Non solo l’annunciazione a Maria. L’arcangelo è apparso altre tre volte. Lasciando sempre messaggi molto importantiLa Sacra Scrittura nomina l’arcangelo Gabriele quattro volte: due citazioni nell’Antico Testamento, nel libro di Daniele e due nel Nuovo Testamento, nel Vangelo secondo Luca. In tutte le sue apparizioni, Gabriele annuncia qualcosa di straordinario.
1) L’annunciazione a Daniele
È lui che annuncia al Profeta Daniele il tempo della venuta del Messia: “Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l’ora dell’offerta della sera” (Dn. 9, 20-21).
2) L’apparizione a Zaccaria
Ed è ancora lui che nel Nuovo Testamento appare al sacerdote Zaccaria nel Tempio di Gerusalemme e si presenta così: “Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti il lieto annuncio” (Lc. 1, 15).
Sei mesi dopo, la seconda apparizione, la più importante di tutte: “L’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (Lc. 1, 26-27). Di questo “intervento” dell’arcangelo parleremo dopo.
Il nome: Fortezza di Dio
I1 nome Gabriel contiene El (abbreviazione di Elohim). Nella prima parte del nome Gabriel si scorge la radice verbale Gabr “essere forte”: oggi piuttosto che interpretare tale nome in “Dio è forte” o “Fortezza di Dio“, come fa la tradizione, alcuni libri preferiscono tradurlo in “Dio fu forte”, cioè Dio ha mostrato di essere forte. In ogni caso Gabriele si presenta sempre come l’Angelo portatore di buone notizie, prima fra tutte l’Incarnazione del Figlio di Dio.
3) San Giovanni Battista e Gabriele
San Gabriele è l’Angelo che annuncia la nascita di fanciulli molto speciali che, da adulti, avranno grandi compiti da svolgere; la nascita di San Giovanni Battista, il precursore del Messia, viene infatti annunciata da Gabriele al padre Zaccaria: “Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni” (Lc. l, 13).
4) La Madonna e Gabriele
San Gregorio Magno, nelle sue omelie sui Vangeli, scrive: “Alla Vergine Maria non viene inviato un Angelo qualsiasi, ma l’Arcangelo Gabriele. Era ben giusto, infatti, che per questa missione fosse inviato un Angelo tra i maggiori, per recare il più grande degli annunzi. A Maria è mandato Gabriele, che è chiamato fortezza di Dio; egli veniva ad annunciare Colui che si degnò di apparire nell’umiltà, per debellare la potenza maligna dell’aria. Doveva dunque essere annunciato da “Fortezza di Dio” colui che veniva quale “Signore degli eserciti e forte guerriero“.
Il cambio di data
II culto dei cattolici all’Arcangelo Gabriele è antichissimo e ovviamente si ricollega alla festività dell’Annunciazione: per questo in Oriente se ne celebrava la festa il 26 marzo (il giorno dopo l’Annunciazione) venerando, in questo Angelo, il nunzio celeste del quale Dio si serve per il ministero dell’incarnazione del Verbo e quindi per realizzare la redenzione dell’umanità. Una festa particolare in suo onore appare dal IX secolo in poi, specie in Spagna: il 18 marzo. Papa Benedetto XV la porta al 22 marzo, poi la riforma liturgica del Concilio Vaticano II mette insieme i tre Arcangeli, in un’unica festa, al 29 settembre.
Il 1.mo aprile 1951 il Papa Pio XII lo proclama compatrono celeste delle telecomunicazioni, e quindi del telegrafo, telefono, radio e televisione, e nel 1972 il papa Paolo VI estende ulteriormente il suo patronato a tutte le poste.
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