Nella Sacra Scrittura, Raffaele si contrappone al Demonio Asmodeo che è “colui che fa morire”. E in questa battaglia contro il demone che rientra la protezione della città lagunareUna importante città italiana è da secoli consacrata ad un potente arcangelo taumaturgo. Che in questo caso è invocato come protettore delle maree. Si tratta di Raffaele.
In ebraico Raphà-el vuol dire “Dio ha guarito” e infatti, come ogni spirito buono celeste, Raffaele nega decisamente qualsiasi merito personale: Egli è strumento di Dio per la guarigione.
La radice di base del suo nome sta a indicare assai di più di una semplice guarigione fisica; comprende qualsiasi tipo di riparazione e di aggiustamento e implica una trasformazione in meglio per quanto riguarda sia il corpo che la mente. Nella Sacra Scrittura, Raffaele si contrappone al Demonio Asmodeo che è “colui che fa morire”.
Il miracolo della vista a Tobi
L’Arcangelo compare innumerevoli volte nel libro vetero-testamentario di Tobia che narra una complessa storia familiare che ha per protagonista un uomo profondamente buono, Tobi, rimasto cieco e al quale, dopo una serie di peripezie che coinvolgono suo figlio Tobia, l’Angelo Raffaele restituisce la vista “perché con gli occhi vedesse la luce di Dio”.
Origene, filosofo e teologo greco, scrive che l’Arcangelo Raffaele: “A causa dei suoi poteri taumaturgici è raffigurato da alcuni come un serpente; appare insieme cori Michele e Gabriele per guarire Abramo, cura perfino i mali spirituali”.
Patrono dei viaggi
Raffaele, per aver guidato Tobia nel suo lungo viaggio, è considerato patrono dei viaggi per terra e per mare. A Venezia, nell’angolo del Palazzo dei Dogi, del secolo XIV, è raffigurato con un rotolo in mano, dove si legge: “Effice fretum quietum” (rendi il mare tranquillo).
In quell’epoca si ritenevano i diavoli come suscitatori di tempeste di mare e i naviganti di Venezia si raccomandavano all’Arcangelo Raffaele che aveva vinto il demone Asmodeo e anche il diavolo Azazel. Dal 1400 in poi, i viaggi si fanno più numerosi e le raffigurazioni di San Raffaele diventano più frequenti e viene rappresentato come pellegrino, con borsone, borraccia, tasca pane e, come attributi più specifici, il pesce ed un vaso con la medicina.
La società nata a Genova
Va menzionata la società di San Raffaele per la protezione degli emigranti, nata a Genova nel 1868 e diffusasi poi in America e in molte nazioni europee: “Proteso nel volo a precipizio attraverso il vostro etereo cielo fra mondi e mondi egli naviga, e con le ali tese ora si libra sui venti polari, ora con piume rapide batte l’aria cedevole”.
Così il celebre poeta inglese John Milton nel “Paradiso perduto” descrive l’Arcangelo Raffaele.
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