare il sacerdote. Camillo avanza nella stanza oscura. Dal fondo, su di un graticcio, giace una povera donna. Al rumore che ha fatto la porta, ella cerca di raddrizzarsi; ella vede il religioso. Scoppia in lacrime: – Padre, è il Cielo che vi invia! Io avevo così paura di morire tutta sola, senza i sacramenti.

Camillus de Lellis Incorrupt

Fraychero | CC BY-SA 4.0

<strong>San Camillo de Lellis (1550-1614)</strong>Trovato completamente incorrotto decenni dopo la sua morte, i suoi resti vennero gravemente danneggiati da un'inondazione. Resta comunque qualche reliquia perfettamente conservata.

L’angelo e il sacerdote

Camillo cerca di spiegarle che il Cielo non c’entra nulla in questa cosa, che suo nipote ha fatto tutto. Ma, alle sue prime parole, la morente lo interrompe: – Padre, io non ho nipoti! Tutti i miei figli sono morti! Io sono sola. I vicini non si sono neanche accorta che ero malata.

Camillo si volta, vuole fare segno al ragazzo di avvicinarsi, e si ferma:

“Non vi è nessuno nella camera, salvo lui e l’agonizzante. L’infelice si spiega. Quando ella si è sentita che stava per morire, abbandonata da Dio e dagli uomini, atterrita, ella si è rivolta verso il solo di cui era certa che non l’avesse lasciata. Ella ha pregato il suo angelo custode di andare a cercare un sacerdote. L’angelo vi è andato”.

Lo spirito di san Francesco Solano

La vita di san Francesco Solano, l’apostolo del Perù, contiene un segno toccante dell’assistenza degli angeli. Il suo ministero lo aveva chiamato al capezzale di una pia donna che stava per morire: improvvisamente, egli vide il suo volto prendere un’espressione raggiante, egli le chiede quello che stava per accadere.

Ella rispose che veniva dal godere dell’aspetto consolante del suo angelo custode, che gli aveva annunciato da parte di Dio che i suoi peccati le erano stati perdonati, che tra poco sarebbe morta e sarebbe stata trasportata da lui nel soggiorno della beatitudine. Non appena ella ebbe finito di parlare, rese soavemente l’ultimo respiro.

SAN FRANCISCO SOLANO

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